LA SOLIDARIETA’ DI COMMUNITAS E IL DISSENSO DI MASIA

8 aprile 2008
L’associazione Communitas 2002 ed il Circolo on-line PD Communitas, esprimono la più ampia solidarietà al giuslavorista Pietro Ichino, indicato come responsabile dei morti sul lavoro dai brigatisti presenti nell’aula della prima Corte d’Assise di Milano.

Si rammaricano inoltre che recentemente in una riunione di alcune associazioni uliviste con strenua determinazione sia stato indicato il prof. Ichino come figura negativa nel panorama delle candidature del PD alle prossime elezioni.

Communitas20002 e il Consiglio Direttivo del circolo PD Communitas si augura che le critiche alla candidatura del prof. Ichino siano mantenute nell’ambito della legittimità politica enon assumano toni aspri che lasciamo ai brigatisti.

Communitas 2002

30 Marzo 2008

LA REPLICA DI ANTONIO MARIA MASIA

Naturalmente distanza abissale da chi minaccia ed offende con motivazioni assurde il prof. Ichino, al quale estendo la mia solidarietà. Ma si può dissentire fermamente sulla sua candidatura/nomina al parlamento italiano in lista PD ?

Penso di sì.

Personalmente critico decisamente e civilmente la candidatura, anzi la NOMINA, dell’illustre avvocato, che ci ritroviamo contro, in tutti i Tribunali d’Italia, a sostegno, da parte sua, delle tesi delle Banche che hanno determinato migliaia di licenziamenti ed esodi cosidetti volontari , a seguito di fusioni, incorporazioni, riorganizzazioni, etc…Molto spesso finalizzate non a sanare situazioni difficili ma ad incrementare profitto e premi ai mangers. Determinando espulsioni ed uscite premature di lavoratori , che ritengo , nella maggior parte, forzate ed illeggittime (ed in molte sentenze ciò è stato riconosciuto).

Tesi che sostengono e difendono scioglimenti forzati e ingiustificati di Fondi Pensioni integrativi, ( anche ricchi ,come quello Comit, con motivazioni poi rivelatesi insussistenti e non documentate) […] Ed altro….che sarebbe lungo quì rappresentare.

E’ evidente che le pur rispettabili tesi che per professione legittimamente il prof. Ichino […] propone e sostiene nelle sue “difese aziendali” contrastano nettamente le posizioni e le aspettative di migliaia di lavoratori costretti a lasciare anzitempo il lavoro. E determinano sensibili riduzioni di diritti, anche quesiti. […]

C’è allora qualcosa di strano se questi cittadini lavoratori o ex tali non sosterranno, nè con le parole nè con il voto, (negandolo non a lui, cosa non possibile purtroppo vista la “nomination” ) la cosidetta candidatura del prof. Ichino? Possono o no pensare e “temere” che, nell’ipotesi di un suo futuro ruolo istituzionale, tali tesi passino dal terreno processuale a quello legislativo?

Poi ci saranno comunque quelli che voteranno lo stesso per il “male minore”: il proprio partito. Ma con molta, molta, molta sofferenza.

Un caro saluto da

Antonio Maria Masia

8 aprile 2008

Caro Masia,

La ringrazio per la solidarietà espressa nei miei confronti contro le minacce dei terroristi.

Quanto al “disagio” che Lei manifesta per il fatto che io – ora candidato al Senato per il Partito Democratico – nella mia veste di avvocato abbia difeso e difenda il Fondo Pensioni BCI e Intesa Sanpaolo in numerose cause concernenti la riforma del sistema di previdenza complementare, poi la sua liquidazione, e la procedura di riduzione del personale attivata tra il 2003 e il 2005, ci tengo a precisare che

– in tutte queste cause ho difeso la validità e la piena applicazione di accordi stipulati da questa Banca con tutte le maggiori Organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori interessati, contro le impugnazioni proposte da piccole minoranze dei lavoratori stessi;

– tutte le numerose cause relative alla riforma e poi alla liquidazione del Fondo Pensioni BCI si sono fino a oggi concluse con sentenze (di merito e di Cassazione) che hanno pienamente confermato la validità degli accordi sindacali, quindi della riforma del dicembre 1999 e della procedura di liquidazione avviata alla fine del 2006;

– la grande maggioranza dei giudici di merito che si sono pronunciati finora hanno confermato anche la validità dell’accordo 2002 sull’attivazione del Fondo di Solidarietà e della procedura di riduzione del personale con prepensionamento, con cui quell’accordo è stato attuato: un esempio di buona ristrutturazione aziendale, realizzata con il consenso di tutte le Organizzazioni sindacali e del 95 per cento dei lavoratori interessati.

Non vedo nessuna contraddizione tra la mia candidatura nelle file del Partito Democratico e la mia attività professionale svolta in difesa di queste scelte, compiute da un sistema di relazioni sindacali aziendali caratterizzato da una efficienza esemplare quale quello operante in seno a Intesa Sanpaolo: scelte sorrette dal consenso della grande maggioranza dei dipendenti e dei pensionati di questa Banca.

Con viva cordialità

Pietro Ichino

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