IL GOVERNO CHIAMA, TRENTO RISPONDE, MILANO DISCUTE

L’ASSESSORE UGO ROSSI ESPLICITA IL FORTE INTERESSE DELLA PROVINCIA AUTONOMA A PARTECIPARE ALLE INIZIATIVE DI SPERIMENTAZIONE CHE IL GOVERNO STA PROGETTANDO IN MATERIA DI DIRITTO E MERCATO DEL LAVORO – QUALCHE COSA SI MUOVE ANCHE IN LOMBARDIA

Intervista all’assessore Ugo Rossi a cura di Daniele Battistel pubblicata sul quotidiano l’Adige il 6 febbraio 2012 – Segue il testo della norma sulla stessa materia contenuta in un progetto di legge presentato dalla Giunta regionale lombarda, con una mia nota di commento

.
«Lavoro: qualcosa bisogna fare». Nelle sue recenti «incursioni» su Facebook l’assessore provinciale al welfare Ugo Rossi ha «postato» questo concetto almeno un paio di volte. Segno che il tema, anche se le competenze sono a cavallo tra lui e l’assessore al lavoro Alessandro Olivi, gli è piuttosto caro.
«L’altro giorno ero a Roma con i colleghi delle altre regioni per parlare di altre questioni con il ministro Fornero e si ragionava con lei sul fatto che noi in Trentino abbiamo le condizioni ideali per sperimentare qualcosa di importante in questi campo. Noi ci stiamo e questa deve diventare una delle priorità dell’ultima parte della legislatura».
Candidato «in pectore» del Patt per succedere a Dellai, Rossi parla già da leader della coalizione.
«La vera emergenza è la disoccupazione giovanile che in Italia, secondo i dati Istat, è al 31%. Se non affrontiamo per tempo questo problema non potremo sostenere né crescita né spesa sociale» afferma.

Vede così nera la situazione anche per il Trentino?
In Trentino siamo alla metà circa della percentuale nazionale, e sotto di circa cinque punti rispetto a quella media europea, ma il dato è purtroppo in crescita. I giovani occupati sono solo il 27 per cento in Trentino, contro il 20 per cento in Italia. Dunque siamo ai vertici da noi ma, per esempio in Germania, si viaggia attorno al 46%.

Preoccupato?
Se si continua con questo andamento andremo incontro ad una situazione di gravissima insostenibilità sociale ed economica. Non è un problema che riguarda solo i giovani ma tutti noi. Perché tra 15 o 20 anni avremo una forza lavoro che non riuscirà a sostenere produttività, entrate e crescita. E che, anzi, avrà probabilmente bisogno di assistenza sociale perché non avrà accumulato contributi previdenziali.

Tutto il governo Monti pare concentrato su questo problema. Ma la soluzione non è semplice.
Non possiamo non affrontare il problema e dobbiamo risolvere velocemente la questione di come da una parte dare più garanzie a tutti quei giovani lavoratori che oggi sono completamente fuori dal circuito del «lavoro normale» e che non godono di nessuna tutela, ma dall’altra affrontare anche l’altro nodo.

Cioè?
Dire chiaramente che le tutele, dove ci sono, troppo spesso si sono trasformate in una difesa del posto di lavoro prima ancora che del lavoratore in sé.

Pensa che l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori vada cancellato?
In un contesto come quello che penso io non è un tabù pensare di superarlo. Attenzione, però. Ciò non vuol dire poter licenziare indiscriminatamente. Anzi, noi dobbiamo tutelare i lavoratori. Nello stesso tempo, però, dobbiamo entrare nella mentalità che esso è un pesante cappio al collo per le imprese.

Ma cosa può fare la Provincia su un tema così grande?
Il Trentino può e deve essere terra di sperimentazione, per se stesso, per il suo futuro ma anche per dare un contributo al cambiamento nazionale.

In che modo?
Abbiamo un’ottima rete di protezione sociale, abbiamo politiche di reddito già strutturate, politiche per il benessere familiare all’avanguardia, un sistema di previdenza integrativa che funziona. Abbiamo, insomma, le carte in regola per sperimentare forme contrattuali nuove che garantiscano da un lato tutele più estese a tutte le categorie di lavoratori e dall’altro maggiore flessibilità per le nostre imprese che devono poter rischiare di più (e quindi assumere di più) senza la spada di Damocle della assoluta inamovibilità del lavoratore. Nel contempo serve migliorare il sistema degli ammortizzatori sociali con l’obiettivo non di compensare la disoccupazione ma di mettere ciascun adulto nelle condizioni di lavorare, tramite un mix di servizi, incentivi fiscali, monetari, percorsi guidati di riconversione, lasciando in vita le integrazioni salariali solo per le imprese che hanno concrete prospettive di recupero.

Metterete questa proposta sul piatto della contrattazione con il governo Monti?
Per me queste sono le priorità più importanti della nostra azione amministrativa e nella trattativa con il governo possiamo candidarci ad essere punto di riferimento per tentare vie nuove.
.

ARTICOLO 3, COMMI 3 E 4, DEL PROGETTO APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA IL 10 FEBBRAIO 2012

[…]
3.  La Giunta regionale può altresì promuovere, d’intesa con le parti sociali, strumenti innovativi a carattere negoziale volti a sostenere la ricollocazione dei lavoratori espulsi o in fase di espulsione dal mercato del lavoro per effetto di processi di riorganizzazione produttiva o di crisi aziendali o territoriali, attraverso il concorso responsabile e finanziariamente partecipato dell’impresa e degli organismi bilaterali.
4. Ai percorsi di riqualificazione e ricollocazione lavorativa sono destinate le risorse regionali della formazione continua di cui alle leggi n. 236/1993 e n. 53/2000 ed eventuali ulteriorei risorse compatibili con tali finalità, nei limiti delle disponibilità annuali.
[…]

Nota – Osservo che questa iniziativa legislativa non sembra corrispondere precisamente all’idea sulla quale sta lavorando il ministro del Lavoro, che prevede l’applicabilità – nell’ambito della sperimentazione per la quale un’impresa dichiari la propria disponibilità – di una nuova disciplina del rapporto di lavoro riguardante soltanto i nuovi rapporti di lavoro destinati a costituirsi da qui in avanti. Sta di fatto, comunque, che Cisl e Uil regionali lombarde hanno manifestato consenso a questa iniziativa, mentre la Cgil ha manifestato un orientamento contrario.   (p.i.)

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab