A CHI TOCCA REAGIRE ALLE FRODI POSTE IN ATTO DAI DIPENDENTI AI DANNI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

“DOPO AVER DENUNCIATO I COMPORTAMENTI ILLECITI AL SUPERIORE GERARCHICO E AVER SUBITO L’OSTRACISMO, CHE COSA DOVEVA FARE IL DIPENDENTE ONESTO? PRESENTARE DENUNCIA ALLA POLIZIA?” – LA REPLICA DELLA DIRIGENTE PUBBLICA, CHE GESTISCE QUASI SEIMILA DIPENDENTI DI 75 COMUNI EMILIANI

Lettera pervenuta il 27 dicembre 2011, in replica a una lettera di Sylvia Kranz sull’episodio denunciato da un dipendente di una Sovrintendenza – Segue la contro-replica di Sylvia Kranz

Caro Pietro,
confesso di non aver compreso bene la “rampogna ” di Sylvia Kranz alla lettera-sfogo dell’archeologo che denunciava gli incredibili (oh, se sono credibili!!!!) comportamenti della Sovrintendenza in cui lavora. Dopo aver inutilmente denunciato i comportamenti illeciti al superiore gerarchico e aver subito l’ostracismo, cosa doveva fare l’archeologo, andare ai carabinieri o alla polizia e presentare un esposto-denuncia? Certo, ma, come diceva il Manzoni, “se uno il coraggio non ce l’ha, nessuno glielo può dare“. Coraggio a sporgere un esposto-denuncia? (a proposito, cara Signora Kranz: perchè scrive “Fatti per i quali avrebbe dovuto probabilmente procedere direttamente a denuncia, a seconda del grado rivestito nell’amministrazione di appartenenza”? Qualsiasi cittadino ha il diritto di presentare un esposto-denuncia se ritiene di aver avuto notizia di un reato, senza bisogno di dover verificare il proprio status giuridico di lavoratore nè tantomeno il proprio inquadramento contrattuale…). Coraggio, certo! Coraggio di esporsi -lui, denunziante!- agli accertamenti degli organi di polizia giudiziaria e a quelli del magistrato inquirente… : il fatto che i cittadini preferiscano denunziare tali comportamenti a trasmissioni televisive come Striscia la notizia, Le Iene o Report non dice nulla alla Signora Kranz? Coraggio di esporsi alle ritorsioni dei superiori, dei colleghi e dei rappresentanti sindacali…: il nome Serpico non dice nulla alla Signora Kranz?  E neppure la frase di Bertold Brecht nella Vita di Galileo, “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”? Nella stragrande parte delle imprese private non c’è bisogno di coraggio individuale, i sistemi di controllo sono in genere effettuati in modo incrociato, spesso con warning automatici. E chi sgarra e viene beccato viene accompagnato alla porta senza tanti complimenti…La signora Sylvia Kranz, si qualifica come “Dirigente Ufficio Procedimenti Disciplinari di 75 Comuni dell’Emilia Romagna”. Non è improbabile che l’organico totale di questi comuni superi i 10.000 dipendenti. Ebbene, negli ultimi 10 anni quanti licenziamenti per motivi disciplinari sono stati fatti in questi comuni? Zero? Uno? Dieci?E quante le denunzie alle autorità di polizia? Zero? Una? Dieci? Certo pochissimi in entrambi i casi, perchè nella Regione Emilia Romagna i dipendenti pubblici, rigorosamente scelti negli ultimi sessant’anni in funzione delle tessere politiche o sindacali, sono così onesti che più onesti non si può! Per la Signora Kranz “in questi tempi di crisi, alimentare malessere tra lavoratori privati, che rischiano di perdere il lavoro, e lavoratori pubblici considerati spesso troppo protetti e comunque privilegiati, non penso faccia il bene dell’Italia”. In questi tempi di crisi? Ma se è da decenni che nel pubblico impiego, nessun settore escluso, sono talmente diffusi comportamenti illeciti sotto il profilo contrattuale (mancato rispetto dell’orario di lavoro, assenteismo per malattia doppio e triplo rispetto al settore privato, scarsa produttività e via discorrendo) e penale (concussione in testa) da essere diventati un “luogo comune”! (A Palermo, in un ufficio del Genio civile, appeso ad una parete c’era un foglio A3 con su scritto “Tu mi paghi per non morire, io ti lavoro per non sudare”). Da decenni (stavo per dire da secoli…) il posto di lavoro nel pubblico impiego è sinonimo di “inamovibilità e illicenziabilità”… Per la Signora Kranz l’ex-ministro Brunetta “…dopo una lunga estenuante campagna denigratoria…cavalcando facili populistiche affermazioni… ha danneggiato gravemente i lavoratori onesti della Pubblica Amministrazione”. Nel Vangelo (Matteo, 18:7) è riportata una frase pesante come un macigno “Oportet ut scandala eveniant”: ebbene, i lavoratori onesti della pubblica amministrazione non sono stati certo danneggiati dagli scandali denunciati, anzi, molti di loro hanno gioito, sperando finalmente che la disonestà dei loro colleghi venga finalmente punita!
La Signora ha letto i rapporti Ocse sulla riforma della pubblica amministrazione in Italia (“Government at a Glance 2011” e  “A Study on the Italian Public Administration Reform and Innovation Programme), per i quali  “Le misure di contrasto all’assenteismo (adottate da Brunetta, n.d.a.) hanno poi “comportato una riduzione media delle assenze per malattia pro-capite dei dipendenti pubblici di circa il 35% “un successo che si traduce in 65 mila dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro”? E, se anche non bastassero le quotidiane lamentele dei cittadini pubblicate a decine e centinaia sui quotidiani e le centinaia, anzi migliaia di procedimenti giudiziari, si legga la Signora Kranz qualcuna delle tante altre relazioni degli organismi internazionali sull’ efficienza e sui comportamenti penalmente rilevanti dei dipendenti della nostra pubblica amministrazione!!!! (il Rapporto OCSE 2009 sulla corruzione nel settore pubblico e nella politica vede l’Italia al 63esimo posto su 180 Paesi dietro a Botswana, Namibia e Malaysia, Cuba e Turchia, posizione peggiorata al 69° posto nel 2011…) Sempre per la Signora Kranz “In generale la Pubblica Amministrazione non sa premiare chi lavora e non sa punire chi sbaglia. É vero.” La Pubblica Amministrazione? No, gentile Signora, non la “Pubblica Amministrazione”, ma tutti quei pubblici dipendenti che, come Dirigenti o Responsabili di funzione, non svolgono i loro compiti di controllo e, in caso di mancanze e reati, di intervento sanzionatorio e denunzia!
Ad L.C. dunque tutta la mia solidarietà ed a te, Pietro, tutta la mia stima per la coerenza con cui porti avanti la tua battaglia per riformare il mercato del lavoro!
Vincenzo Meleca

LA CONTRO-REPLICA DI SYLVIA KRANZ
La mia lettera non voleva affatto essere una “rampogna” – chiedo scusa per non essere riuscita a spiegarmi – bensì una sollecitazione a tutti i colleghi che operano onestamente nelle pubbliche amministrazioni a evitare di perpetuare un inutile lamento sugli andazzi cui assistono. Non mi sento di citare brani del Vangelo; più modestamente volevo far presente che “la campana” suona anche per noi (Ernest Hemingway). L’avvocato Meleca poi, in fondo in fondo, concorda con la mia sollecitazione quando dice che la responsabilità è di “quei pubblici dipendenti che, come Dirigenti o Responsabili di funzione, non svolgono i loro compiti di controllo e, in caso di mancanze e reati, di intervento sanzionatorio e denunzia!”. Esattamente a questo mi riferivo quando dicevo che non è possibile continuare a lamentare che nella PA “si vorrebbe ma non si può” far nulla. Quel geologo avrebbe potuto esercitare compiti di vigilanza e direttamente, a fronte di mancanze, denunciare? Non abbiamo bisogno di eroi ma di più “uomini” (Leonardo Sciascia) forse sì. O siamo ormai tutti rassegnati alla cultura berlusconiana che premia la furbizia sull’onestà ed il senso civico? Per finire due precisazioni. Siamo sicuri che nella PA si sia effettivamente ridotto l’assenteismo? Io per la mia esperienza vedo un incremento cospicuo di giorni di assenza per infortuni sul lavoro (non soggetti a decurtazione economica né al rispetto delle fasce di reperibilità) invece di malattie, da un lato e ad un utilizzo maggiore dei propri giorni di ferie per malattie “leggere”, che evitano di dover rinunciare ad una quota più o meno significativa del proprio stipendio, in questi tempi di crisi generale. Non saprei fino a che punto possa essere fonte di giubilo dover scegliere tra il proprio diritto alla salute e il mangiare. Personalmente trovo che le nuove disposizioni violino almeno un paio di norme costituzionali. Prima o poi queste disposizioni penso saranno oggetto di esame da parte della Consulta. Per venire a me, per quel poco che può interessare, i 75 Comuni associati al mio Servizio contano 5792 dipendenti emiliano romagnoli, non 10.000. Ho finora licenziato 4 dipendenti. Cosa che peraltro non mi rende “felice” poichè costituiscono, a mio parere, non un successo bensì un fallimento dell’opera di prevenzione che costituisce la vera mission del mio lavoro.
Sylvia Kranz
(Dirigente Ufficio Associato Interprovinciale Prevenzione e Risoluzione Patologie del rapporto di lavoro)

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab