PERCHÉ HO VOTATO SÌ A QUESTA RIFORMA ELETTORALE (ANCHE SE NON MI ENTUSIASMA AFFATTO)

Visto il risultato caotico delle sentenze della Corte costituzionale, il Parlamento aveva il dovere di dare al Paese un sistema elettorale dotato di una sua coerenza, e di cercar di farlo con un voto bi-partisan: il risultato raggiunto ha  molti difetti, ma è comunque molto meglio di quanto ci lasciamo alle spalle

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Lettera di una frequentatrice del sito, 26 ottobre 2017, scelta tra le molte altre pervenute in questi giorni sullo stesso tema – Segue la mia risposta, che è ovviamente riferita collettivamente a tutte
– In argomento v. anche l’editoriale telegrafico Una toppa (imperfetta) sul buco lasciato dalla Corte costituzionale; inoltre il post di Carlo Fusaro, costituzionalista nell’Università di Firenze, Chi ha votato “no” al referendum non ha titolo per criticare questa legge elettorale     Continua…

UNA TOPPA (IMPERFETTA) SUL BUCO LASCIATO DALLA CORTE COSTITUZIONALE

I difetti della riforma elettorale sono più di uno; ma è il meglio che in Parlamento si potesse fare con un voto ampio e bi-partisan in questo finale di legislatura per sostituire una legge inapplicabile

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Primo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 456, 26 ottobre 2017 – In argomento v. anche Chi ha votato “no” alla riforma costituzionale non ha titolo per protestare contro questa riforma elettorale     Continua…

CHI HA VOTATO “NO” AL REFERENDUM NON HA TITOLO PER CRITICARE QUESTA LEGGE ELETTORALE

È incredibile la faccia tosta degli opinionisti che, dopo avere contribuito l’anno scorso a far saltare la riforma costituzionale, ora imputano alla legge Rosato, approvata dalla Camera nei giorni scorsi, di non consentire l’affermarsi immediato di una maggioranza di governo


Commento postato da Carlo Fusaro, professore di diritto costituzionale nell’Università di Firenze, sulla sua pagina Facebook, 13 ottobre 2017 – In argomento v. anche
Il nostro destino sembra essere quello delle larghe intese        Continua…

L’EUROPA, LE REGIONI E I REFERENDUM AUTONOMISTICI

Un lettore difende l’uso del referendum in appoggio alle istanze autonomistiche regionali, sostenendo che questo debba essere il secondo livello istituzionale, al di sotto di quello continentale – Gli risponde Alessandro Maran

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Lettera pervenuta il 9 ottobre 2017, in riferimento all’articolo del sen. Alessandro Maran su 
Referendum lombardo-veneto sull’autonomia e la questione del federalismo Seguono la risposta del sen. Alessandro Maran e una controreplica del lettore      Continua…

IL REFERENDUM LOMBARDO-VENETO SULL’AUTONOMIA E IL PROBLEMA DEL FEDERALISMO

Perché Maroni e Zaia non hanno mai aperto la trattativa con Roma? Perché non hanno mai chiesto di discuterne seguendo ciò che avevano proposto anche i sindaci lombardi e veneti e ciò che la Costituzione già permette di fare?

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Articolo di Alessandro Maran pubblicato sul numero di settembre 2017 del mensile Strade – In argomento v. anche l’articolo di Luca Ricolfi, Dopo la Lega, chi difende le ragioni del Nord?

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SE M5S E FI SI RASSEGNANO AL “GOVERNO DEL PRESIDENTE”

Le maggiori forze di opposizione possono permettersi di rifiutare una legge elettorale maggioritaria perché accettano tutto sommato volentieri la prospettiva che al dunque sia Mattarella a risolvere il problema del governo, assumendosi tutte le responsabilità

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Editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 450, 17 settembre 2017 – In argomento v. anche il mio editoriale telegrafico del gennaio scorso su Forza Italia di fronte a un bivio e quello del settembre 2016, Molta confusione di idee nel M5S                Continua…

L’IDEA DI DEMOCRAZIA DI BEBBE GRILLO

Far decidere tutto direttamente ai cittadini, e non per il tramite dei loro rappresentanti in Parlamento, significherebbe eliminare il dialogo trasparente tra forze politiche diverse

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Secondo editoriale telegrafico per la
Nwsl n. 436, 15 maggio 2017 – In argomento v. anche I processi di Beppe Grillo nei sotterranei della Lubjanka    
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COME FUNZIONAVA IL PARLAMENTO NELLA PRIMA REPUBBLICA

OGGI CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE FORZE POLITICHE MOSTRA DI PREFERIRE IL RITORNO A UN SISTEMA ELETTORALE PROPORZIONALE, NON È FORSE INUTILE RICORDARE I FRUTTI AVVELENATI DI QUEL SISTEMA – ANCHE LA SATIRA DI TRENT’ANNI FA PUÒ FORSE AIUTARE A RINFRESCARE LA MEMORIA

Resoconto caricaturale di una seduta di discussione della legge finanziaria alla Camera nel corso dell’VIII legislatura,  febbraio 1981 – Il testo è preceduto da una nota esplicativa Continua…

L’ANNO CHE RESTA DELLA LEGISLATURA HA UN SENSO SOLO SE NON LO SI PASSA A CINCISCHIARE

O FORZA ITALIA SI MOSTRA CONCRETAMENTE DISPONIBILE PER GLI INTERVENTI ESSENZIALI SU PARLAMENTO E LEGGE ELETTORALE, O È MEGLIO ANDARE AL VOTO A GIUGNO

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 422, 27 gennaio 2017 – In argomento v. anche il mio commento a caldo alla sentenza della Consulta del 25 gennaio gli altri interventi e documenti raccolti nella sezione Riforme istituzionali    Continua…

LA SENTENZA DELLA CONSULTA PONE FORZA ITALIA DAVANTI A UN BIVIO

ORA BERLUSCONI DEVE DECIDERE IN FRETTA: O ACCETTA DI FARE IL MATTARELLUM INSIEME AL PD, O IL SUO RIFIUTO SPIANA LA STRADA ALLE ELEZIONI A GIUGNO CON LE LEGGI DISEGNATE DALLA CONSULTA

Editoriale telegrafico sulla sentenza della Corte costituzionale in materia di legge elettorale, 25 gennaio 2017 Tutti i documenti e gli interventi sulla stessa materia sono raccolti nella sezione Riforme istituzionali di questo sito    Continua…

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