IL DISASTRO DELLE POSTE: CHE COSA ASPETTIAMO AD ABOLIRE IL MONOPOLIO?

Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta del Governo all’interrogazione a risposta scritta presentata alla Presidenza del Senato il 10 febbraio 2009

INTERROGAZIONE n° 4-01109
al Ministro per lo Sviluppo economico
Presentata alla Presidenza del Senato nella seduta del 10 febbraio 2009

Considerato che:

–      le principali testate nazionali hanno denunciato nelle settimane scorse il diffuso disservizio delle Poste Italiane: per esempio nel centro di una delle città più sviluppate e densamente popolate – Milano – a causa del mancato recapito della corrispondenza (Corriere della Sera, 21 gennaio 2009, p.3; Corriere della Sera, 1° febbraio 2009, p.5);

–      il 27 gennaio 2009 il Corriere della Sera ha denunciato il ritrovamento di 30 pacchi di corrispondenza abbandonati per strada, nonché la scoperta di bollette con scadenza 12 dicembre mai consegnate;

–      sempre a Milano i cittadini denunciano quotidianamente il gravissimo disservizio che affligge interi quartieri, dove la corrispondenza viene consegnata a giorni alterni o addirittura soltanto due volte alla settimana;

–      le Poste hanno annunciato l’apertura di un numero verde per le denuncie provenienti dall’area milanese, ma il servizio è totalmente inefficiente: non è di fatto possibile alcuna comunicazione tra l’utente e un qualsivoglia ufficio responsabile;

considerato, per altro verso, che:

–      in coerenza con la posizione assunta dal Consiglio Europeo e dal Parlamento Europeo (97/67/EC – 15 Dicembre 1997), il Gruppo Economico Consultivo sulle Politiche di Competizione (Economic Advisory Group on Competition Policy – EAGCP) inquadra le prestazioni postali tra i Servizi di Interesse di Economia Generale (Services of General Economic Interest – SGEI), e fissa specifiche obbligazioni comunitarie per la tutela dei Servizi Universali (“Universal Service Obligations” – USO) a garanzia della piena efficienza dei servizi a favore degli utenti;

–      in coerenza con i principi della Legislazione Comunitaria per la Liberalizzazione dei Servizi Postali, l’utente-cittadino è posto al centro del processo di tutele, che prevede una riforma favorevole allo sviluppo della prosperità economica, della coesione e del benessere sociale;

–      queste finalità sono ribadite nella Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo sull’Applicazione della Direttiva Postale (Bruxelles, 22 dicembre 2008), in cui si manifesta ampio consenso delle istituzioni europee sul fatto che il modo migliore per garantire la fornitura sostenibile di servizi di interesse economico generale, in particolare in relazione al settore postale e ad altre industrie di rete liberalizzate, consiste nella realizzazione di un mercato concorrenziale e del mercato unico europeo;

–      il 20 febbraio 2008, il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo hanno adottato la Direttiva 2008/06/EC, che rettifica la Direttiva per la liberalizzazione dei servizi postali (97/67/EC), così come emendata dalla direttiva 2002/39/EC, stabilendo che gli Stati Membri – con eccezione di alcuni Stati di recente adesione – si conformino al processo di  graduale apertura del mercato postale entro l’anno 2010;

–      la detta Direttiva prevede inoltre che le misure richieste per lo sviluppo di un mercato competitivo che migliori la qualità del servizio sia raggiunto in un periodo di transizione con adattamenti progressivi e graduali;

–      in coerenza con le norme emanate dalla Direttiva 97/67/EC, gli Stati Membri devono assicurare la piena accessibilità dei servizi postali anche nelle aree rurali e nelle regioni più remote;

–      la detta Direttiva prevede, inoltre, che gli utenti insoddisfatti possano appellarsi in prima istanza all’operatore postale, responsabile del servizio Universale Nazionale; nel caso in cui tale operatore fosse impossibilitato o non intenzionato a offrire una soluzione soddisfacente, l’utente può appellarsi all’autorità competente a livello nazionale nel proprio Paese; nell’eventualità che la denuncia all’autorità nazionale non vada a buon fine, l’utente può, in ultima istanza, rivolgersi alla Commissione Europea;

si chiede al Ministro:

–      quali siano gli indici di performance disponibili in riferimento al servizio postale nelle città, province e regioni italiane, nonché in riferimento ai servizi postali di cui dispongono gli altri maggiori Paesi europei;

–      come intenda intervenire per porre urgentemente rimedio a questa situazione di grave inefficienza di un servizio essenziale per l’economia del Paese;

–      se non ritenga che il provvedimento più efficace a tal fine – e foriero di effetti benefici anche dal punto di vista congiunturale e occupazionale – sia l’apertura immediata del settore alla concorrenza internazionale, anticipando a oggi la cessazione del regime di monopolio, che è comunque prevista e dovuta entro il 2010 in ottemperanza all’ordinamento comunitario.

 

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