ILVA: CHI HA VINTO E CHI HA PERSO

Il grande stabilimento non meritava le persecuzioni a cui è stato sottoposto negli anni passati; i suoi problemi reali, nel contesto urbano, potevano essere risolti altrimenti – Non accontentiamoci che questa storia sia finita bene: cerchiamo di fare in modo che storie come questa, originate da faziosità e incompetenza, non si ripetano

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Articolo di Giuliano Cazzola, pubblicato sul sito
StartMagazine l’8 settembre 2018 – Dello stesso Autore v. su questo sito Lo scarso appeal delle nuove pensioni giallo-verdi Continua…

IL TALLONE D’ACHILLE DI MATTEO SALVINI

Il leader della Lega, alla rincorsa di un consenso diffuso ma volatile, rischia di perdere quello della propria base tradizionale, che vede ora con grande preoccupazione la prospettiva di un isolamento dell’Italia rispetto alla UE

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Editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 483 – Gli altri articoli e documenti sul tema del nuovo spartiacque fondamentale della politica mondiale sono raccolti nel portale dedicato al tema stesso
Continua…

LA FORZA DELLA DEMOCRAZIA

C’è motivo di qualche grossa preoccupazione per questa svolta politica, certo; ma c’è anche almeno un altro motivo per salutarla come un fatto non del tutto negativo

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Editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 480, 6 giugno 2018 – In argomento v. anche gli editoriali precedenti: La volatilità dei consensi elettorali non è a senso unico, del 9 aprile scorso, e Due cose che ci mancano per una buona alternanza al governo

 

Esultanza di M5S e Lega in Senato dopo la lettura del risultato del voto di fiducia al Governo Conte

E così, con la fiducia del Parlamento, la nave giallo-verde è salpata. Un secondo giorno di festa della Repubblica, questo 6 giugno: perché ogni volta che una nuova maggioranza si avvicenda pacificamente al governo del Paese è un successo del metodo democratico. Un successo tanto più apprezzabile quanto più siamo andati vicini, alla fine di maggio, a una situazione di stallo pericolosissima per la nostra democrazia ancora molto giovane. C’è motivo di qualche grossa preoccupazione per questa svolta politica, certo; ma c’è almeno un altro motivo per salutarla con favore: solo l’esperienza dell’avere in mano le leve del potere può far maturare una cultura politico-economica più evoluta nella vasta parte dell’elettorato che per questa svolta ha votato. Quel voto è stato l’effetto in Italia dello stesso vento anti-establishment che ha soffiato vigorosamente, negli ultimi tempi, su entrambi i lati dell’Atlantico: un vento che – lo abbiamo già sottolineato – nell’Occidente sviluppato può considerarsi come una sorta di “rimbalzo” dopo vent’anni di impetuosa globalizzazione, rafforzato in Italia dalla gelata della spesa pubblica conseguente alla crisi del 2011, che è stata vissuta da molti come un sopruso antidemocratico. Senza un’esperienza dei rappresentanti di questa corrente di opinione al timone della cosa pubblica, il vento anti-establishment sarebbe stato destinato a trasformarsi in rancore sordo, in una forma di odio politico che ottunde ogni possibilità di confronto delle idee. Ora invece i sostenitori del Governo giallo-verde saranno costretti a chiedersi perché esso abbia espunto recisamente dal proprio programma ogni minaccia di uscita dall’euro; tra poche settimane saranno costretti a chiedersi perché, conseguentemente, le promesse del reddito di cittadinanza, del “superamento della legge Fornero” sulle pensioni, e dell’Irpef per tutti al 20 per cento non possono essere mantenute. E il porsi queste domande favorirà il ritorno a un dibattito politico meno fazioso.

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APPUNTI SUL PRESENTE E IL FUTURO PROSSIMO DELLA POLITICA ITALIANA

Prende spunto da La casa nella pineta un dialogo sulla soluzione della crisi di governo, sui difetti di fondo della dialettica tra i partiti, sul modo in cui si può ricostruire un rapporto di fiducia tra gli elettori e chi li rappresenta

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Colloquio tra Pietro Ichino e Roberto Cociancich, avvocato ed ex-senatore, tratto per sua gentile concessione dal suo sito web, 1° giugno 2018 – La parte del colloquio dedicata più specificamente al libro ha inizio dal minuto 36 del video – Gli altri commenti e interventi sul libro vedi la pagina ad esso dedicata   Continua…

SAVONA: QUAL È IL VERO SFREGIO ALLA DEMOCRAZIA

Se Mattarella avesse nominato all’Economia il maggiore teorico dell’uscita dell’Italia dall’euro, avrebbe dato al mondo un annuncio in questo senso, dalle conseguenze catastrofiche, senza che gli italiani abbiano minimamente discusso di questo nell’ultima campagna elettorale – Ora sul punto cruciale il Paese è chiamato a decidere davvero

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Editoriale, 29 maggio 2018 – In argomento v. anche il primo editoriale telegrafico del 28 maggio,
Il compito del Capo dello Stato, e il secondo, Quelli che gridano al complotto internazionale Continua…

IL COMPITO DEL CAPO DELLO STATO

Il Presidente della Repubblica ha rifiutato di avallare una scelta di uscita del Paese dall’euro, inequivocamente espressa dalla designazione di Paolo Savona all’Economia, mai enunciata dal partito di maggioranza relativa e contraria alla linea enunciata in modo netto, solo due giorni prima, dal premier incaricato

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Primo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 479, 28 maggio 2018 – In argomento v. anche il secondo editoriale telegrafico, Quelli che gridano al complotto internazionale Continua…

QUELLI CHE GRIDANO AL COMPLOTTO INTERNAZIONALE

Non possiamo stupirci che i nostri creditori si preoccupino circa la nostra capacità di far fronte a un debito pubblico enorme, nel momento in cui decidiamo di riprendere ad aumentarlo

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Secondo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 479, 28 maggio 2018 – In argomento v. anche Comprendere il populismo: i numeri delle disuguaglianze e Le cose di sinistra di cui la sinistra ha paura Continua…

NUOVO GOVERNO: SUL LAVORO NON SI CAMBIA (O QUASI)

Nonostante un piccolo emendamento dell’ultima ora mirato a inserire una pennellata polemica nei confronti della riforma voluta dal Pd, sulla politica del lavoro il “contratto” M5S-Lega si pone in sostanziale continuità rispetto alle tendenze principali dell’ultimo ventennio

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Articolo pubblicato il 24 maggio 2018 su
lavoce.info – In argomento v. anche La politica del lavoro e del welfare del Governo M5S-Lega  Continua…

IL GOVERNO DEI SOVRANISTI E L’OPPOSIZIONE EUROPEISTA: UNA SVOLTA ANNUNCIATA

Un lettore osserva come il rivolgimento che si sta producendo nella politica italiana corrisponda esattamente alla previsione, pubblicata su questo sito cinque anni or sono, secondo cui il discrimine principale della politica italiana era destinato a spostarsi dallo spartiacque destra/sinistra a quello sovranisti/europeisti

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Lettera pervenuta il 19 maggio 2018; il mio scritto del 2013 cui la lettera si riferisce è
Una mappa per capire che cosa sta accadendo nella politica italiana Segue la mia risposta – Sull’argomento specifico v. anche il mio editoriale telegrafico del 22 gennaio 2018, La posta in gioco del 4 marzo; gli altri interventi e documenti sul tema generale del discrimine politico fondamentale sono raccolti nel portale Il nuovo spartiacque della politica mondiale  Continua…

IDENTIKIT DELLA “FIGURA TERZA AUTOREVOLE” CHE CI OCCORRE

Per essere “terza”, non deve essere troppo politica; ma dovrà pur sempre avere un minimo indispensabile di competenza politica

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Editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 477, 7 aprile 2018 Continua…

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