LA CRISI E IL PRECARIATO

OCCORRE FARE ORA LE RIFORME DI STRUTTURA, PERCHE’ IL PAESE SIA PRONTO AL MOMENTO IN CUI L’ECONOMIA MONDIALE SI RIMETTERA’ IN MOTO

Intervista a cura di Anna Buttazzoni, per il Messaggero Veneto – 13 giugno 2009

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CHE COSA HA DETTO DRAGHI SULLE POLITICHE DEL LAVORO

UN’AZIONE CREDIBILE E RIGOROSA DI RIEQUILIBRIO DEI CONTI PUBBLICI, IN UN ORIZZONTE TEMPORALE PRESTABILITO, PUO’ PERMETTERE UNA POLITICA ECONOMICA PIU’ INCISIVA. OCCORRE GARANTIRE AI LAVORATORI UN SOSTEGNO DEL REDDITO DEFINITO, NON DISCREZIONALE, CONDIZIONATO ALLA RICERCA ATTIVA DI UNA OCCUPAZIONE: E QUI UN RAFFORZAMENTO DEI MECCANISMI DI VERIFICA E’ INELUDIBILE

Dalle “Considerazioni finali” esposte dal Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi all’Assemblea Ordinaria dei Partecipanti dell’Istituto il 29 maggio 2009

 

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L’ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE E IL RICONOSCIMENTO DEL LAVORO DI CURA

LA PARIFICAZIONE DELL’ETA’ DI PENSIONAMENTO FEMMINILE NON PUO’ ANDARE DISGIUNTA DA UNA RIFORMA DEL WELFARE CHE TENGA CONTO DELLA PECULIARITA’ DELLA CONDIZIONE DELLA DONNA NELLA SOCIETA’ ATTUALE

Documento a cura di Marina Piazza, Anna M. Ponzellini e Anna Soru, diffuso in preparazione del convegno promosso a Milano il 29 giugno 2009

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I FERRI DEL MESTIERE DEL GIUSLAVORISTA

UNA RISTRUTTURAZIONE INCISIVA È IN MOLTI CASI IL MODO IN CUI L’IMPRESA PUÒ SUPERARE LA CONGIUNTURA RECESSIVA. MA NON È IL SOLO.

Intervista a cura di Lorenzo Morelli per il mensile Capital – 11 giugno 2009

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IL DIBATTITO CON PIERLUIGI BERSANI SULLA FLEXSECURITY

QUALE LAVORO NELLA GRANDE CRISI: FLESSIBILITÀ E GARANZIE PER SCONFIGGERE LA PRECARIETÀ
Dibattito con Pierluigi Bersani a Roma sul progetto flexsecurity, 14 maggio 2009 – Convegno organizzato dal Circolo Pd Communitas

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INTERVISTA A BERSANI A UN MESE DI DISTANZA: “LA DIREZIONE E’ QUELLA”

Dal Sole 24 Ore del 13 giugno 2009 

[…] Quando gli si chiede se manterrà il profilo operaista versus riformisti, sbuffa e ribatte: “Che sciocchezze. Ho un’idea del Paese che tiene insieme imprese e lavoro: e si fa con una riforma del welfare che arrivi a tutti. E con una riforma del mercato del lavoro che superi questo dualismo. Non va mica bene che c’è una parte di protetti e la metà che è senza tutele. anche perché i ‘tutelati’ stanno andando man mano in pensione e sul mercato ci resteranno solo gli altri”.
La domanda è d’obbligo: scusi ma lei propone quel contratto unico di cui parlano anche Pietro Ichino e Tito Boeri? “Non è che mi vada bene al cento per cento. Ma la direzione è quella. Questo doppio regime nel lavoro non funziona più. E sono pronto alla battaglia con i sindacati. Perché, pure loro, si dimostrano miopi. E auando tutti i protetti andranno in pensione? Cosa rimane? rimane il far west“. […]

PLANTIGRADI: UN DELICATO PROBLEMA DI STRESS DA LAVORO ALL’ESAME DEL PARLAMENTO

DODICI ORE SENZA LA MINIMA POSSIBILE DISTRAZIONE E SENZA NEPPURE LA PAUSA PER ESIGENZE FISIOLOGICHE, NELL’ATTIVITA’ DI PESCA FLUVIALE DEL SALMONE

  Una documentazione impressionante sullo stato di nervosismo e reattività esasperata che affligge gli orsi pescatori di salmoni: guarda questo video davvero straordinario, che mostra la reazione del plantigrado contro un assistente della società di consulenza incaricata del controllo del peso e del tasso di colesterolemia dei salmoni pescati. Data la violenza delle immagini, si raccomanda di non mostrarle a bambini.

Notizia del 9 giugno 2009 – Seguono il messaggio di un lettore su alcuni disordini provocati dal nascente movimento di protesta degli orsi, con il relativo video, anche questo assai impressionante, e un messaggio di polemico dissenso sull’interpretazione del primo cortometraggio
Il Parlamento dovrà pronunciarsi tra breve, a seguito di una sollecitazione della  sezione dell’Associazione per la Protezione degli Animali che si occupa dei disturbi psicologici dei plantigradi, sul problema dell’eccesso di stress a cui, secondo alcuni naturalisti, sono soggetti gli orsi pescatori di salmoni (1). Si tratta di un sovraccarico di tensione dannoso per la loro salute psico-fisica, dal quale secondo l’Associazione occorre proteggerli, a norma della direttiva europea contro lo stress da lavoro, anche se sono loro stessi a esporsi volontariamente al rischio: vi è infatti motivo di pensare che non si rendano conto dell’entità di tale  rischio.

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IS FLEXICURITY A EUROPEAN POLICY?

UNA ANALISI DELLE POLITICHE EUROPEE IN TEMA DI CONIUGAZIONE TRA FLESSIBILITA’ DELLE STRUTTURE PRODUTTIVE E SICUREZZA NEL MERCATO PER I LAVORATORI

Saggio a cura di Silvana Sciarra, Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Firenze, in  Skrifter till Anders Victorins minne, Iustus Forlag, 2009

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N. 60 – 8 giugno 2009

IL SIGNIFICATO DEL VOTO

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IL PD E’ ALLA RICERCA DI UNA LEADERSHIP FORTE, IL PDL RISCHIA DI PERDERE LA SUA

I VOTI DI PD E LISTA BONINO SOMMATI SI AVVICINANO MOLTO ALLA SOGLIA PSICOLOGICAMENTE IMPORTANTE DEL 30%. E LO SCHIERAMENTO DI OPPOSIZIONE, PUR MOLTO DISOMOGENEO, SUPERA NEL VOTO L’INSIEME DELLE FORZE DI GOVERNO (DOVE SI DELINEA UNA GRAVE SCONFITTA PERSONALE DI SILVIO BERLUSCONI). E’ URGENTE CHE ALLO SCOPPIO DELLA “BOLLA DI FIDUCIA” DEL PREMIER L’OPPOSIZIONE, SE VUOLE CANDIDARSI A VINCERE, SAPPIA PRESENTARSI CON UNA GUIDA FORTE E UNA ALTERNATIVA PROGRAMMATICA CHIARA, INNOVATIVA, REALISTICA E LARGAMENTE CONDIVISA

Commento a caldo sulle prime proiezioni dei risultati delle elezioni europee, alla mezzanotte del 7 giugno. A due giorni di distanza il dato del PD si attesta su di un valore più basso rispetto alle prime proiezioni: 26,1%; ma il discorso, nel suo complesso, non cambia.

Se il dato emergente dalle prime proiezioni sarà confermato, Il risultato ottenuto in queste elezioni europee dal Partito Democratico non è disprezzabile: la somma dei voti del PD e di quelli della lista Bonino (che l’anno scorso erano uniti) sembra raggiungere il 30%. E’ un dato peggiore rispetto a quello delle elezioni politiche; ma non è una flessione disastrosa. E c’è un grande serbatoio di voti dispersi al quale il PD potrà attingere in futuro, se saprà proporsi in modo convincente.

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IL GIOCO AL RIBASSO NELLA RES PUBLICA: QUALE CULTURA PER QUALE PERFORMANCE?

SECONDO UNA DEFINIZIONE ELABORATA DAGLI STUDIOSI DELLA MATERIA, LA CULTURA DI UN’ORGANIZZAZIONE PUO’ ESSERE DEFINITA COME “CIO’ CHE Sl FA QUANDO SI PENSA CHE NESSUNO STIA GUARDANDO”. QUAL E’ LA CULTURA DEL NOSTRO GOVERNO NAZIONALE?
Lettera (ma in realtà è un vero e proprio piccolo saggio) pervenuta il 2 giugno 2009

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