L’INEVITABILE INTERVENTO DELL’ANTITRUST SUL MONOPOLIO SIAE

DOPO IL PARERE DELL’AUTORITÀ GARANTE PER LA CONCORRENZA E IL MERCATO DEL GIUGNO SCORSO, E DOPO CHE IL GOVERNO È VENUTO MENO ALL’IMPEGNO ASSUNTO DAVANTI AL PARLAMENTO NEL LUGLIO SCORSO, DI UNIFORMARSI A QUEL PARERE, L’APERTURA DELL’ISTRUTTORIA DA PARTE DELLA STESSA AGCM ERA INEVITABILE

Comunicato-stampa diffuso il 12 aprile 2017 – In argomento v. anche l’interrogazione al ministro dei Beni Culturali presentata il 21 dicembre 2016 (ivi i link ai documenti precedenti sullo stesso tema)   .
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Sede SiaeL’iniziativa dell’AGCM è la benvenuta. Il monopolio SIAE viola la libertà, che il diritto europeo assicura a ogni autore, di scelta della società da cui farsi assistere per l’esercizio dei diritti sulle proprie opere. Il monopolio della SIAE nel nostro Paese, in contrasto evidente con le disposizioni della direttiva 2014/26/UE, genera oltretutto uno spreco di oltre 13 milioni di euro l’anno, che potrebbe essere agevolmente eliminato o, almeno, ridotto, liberalizzando il mercato della gestione dei diritti d’autore. Il 28 luglio scorso il Senato ha approvato quasi all’unanimità un ordine del giorno che impegnava il Governo a dare attuazione a quella direttiva adeguando la disciplina italiana della materia ai principi enunciati in un parere della stessa Autorità Antitrust. Il Governo non ha poi adempiuto quell’impegno: ben venga dunque l’intervento dell’Autorità per liberalizzare questo mercato. Se la gestione SIAE è davvero più efficiente di quella offerta dalle imprese potenziali concorrenti, non lo può stabilire la SIAE stessa: deve stabilirlo il libero mercato.

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