QUELLA SINISTRA CHE IN FRANCIA NON VA A VOTARE

“Il dubbio è che la democrazia non stia a cuore a quel pezzo di sinistra per la più ovvia e insieme la più comprensibile delle ragioni: perché non è democratica”
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Amaca di Michele Serra pubblicata su Repubblica del 6 maggio 2017 – Dello stesso Autore v. anche l’Amaca del 22 settembre scorso – Gli altri interventi e documenti in argomento pubblicati su questo sito sono raggiungibili attraverso il portale Il nuovo spartiacque della politica mondiale      .
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Michele Serra

Michele Serra

Domani la Francia decide se rimanere europea o guardare all’Europa come un errore, un’oppressione. Se la tradizione democratica ha ancora un senso, e serve a proteggere tutti i cittadini, o è un retaggio del passato, un involucro vuoto che serve solo da copertura ai porci comodi della plutocrazia. Se dire “popolo” è legittimo anche per chi non è populista, oppure “popolo” è ormai il marchio depositato della nuova destra xenofoba. Se la lotta al terrorismo jihadista si fa nel nome della libertà di religione e di pensiero, oppure se si fa contrapponendo la croce alla mezzaluna, religione contro religione. Se le migrazioni sono impressionanti cataclismi da affrontare con umanità e raziocinio, o infezioni da respingere, bestie da schiacciare, zavorra da sprofondare. Se gli interlocutori privilegiati sono le altre democrazie europee o sono gli autocrati extraeuropei (in tutti i sensi) Trump, Putin, Assad, Erdogan. Se vince Parigi o vince la Vandea.

Quisquilie per quel pezzo della sinistra che non andrà a votare. Negli ultimi giorni se ne è molto discusso. Il dubbio è che la democrazia non stia a cuore a quel pezzo di sinistra per la più ovvia e insieme la più comprensibile delle ragioni: perchè non è democratica.

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