Sul versante del lavoro dal 2015 le cose sono andate un po’ meglio, ma peggio che nella maggior parte della UE: perché noi non abbiamo ancora risolto il problema del debito pubblico , né rimosso le grandi strozzature, tasse e burocrazia innanzitutto, che impediscono al Pil di crescere a un ritmo sufficiente
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Articolo di Luca Ricolfi, sociologo, professore di Analisi delle politiche pubbliche nell’Università di Torino, pubblicato sul Messaggero e sul sito della Fondazione David Hume il 25 novembre 2017 – In argomento v. anche la mia intervista del 17 ottobre, Mercato del lavoro: i risultati ottenuti e quel che resta da fare – A questo articolo di Luca Ricolfi ne farà seguito nei giorni prossimi uno mio Continua…
L’obbligo di caricare sul sito del ministero il testo di ciascun accordo individuale di smart working costituisce un aggravio dell’adempimento amministrativo previsto dalla legge
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Lettera pervenuta il 23 novembre 2017 – Segue la mia risposta – In argomento v. anche la mia intervista del maggio scorso Il lavoro agile un po’ appesantito Continua…
Rispondo: se la frequenza dei licenziamenti è rimasta inalterata dopo la riforma, come si fa a parlare di “precarizzazione” del lavoro? Come si può sostenere che siano “precari” molte centinaia di milioni di lavoratori europei e americani assunti a tempo indeterminato senza protezioni del tipo dell’articolo 18?
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Lettera pervenuta il 21 novembre 2017, in riferimento alla mia intervista al Corriere Fiorentino su L’ossessione dell’articolo 18, del 18 novembre – Seguono la mia risposta, una replica dello stesso lettore e una mia breve controreplica – La mia risposta e la mia controreplica sono evidenziate in carattere corsivo e colore blu Continua…
L’elevata disoccupazione giovanile è anche un effetto delle indicazioni sbagliate che le famiglie danno ai ragazzi su come affrontare il mercato del lavoro
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Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 460, 30 novembre 2017 – In argomento v. anche Alternanza scuola-lavoro: una misura utilissima, realizzata in modo troppo affrettato Continua…
Perché è bene che la riforma del 2015 si consolidi: essa non ha affatto “precarizzato” i rapporti di lavoro, ma sta solo rendendo più fluido il passaggio dalle aziende meno produttive a quelle più capaci di valorizzare il lavoro dei loro dipendenti
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Intervista a cura di Giulia Cazzaniga, pubblicata su Libero il 24 novembre 2017 – In argomento v. anche L’ossessione per l’articolo 18: appunti sulla trattativa fra Pd ed Mdp Continua…
Lorenzo Sacconi: “In realtà il comportamento degli imprenditori, come quello dei lavoratori non risponde a un modello fondato sulla razionalità” – La replica: “Pur con tutti i loro limiti, che possono essere individuati e studiati, i modelli fondati sulla razionalità dei comportamenti spiegano pur sempre una parte rilevante della realtà economica e sociale”
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Quella che segue è una tabella sintetica che ho predisposto al fine di rendere più facilmente fruibile lo scambio epistolare tra Lorenzo Sacconi e me, svoltosi in preparazione di una sessione della conferenza annuale della Società Italiana di Diritto ed Economia che si svolgerà a Roma il 15 dicembre prossimo: ivi i link ad altri scritti di Lorenzo Sacconi e miei, per chi volesse approfondire l’argomento
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Una volta tanto a ruoli invertiti: l’economista fortemente critico nei confronti della riforma, il giuslavorista ad esso favorevole; ma il dissenso di fondo riguarda la struttura del mercato del lavoro in cui essa si applica
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Quello che segue è lo scambio epistolare intercorso durante l’estate 2017 tra Lorenzo Sacconi, professore ordinario di politica economica nell’Università di Trento, e me, in riferimento al suo saggio La riforma della disciplina dei licenziamenti nel Jobs Act: (non)equità e (non)efficienza dell’impresa [1], in preparazione di una sessione della conferenza annuale della Società Italiana di Diritto ed Economia che si svolgerà a Roma il 15 dicembre prossimo – È disponibile anche una tabella sintetica degli argomenti di questo dialogo – In argomento v. anche la relazione che ho svolto alla Scuola Superiore della Magistratura il 26 ottobre 2016 su La riforma del lavoro tra diritto ed economia; inoltre il mio scritto Perché i giuslavoristi non possono ignorare l’economa del lavoro, cui ha fatto seguito su questo sito un acceso dibattito – Il confronto fra Lorenzo Sacconi e me prende spunto dal
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Bersani e Speranza devono spiegare in che cosa consisterebbe la “precarizzazione” del lavoro causata dalla riforma del 2015, dal momento che i posti di lavoro stabili sono cresciuti più di quelli a termine e la frequenza dei licenziamenti è rimasta del tutto invariata
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Intervista a cura di Paolo Ceccarelli pubblicata sul Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere della Sera, il 19 novembre 2017 – In argomento v. anche Se la nuova sinistra punta tutto su di un ferro vecchio
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“Non solo non si investe sul nuovo organismo nel quale sono confluiti gli organismi ispettivi del ministero, dell’Inps e dell’Inail, ma si riducono le risorse in precedenza disponibili”
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Lettera di un ispettore del lavoro pervenuta il 7 novembre 2017 – Segue una mia breve risposta – In argomento v. il decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 149, che ha disposto l’unificazione dei servizi ispettivi del lavoro Continua…
La rincorsa tra nuove macchine e nuovi mestieri, gli spazi aperti dall’evoluzione delle tecnologie per il lavoro umano, le prospettive che si aprono con la concorrenza globale tra imprenditori nel mercato del lavoro
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Slides di cui mi sono avvalso per la relazione svolta al convegno Cerved presso Assolombarda, a Milano, il 10 novembre 2017 – In argomento v. anche la relazione svolta al congresso AGI il 15 settembre 2017, Gli effetti dell’evoluzione tecnologica sul diritto del lavoro Continua…