COME SI POSSONO RIDURRE I COSTI DELLA POLITICA

LO SCANDALO NON SONO TANTO I RIMBORSI ELETTORALI AI PARTITI, QUANTO IL NUMERO DEI PARLAMENTARI E DELLE ALTRE CARICHE ELETTIVE, I LORO VITALIZI E IL MODO POCO RIGOROSO IN CUI VENGONO SPESE LE RISORSE ATTRIBUITE AGLI ORGANI COSTITUZIONALI

Lettera pervenuta il 19 luglio 2011 – In argomento v. anche L’iniziativa del PD per la riduzione dei costi del Parlamento

Egregio Senatore, da poco tempo ricevo le Sue Newsletter e devo confessarLe che vorrei trovarvi risposta a certe domande che mi pongo, sopratutto in questo momento. Sicuramente sembrerà polemica ma Le garantisco che non è così. La più assillante è quella sui rimborsi elettorali che, visti da una persona che deve fare attenzione a tutto per far quadrare il bilancio familiare, sono la dimostrazione dello spreco senza ritegno di denaro da parte di chi non lo ha guadagnato con il sudore della sua fronte. Lei mi risponderà che la politica ha dei costi, questo si sà, ma se non c’è un tetto entro il quale si deve rimanere tutti vanno a ruota libera e presentano il conto a pantalone che provvede. E non mi pare che nella finanziaria si faccia cenno di riduzioni drastiche in tal senso.
Cordiali saluti
Bruno Gardin (Genova)

L’anomalia e l’iniquità, a mio parere, non stanno tanto nei rimborsi elettorali (anche se all’origine la loro istituzione era illegittima, in quanto volta a eludere l’esito del referendum abrogativo del finanziamento ai partiti), quanto piuttosto nel numero dei parlamentari e altre cariche elettive, che è assurdamente superiore – in proporzione al numero degli abitanti – rispetto agli altri Paesi europei; inoltre in alcuni privilegi assurdi, come quello del vitalizio per i parlamentari e consiglieri di alcune regioni; infine nel modo non rigoroso in cui vengono spese le risorse degli organi costituzionali dello Stato (rinvio a una mia denuncia in proposito, svolta in Senato nel giugno scorso). Il Pd ha presentato diverse proposte volte a riordinare tutto questo, con una drastica riduzione della relativa spesa.  (p.i.)

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