UN REFERENDUM CONSULTIVO PER LA RIFORMA ELETTORALE

L’ASSEMBLEA DELLA “LEGA PER L’UNINOMINALE” DOPO AVERNE APPROVATO LO STATUTO, HA DELIBERATO DI LANCIARE LA PROPOSTA DI UN REFERENDUM CONSULTIVO SULLA RIFORMA ELETTORALE, PER SOTTRARRE LA MATERIA DAL CHIUSO DEGLI ACCORDI SEGRETI INTERNI DI UNA COALIZIONE CONTRO L’ALTRA E SOTTOPORLA ALLA SCELTA POPOLARE, SECONDO IL METODO CIVILISSIMO GIA’ SEGUITO IN DUE PAESI ANGLOSASSONI

Comunicato-stampa della Lega per l’Uninominale, 1° dicembre 2010

L’assemblea della Lega per l’Uninominale – cui aderiscono 36 deputati e senatori appartenenti in egual misura al centrodestra e al centrosinistra – riunita a Roma il 1° dicembre 2010, ha eletto il proprio Consiglio di presidenza nelle persone di Franca Chiaromonte, Maria Ida Germontani, Fulco Lanchester, Antonio Martino e Marco Pannella, dando loro mandato di gestire l’elezione da parte dei soci del Comitato direttivo. Ha inoltre eletto tesoriere Michele De Lucia.

L’assemblea ha poi deliberato di promuovere la presentazione alla Camera e al Senato di un progetto di legge mirato all’indizione di un referendum consultivo che, in analogia di metodo con il procedimento referendario attualmente in corso in Gran Bretagna e con quello seguito in Nuova Zelanda negli anni ’90, sottoponga all’elettorato italiano la scelta tra la conservazione del sistema elettorale previsto dalla legge n. 270/2005, attualmente in vigore, e la sua sostituzione con un sistema elettorale secondo il modello del collegio uninominale maggioritario, in una delle sue possibili alternative (turno unico secondo l’esperienza anglosassone, doppio turno secondo quella francese, o turno unico con voto alternativo trasferibile e “ballottaggio preventivo”, secondo quella australiana). Il referendum potrebbe tenersi nella primavera prossima, coinvolgendo – in ragione di una esigenza di risparmio erariale – soltanto gli elettori che parteciperanno alle elezioni amministrative.

La Lega, dal canto suo, si impegna per la riforma nel senso del collegio uninominale maggioritario, opponendosi a qualsiasi opzione che possa portare a un peggioramento ulteriore della legge attualmente in vigore in senso proporzionalistico.


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