I VOTI DI PD E LISTA BONINO SOMMATI SI AVVICINANO MOLTO ALLA SOGLIA PSICOLOGICAMENTE IMPORTANTE DEL 30%. E LO SCHIERAMENTO DI OPPOSIZIONE, PUR MOLTO DISOMOGENEO, SUPERA NEL VOTO L’INSIEME DELLE FORZE DI GOVERNO (DOVE SI DELINEA UNA GRAVE SCONFITTA PERSONALE DI SILVIO BERLUSCONI). E’ URGENTE CHE ALLO SCOPPIO DELLA “BOLLA DI FIDUCIA” DEL PREMIER L’OPPOSIZIONE, SE VUOLE CANDIDARSI A VINCERE, SAPPIA PRESENTARSI CON UNA GUIDA FORTE E UNA ALTERNATIVA PROGRAMMATICA CHIARA, INNOVATIVA, REALISTICA E LARGAMENTE CONDIVISA
Commento a caldo sulle prime proiezioni dei risultati delle elezioni europee, alla mezzanotte del 7 giugno. A due giorni di distanza il dato del PD si attesta su di un valore più basso rispetto alle prime proiezioni: 26,1%; ma il discorso, nel suo complesso, non cambia.
Se il dato emergente dalle prime proiezioni sarà confermato, Il risultato ottenuto in queste elezioni europee dal Partito Democratico non è disprezzabile: la somma dei voti del PD e di quelli della lista Bonino (che l’anno scorso erano uniti) sembra raggiungere il 30%. E’ un dato peggiore rispetto a quello delle elezioni politiche; ma non è una flessione disastrosa. E c’è un grande serbatoio di voti dispersi al quale il PD potrà attingere in futuro, se saprà proporsi in modo convincente.
SECONDO UNA DEFINIZIONE ELABORATA DAGLI STUDIOSI DELLA MATERIA, LA CULTURA DI UN’ORGANIZZAZIONE PUO’ ESSERE DEFINITA COME “CIO’ CHE Sl FA QUANDO SI PENSA CHE NESSUNO STIA GUARDANDO”. QUAL E’ LA CULTURA DEL NOSTRO GOVERNO NAZIONALE?
Lettera (ma in realtà è un vero e proprio piccolo saggio) pervenuta il 2 giugno 2009
LA VICENDA DI ALITALIA E’ EMBLEMATICA DI UNA POLITICA INDUSTRIALE DEL GOVERNO DI CENTRO-DESTRA PRIVA DI ORIZZONTI E COSTOSISSIMA PER IL PAESE: LA STESSA CHE HA ISPIRATO L’INERZIA DEL GOVERNO STESSO NELLA VICENDA FIAT-OPEL DELLE SETTIMANE SCORSE
Il commento prende spunto dai dati impietosamente riportati da Andrea Giuricin nel suo libro uscito in questi giorni: Alitalia: la privatizzazione infinita (IBL Libri, 2009, pp. 192, € 22)
UNA COSA CHE ACCOMUNA TUTTO IL LAVORO UMANO, DA QUELLO DELL’OPERAIO A QUELLO DELLO SCRITTORE
Lettura tenuta al JobMarathon promosso dal Sole 24 Ore il 6 giugno 2009
Primo Levi, scrittore, ma di professione anche chimico, parla con Tino Faussone: l’operaio specializzato impiantista, che costruisce tralicci solidi e perfetti. Levi confronta tra loro questi lavori, rilevando subito una differenza profonda del primo – quello di scrittore ‑ dagli altri due. Ma arriva poi a cogliere, nel profondo, qualche cosa che accomuna tutto il lavoro umano, “nei suoi giorni buoni”.
I CONTENUTI ESSENZIALI DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1481/2009, CON LE ULTIME MODIFICHE APPORTATE (LUGLIO 2009) E UNA TABELLA AGGIORNATA DEI COSTI PER LE IMPRESE
SI INTENSIFICA IL DIBATTITO NEL SINDACATO E CON GLI IMPRENDITORI SUL PROGETTO FLEXSECURITY
Le fatture degli acquisti effettuati con il nostro contributo dall’Associazione Centro Basket 2k5 dell’Aquila, per consentire le attività sportive e ricreative dei bambini e ragazzi delle tendopoli in Abruzzo.
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Altre notizie sul sito www.basket2k5.it
NELLA TRANSIZIONE A UNA NUOVA OCCUPAZIONE IL LAVORATORE CHE PERDE IL POSTO OGGI E’ ABBANDONATO A SE STESSO
Articolo di Massimo Pallini, professore di diritto del lavoro nell’Università degli Studi di Milano, pubblicato su l’Unità il 27 giugno 2009
Dal rapporto annuale dell’Istat per il 2008 emerge un’allarmante novità: il profilo del disoccupato italiano sta cambiando. Continua…
PER LA TRANSIZIONE A UN REGIME DI FLEXSECURITY E’ INDISPENSABILE UNA FASE INIZIALE DI SPERIMENTAZIONE DA PARTE DELLE IMPRESE MIGLIORI, CHE CONSENTA DI METTERE A PUNTO IL MODELLO ORGANIZZATIVO E PROMUOVERE LA CULTURA DEL MERCATO DEL LAVORO, CHE OGGI NEL NOSTRO PAESE FA GRAVEMENTE DIFETTO
Intervento pubblicato su il Riformista il 27 maggio 2009
Caro Direttore,
sul Riformista di ieri il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, discutendo del progetto di riforma dei licenziamenti che va sotto il nome di “transizione a un regime di flexsecurity“, pone una questione importante: perché dovrebbero essere le imprese a farsi carico, attraverso apposite agenzie, dei servizi di riqualificazione e ricollocamento del lavoratore che perde il posto a causa di un licenziamento? Non rientrano forse tali servizi nella competenza pubblica e in particolare delle Regioni?