MONTI, LE PENSIONI DI ANZIANITÀ E LA COSTRUZIONE DELL’EUROPA

SENZA LE SCELTE COMPIUTE DAL NOSTRO GOVERNO IN QUESTI MESI, IL MECCANISMO EUROPEO PER LA STABILITÀ NON SAREBBE OGGI SULLA RAMPA DI LANCIO

Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 194, 2 aprile 2012

Venerdì l’Eurogruppo ha compiuto un passo decisivo per la costituzione del Meccanismo Europeo per la Stabilità (Mes), che impegna tutti i Governi a intervenire in aiuto di quello tra essi che si trovi in difficoltà per il rifinanziamento del proprio debito. La Germania verserà più di un quarto del fabbisogno. Nel novembre scorso, quando Mario Monti si recò da Angela Merkel proprio per avviare questo discorso, la Cancelliera gli disse in sostanza: “Gli italiani possono sognarsi che il contribuente tedesco sia disposto a garantire per il loro debito pubblico, finché continuano a ingrossarlo pagando le persone in età di lavoro perché stiano a casa”. Si riferiva ai nostri pensionati di anzianità con età media di 58 anni e al nostro mezzo milione di lavoratori in Cassa integrazione a fondo perduto. Se dopo meno di cinque mesi le resistenze della Germania sono state superate e il Mes è sulla rampa di lancio, lo si deve in larga parte alle scelte – dure e difficili – compiute dal Governo Monti; anche a quelle in tema di pensioni e di mercato del lavoro.

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