SACCONI TORNA AD ANNUNCIARE UN NUOVO “STATUTO DEI LAVORI”, MA A BUON CONTO NE DIFFERISCE ANCORA UNA VOLTA LA PRESENTAZIONE: SE E’ IL PROGETTO GIA’ ELABORATO DA MARCO BIAGI, PERCHE’ TUTTO QUESTO RITARDO? SE NON LO E’, PERCHE’ ATTRIBUIRGLIELO? QUANTO ALLA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE SUL LAVORO, PERCHE’ NON INCOMINCIAMO COL DETASSARE I REDDITI FINO A 1000 EURO?
Editoriale per la Newsletter n. 114, del 2 agosto 2010
Continua…
HO RISPETTATO DISCIPLINATAMENTE LA LINEA TENUTA DAL PD SUL DISEGNO DI LEGGE GELMINI IN SENATO, MA NON LA CONDIVIDO: MI SEMBRA CHE, PUR CON NUMEROSI DIFETTI, IL PROGETTO DI RIFORMA VADA NELLA DIREZIONE GIUSTA
Editoriale per la Newsletter n. 114 – 2 agosto 2010
Continua…
AL PROBLEMA DEL TRASPORTO DELL’ACQUA AI NOSTRI RUBINETTI NON CI SONO SOLUZIONI “DI SINISTRA” E SOLUZIONI “DI DESTRA”: CI SONO SOLTANTO SOLUZIONI PIÙ EFFICACI A SECONDA DEI CASI E DEI CONTESTI – E NON CREDO CHE SARÀ FACILE SCEGLIERE TRA DI ESSE
CON UN “SÌ” O CON UN “NO”
Editoriale per la Newsletter n. 113, 26 luglio 2010
Continua…
I CRITERI CHE MARCHIONNE SEGUE NELLA DISLOCAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SONO GLI STESSI SEGUITI DALLE ALTRE MULTINAZIONALI – URGE CHE CI CHIEDIAMO CHE COSA IMPEDISCE ALL’ITALIA DI ATTIRARE IL MEGLIO DELL’IMPRENDITORIA MONDIALE E INCOMINCIARE A CURARE IL NOSTRO “MALE OSCURO” ALLA RADICE
Editoriale per la Newsletter n. 113, del 26 luglio 2010 – Per i dati sulla chiusura dell’Italia agli investimenti stranieri v, la tabella pubblicata con il mio articolo su lavoce.info del 18 giugno 2010
Continua…
IL MODELLO DI FLEXSECURITY PROPOSTO CON I DISEGNI DI LEGGE N. 1481 E 1873 NON RIDUCE AFFATTO IL LIVELLO DI PROTEZIONE DELLA CONTINUITA’ DEL LAVORO E DEL REDDITO – SE ESSO E’ SUSCETTIBILE DI APPLICARSI A TUTTI I NUOVI RAPPORTI DI LAVORO “DIPENDENTE”, LO SI DEVE AL FATTO CHE IL REGIME DI FLEXSECURITY, ANCHE SENZA ONERI AGGIUNTIVI PER LO STATO, COSTA ALLE IMPRESE NETTAMENTE MENO DEL REGIME DI SOSTANZIALE JOB PROPERTY FONDATO SULL’ARTICOLO 18
Articolo in corso di pubblicazione sul sito Nelmerito.com, in risposta agli interventi di Luisa Corazza e di Marco Leonardi e Massimo Pallini, pubblicati sullo stesso sito il 16 luglio 2010
Continua…
A POMIGLIANO I FATTI CONFERMANO LA NECESSITA’ DI UN SISTEMA DI MISURAZIONE DELLA RAPPRESENTATIVITA’ NELLE AZIENDE, CHE REALIZZI IL PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA SINDACALE – OGGI QUESTA RIFORMA CONSENTIREBBE ALLA FIAT DI ATTUARE IL SUO PIANO E ALLA CGIL DI RIMANERE PARTE IN GIOCO, PUR NON SOTTOSCRIVENDO L’ACCORDO – LA SOLA ALTERNATIVA E’ UNA TRAUMATICA USCITA DELLA FIAT DAL NOSTRO SISTEMA ATTUALE DI RELAZIONI INDUSTRIALI
Editoriale per la Newsletter n. 111, del 12 luglio 2010
Continua…
SE GOVERNO E OPPOSIZIONE VOGLIONO DAVVERO DARE UNA MANO PERCHE’ IL PIANO FIAT VENGA ATTUATO, INTRODUCANO FINALMENTE LE REGOLE DI DEMOCRAZIA SINDACALE CHE OGGI LO IMPEDISCONO – E SE VOGLIONO FARE UN’ALTRA COSA DAVVERO UTILE AGLI OPERAI, SI ACCORDINO SEDUTA STANTE PER ELIMINARE L’OBBROBRIO DEI 110 EURO DI IRPEF CHE GRAVANO SULLE BUSTE PAGA DI 1000 EURO
Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere della Sera del 28 giugno 2010
Caro Direttore, senza la firma di tutti i sindacati, alcune parti cruciali dell’accordo di Pomigliano perdono ogni utilità pratica: proprio quelle su cui la Fiom-Cgil pone il veto. Chiedere a Marchionne di andare avanti lo stesso significa di fatto chiedergli di accettare quel veto; e significa, soprattutto, chiudere gli occhi su di un difetto grave del nostro sistema di relazioni industriali. Se Governo e opposizione vogliono davvero dare una mano, invece di lanciare appelli vacui e inconcludenti, farebbero meglio a correggere quel difetto. E a detassare i redditi di lavoro fino a 1000 euro al mese.
Continua…
IL MINISTRO SACCONI QUESTA VOLTA HA RAGIONE: QUALE CHE SIA L’ESITO DELLA VICENDA DELLA FIAT CAMPANA, ESSO SEGNERA’ DAVVERO UNA TAPPA CRUCIALE PER IL SISTEMA ITALIANO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, COSTRINGENDONE TUTTI I PROTAGONISTI (CONFINDUSTRIA PER PRIMA) A METTERE PROFONDAMENTE IN DISCUSSIONE LA PROPRIA VECCHIA CULTURA
Editoriale per la Newsletter del 21 giugno 2010, alla vigilia del referendum con cui i lavoratori della Fiat di Pomigliano D’Arco decideranno la loro risposta al piano industriale presentato dall’Amministratore delegato Sergio Marchionne
Continua…
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI LA CLAUSOLA DI TREGUA SINDACALE E QUELLA PER IL CONTRASTO ALL’ASSENTEISMO ABUSIVO, PROPOSTE DALLA FIAT, SONO CONSIDERATE LEGITTIME E PRATICATE NORMALMENTE – DAVVERO POSSIAMO PERMETTERCI DI RIFIUTARLE, IN UN PAESE COME IL NOSTRO CHE HA FAME E SETE DEGLI INVESTIMENTI DELLE GRANDI IMPRESE MULTINAZIONALI?
Articolo pubblicato sul sito Lavoce.info il 18 giugno 2010 – Sulla prova di inadeguatezza che il nostro sistema delle relazioni industriali sta dando a Pomigliano, v. anche la mia Lettera sul Lavoro pubblicata il 14 giugno 2010 sul Corriere della Sera – V. anche il mio editoriale per la Newsletter n. 108, del 21 giugno 2010, e Cronaca immaginaria di un accordo mai negoziato (ovvero: perché l’Italia non riesce ad attirare gli investimenti stranieri)
Continua…
PER PORSI IN CONDIZIONE DI ATTIRARE IL MEGLIO DELL’IMPRENDITORIA MONDIALE, L’ITALIA HA URGENTE BISOGNO DI UN SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI CHE CONSENTA LA SCOMMESSA SUL PIANO INDUSTRIALE INNOVATIVO, MEDIANTE L’ACCORDO AZIENDALE, ANCHE NELLE SITUAZIONI DI GRAVE DIVERGENZA TRA I SINDACATI MAGGIORI
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera, nella rubrica Lettera sul Lavoro, il 14 giugno 2010 – Sul tema di questo articolo rinvio anche al mio saggio Che cosa impedisce ai lavoratori di scegliersi l’imprenditore
Caro Direttore, quale che sia il risultato finale della partita che si sta giocando in queste ore alla Fiat di Pomigliano d’Arco, essa costituisce l’ennesima conferma della grave inadeguatezza del sistema italiano delle relazioni industriali rispetto alle sfide dell’economia globale. L’immagine del sindacato italiano che questa vicenda dà al mondo è la stessa che diede due anni fa l’inconcludente trattativa con Air France-KLM per il futuro di Alitalia: quella di un sindacato profondamente diviso, ma anche incapace di darsi le regole necessarie per evitare che la divisione generi paralisi.
Continua…