SULL’ALTA VELOCITÀ IN VAL DI SUSA BERSANI HA RAGIONE

LA TESI DEI NO-TAV NON STA IN PIEDI, NÉ SUL METODO, NÉ SUL MERITO

Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 190, 5 marzo 2012

SUL METODO
Il dibattito sulla Tav in Val di Susa è incominciato nel 1992. A seguito delle opposizioni iniziali, il percorso del tunnel è stato nettamente modificato. Nei soli ultimi cinque anni, si sono svolte 182 sessioni dell’organo collegiale cui è stato affidato il confronto tra tutte le opinioni e gli interessi in gioco. Due delibere del Parlamento. Una netta maggioranza delle amministrazioni locali favorevole. Quanti No Tav dovranno essere convinti prima che i lavori possano finalmente essere avviati?
SUL MERITO
Obiettare che la linea ferroviaria attuale è sottoutilizzata è un po’ come dire che il tunnel del Sempione non andava fatto perché la strada sterrata che attraversava quel passo in precedenza era utilizzata da pochi viaggiatori.
Sta di fatto che il treno ad alta velocità, dovunque ha incominciato a funzionare, ha sottratto viaggiatori e merci all’aereo e al trasporto su strada. Dov’è finita la polemica – fondatissimaa – contro la politica che privilegiava auto e camion e contro l’effetto inquinante dei voli aerei? Esiste una forma di trasporto meno inquinante e più rispettosa dell’ambiente di una ferrovia in un tunnel? 

Per un’esposizione più estesa di questi argomenti v. l’articolo di Antonio Polito sul Corriere della sera di ieri.

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