IL PARTITO DEMOCRATICO E LA MANIFESTAZIONE DELLA FIOM

IL PRINCIPIO DI AUTONOMIA RECIPROCA TRA LA SFERA POLITICA E QUELLA SINDACALE IMPLICA CHE IL PD COME TALE NON ADERISCA AD ALCUNA MANIFESTAZIONE SINDACALE O IMPRENDITORIALE, E CHE, PER ALTRO VERSO, NON VI SIA ALCUNA CONTRADDIZIONE TRA L’APPARTENENZA AL PD E L’APPARTENENZA O LA PARTECIPAZIONE A INIZIATIVE DELLA CGIL, DELLA CISL, DELLA CONFINDUSTRIA O DI QUALSIASI ALTRA ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE

Editoriale per la Newsletter n. 123, del 18 ottobre 2010

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IL FALSO FA PIU’ MALE DEI CANDELOTTI

LA TESI SECONDO CUI L’ACCORDO DI POMIGLIANO VIOLEREBBE LA LEGGE SERVE SOLO A DEMONIZZARLO IMPEDENDO IL DIBATTITO SULLA VERA QUESTIONE SINDACALE: SE CIOE’ UN INVESTIMENTO DI 20 MILIARDI VALGA TRE DEROGHE MARGINALI AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE E UNA CLAUSOLA DI TREGUA

“Lettera sul lavoro”  pubblicata sul Corriere della Sera il 7 ottobre 2010 – V. in proposito anche la replica del Segretario della Fiom di Napoli, pubblicata su l’Unità del giorno seguente, con la mia contro-replica

Caro Direttore, un’aggressione come quella di ieri contro la Cisl sarebbe un atto incivile e insensato anche se fosse vero che – come sostiene la Fiom-Cgil – l’accordo firmato dalla Cisl con la Fiat per lo stabilimento di Pomigliano violi la legge. Il fatto è che questa violazione di legge non esiste proprio. Per questo aspetto, la vicenda dell’accordo di Pomigliano merita di essere studiata non soltanto come evento rilevantissimo nell’evoluzione del nostro sistema delle relazioni industriali, ma anche come un case study di straordinario interesse sotto il profilo politologico.
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“STATUTO DEI LAVORI”: SACCONI ADOTTA LA TATTICA DELLA VEDOVA SCALTRA

CON UNA LETTERA A SINDACATI E IMPRENDITORI IL MINISTRO DEL LAVORO TROVA IL MODO PER RINVIARE SINE DIE IL DISCORSO SULLO “STATUTO DEI LAVORI”: LA SUA PRESENTAZIONE IN PARLAMENTO E’ RINVIATA… A QUANDO I DESTINATARI DELLA LETTERA SI SARANNO ACCORDATI SUL SUO CONTENUTO

Articolo pubblicato su l’Unità del 4 ottobre 2010

Ricordate la rubrica del Bertoldo intitolata “La Vedova scaltra”? Ogni settimana una vignetta presentava la vedova falsamente rassegnata a tornare al Creatore, che lo pregava così: “Fatemi solo vedere il giorno in cui tutti pagheranno le tasse, poi sono pronta a ricongiungermi al mio adorato marito”; oppure “Possa io solo vedere il giorno in cui le Poste torneranno a funzionare, poi sono pronta a lasciare questo mondo”. L’auspicio del nostro ineffabile ministro del Lavoro è lo stesso: “fatemi solo vedere l’accordo tra le parti sociali sul contenuto del nuovo Statuto dei lavori, e sarò pronto a presentarlo in Parlamento”.
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RISPOSTA A RICOLFI: CINQUE COSE CHIARE SUL CHE FARE

AL POLITOLOGO, CHE CI FA UN SERVIZIO PREZIOSO ENTRANDO NEL MERITO DEL CONTENUTO DEL MANIFESTO DI WALTER VELTRONI, RISPONDO PROPONENDO ALCUNE PROPOSTE CHIARE E INCISIVE SU ALTRETTANTE QUESTIONI CRUCIALI PER RIMETTERE IN MOTO IL NOSTRO PAESE BLOCCATO

Editoriale pubblicato su Europa il 25 settembre 2010, in risposta all’editoriale di Luca Ricolfi sulla Stampa del giorno precedente

Sulla Stampa di ieri Luca Ricolfi ci fa un servizio prezioso: si prende la briga di leggere il “documento dei 75”, di analizzarne impietosamente il contenuto e discuterlo, dati alla mano. E, insieme a qualche diagnosi che gli appare sbagliata (“l’Italia immaginaria della sinistra” è il titolo del suo editoriale), denuncia qualche silenzio diplomatico e qualche indicazione ancora troppo generica, per paura di essere “indigeribile per il centrosinistra com’è oggi”. Provo a trarre profitto dalla critica corrosiva – e proprio per questo utilissima – cui Ricolfi sottopone la parte programmatica del documento, per dire come i difetti da lui denunciati potrebbero essere superati.

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SE NON ORA, QUANDO? (RISPOSTA A IGNAZIO MARINO)

AL LEADER DELLA TERZA MOZIONE CONGRESSUALE DEL PD, CHE HA CRITICATO IL “DOCUMENTO DEI 75” PER I TEMPI E I MODI DELLA SUA PUBBLICAZIONE, REPLICANO DUE FIRMATARI DI QUEL DOCUMENTO CHE AL CONGRESSO HANNO SOSTENUTO QUELLA MOZIONE

Risposta di Pietro Ichino e Magda Negri su l’Unità del 25 settembre 2010 all’intervista di Ignazio Marino pubblicata sullo stesso quotidiano del 20 settembre 2010 – Segue la controreplica dello stesso Marino pubblicata sull’Unità del 26 settembre – Sul rapporto tra l’area politica che fa capo a Ignazio Marino e l’area che è venuta a crearsi con il “documento dei 75” v. la mia risposta a una lettera della settimana scorsa

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IL MESSAGGIO DEL CAPO DELLO STATO VA LETTO PER INTERO

NELLA LETTERA DI NAPOLITANO SUL CASO DI MELFI C’E’ ANCHE L’INVITO A TUTTI I PROTAGONISTI DEL CONFRONTO SINDACALE AD AFFRONTARE LA RIFORMA DEL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI, INDISPENSABILE AL NOSTRO PAESE PER FAR FRONTE ALLE SFIDE DELLA GLOBALIZZAZIONE

 

“Lettera sul lavoro” pubblicata sul Corriere della Sera il 26 agosto 2010

 

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I TORTI E LE RAGIONI DI MARCHIONNE

LO SCONTRO NELLO STABILIMENTO DI MELFI, INASPRITO DA SCELTE DELLA FIAT DISCUTIBILI SUL PIANO SOSTANZIALE COME SU QUELLO PROCEDURALE, DISTOGLIE L’ATTENZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA DALLE QUESTIONI BEN PIU’ CRUCIALI E FONDATE, CHE MARCHIONNE HA POSTO AL PAESE CON IL SUO PIANO INDUSTRIALE

“Lettera sul lavoro” pubblicata sul Corriere della Sera il 23 agosto 2010

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LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE CONTRIBUIREBBE AD APRIRE IL NOSTRO SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI AGLI INVESTIMENTI STRANIERI

LA VICENDA DELLA FIAT DI POMIGLIANO RENDE EVIDENTE QUANTO LA LEGGE SULLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI (BLOCCATA DAL MINISTRO DEL LAVORO AL SENATO UN ANNO FA) POTREBBE ESSERE UTILE PER SUPERARE LA CHIUSURA DEL NOSTRO SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI AI PIANI INDUSTRIALI INNOVATIVI

Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera il 12 agosto 2010 – V. anche il testo unificato dei disegni di legge in tema di partecipazione dei lavoratori nelle imprese, bloccato in Senato un anno fa dal ministro Sacconi 

Caro Direttore, proprio un anno fa, alla sospensione estiva dei lavori parlamentari, i membri della Commissione Lavoro del Senato si salutarono dandosi appuntamento a settembre per l’approvazione di un testo unificato di quattro diversi disegni di legge di iniziativa parlamentare sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese. Su quel testo, frutto del primo anno di lavoro della Commissione, si era realizzato il consenso di tutte le parti politiche. A fine agosto il ministro del Lavoro rinviò di un anno questa iniziativa parlamentare, per consentire il censimento delle esperienze in corso e alcuni necessari approfondimenti. Ora il censimento e gli approfondimenti sono stati fatti: sono in molti ad attendersi che l’iter parlamentare del progetto riparta.
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LA BATTAGLIA PER L’UNINOMINALE

LA RIFORMA ELETTORALE DEVE PORTARE A UN SISTEMA CHE DURI NEL TEMPO E NON CORRISPONDA AGLI INTERESSI CONTINGENTI DI UNO SCHIERAMENTO O DI UN ALTRO, CHE CONSENTA LA SCELTA DIRETTA DEL PARLAMENTARE DA PARTE DELL’ELETTORE E LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLE CAMPAGNE ELETTORALI – SU QUESTO TERRENO PUO’ DETERMINARSI UNA SVOLTA IMPORTANTE PER L’INTERO SISTEMA POLITICO E CIVILE ITALIANO

Editoriale per la Newsletter n. 115, 9 agosto 2011 – V. in argomento anche il Manifesto per l’Uninominale (ivi il link necessario per aderire) e il d.d.l. n.2312/2010 ispirato al modello del collegio uninominale all’australiana, presentato nei giorni scorsi – Seguono le indicazioni su come manifestare la propria adesione

     Non è forse inutile ricordare che la legge elettorale attuale – definita “una porcata” dal suo stesso estensore, il ministro Calderoli, donde la sua denominazione corrente: porcellum – fu voluta da Silvio Berlusconi, sul finire della XIV legislatura, principalmente allo scopo di mettere il più possibile in difficoltà nella legislatura successiva il vincitore delle elezioni della primavera 2006, che si prevedeva sarebbe stato lo schieramento di centro-sinistra. L’assurdo meccanismo dei premi di maggioranza regionali, introdotto da questa legge, venne concepito in modo da determinare il massimo possibile di incoerenza nella distribuzione dei seggi alla Camera e al Senato.  Continua…

E ADESSO, POVER’UOMO?

LA LEGISLATURA SI ERA APERTA CON UNA FIDUCIA CRESCENTE DEGLI ITALIANI NEI SUOI ANNUNCI DI CAMBIAMENTO: UN CONSENSO CHE, PER DUE ANNI, CON IL SOLO SUO CRESCERE HA DATO MOTIVO DI FIDUCIA AGLI INCERTI – MA ORA LA “BOLLA” DEL CONSENSO E’ SCOPPIATA IN MANO AL GRANDE ANNUNCIATORE E CI SI ACCORGE CHE IN DUE ANNI IL SUO GOVERNO NON HA REALIZZATO QUASI NULLA DI QUEL CHE AVEVA PROMESSO

Editoriale per la Newsletter n. 114 – 2 agosto 2010

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