IL FOGLIO: COSA NE PENSO DEL “DECRETO EUROPA” PROPOSTO DA FERRARA

COMMENTO ALLA PROPOSTA LANCIATA DAL DIRETTORE DEL “FOGLIO” DI UN DECRETO-LEGGE CONTENENTE TUTTI I PUNTI DELLA LETTERA DELLA BCE DEL 5 AGOSTO 

Intervista a cura di Marco Valerio Lo Prete pubblicata su il Foglio il 2 novembre 2011

Sarebbe teoricamente d’accordo ad approvare il più rapidamente possibile tutte quelle riforme proposte, dal rigore fiscale alle liberalizzazioni, con una misura “choc”?
Le cose da fare, a grandi linee sono quelle che indica la lettera della BCE. Ma in parte non mi sembrano riducibili in quattro e quattr’otto a un decreto-legge. In parte non richiedono un intervento legislativo, bensì soltanto buona applicazione di norme già vigenti. Questo vale, ad esempio, per la spending review. Un altro esempio: quel che è scritto nella lettera del Governo ai vertici UE in materia di amministrazioni pubbliche è in sostanza ciò che il ministro Brunetta si proponeva di fare con la sua riforma del 2009, la quale è stata poi letteralmente azzerata dalla manovra dell’estate 2010 e dall’Intesa firmata dallo stesso ministro con i sindacati il 4 febbraio di quest’anno.

Un decreto-legge potrebbe essere utile a tranquillizzare i mercati e soprattutto a smuovere quel cantiere delle riforme di cui si discute da troppo tempo?
Per tranquillizzare i mercati non basta un buon programma di governo, per quanto riversato in un decreto-legge: occorrerebbe anche un Governo il cui capo non litigasse con il suo ministro dell’Economia e che avesse una maggioranza sicura in Parlamento, che non vivesse alla giornata appeso al voto del transfuga Scilipoti.

Secondo: se il governo riuscisse in una strategia simile, l’opposizione cosa dovrebbe fare?
Quello che ha fatto ad agosto: esprimere con chiarezza la propria posizione, anche eventualmente di dissenso sui singoli punti, senza comunque rallentare la manovra.

Che cosa farebbe personalmente lei?
Nel voto in Parlamento sono vincolato alla disciplina del partito a cui appartengo. Seguirei le indicazioni che mi venissero date, salvo esprimere il mio dissenso se questo fosse il caso.

Un governo tecnico potrebbe approvare meglio e prima una sorta di “decreto Europa”?
Quello che è certo è che se fosse composto dalle persone giuste e sorretto dalle forze politiche maggiori sarebbe sicuramente più credibile di quanto non sia il Governo attuale.

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