ORA IL PD RINNEGA LE PROPRIE SCELTE PROGRAMMATICHE?

DALL’ASSEMBLEA PROGRAMMATICA DI GENOVA DEL GIUGNO 2010 ERA USCITA UN’UNICA INDICAZIONE DEL PD PER IL CONTRASTO AL PRECARIATO: AUMENTARE IL COSTO DEI CONTRATTI PRECARI – ORA SEMBRA CHE, PUR SENZA NUOVE ASSISE, IL VERTICE DEI DEMOCRATICI ABBIA CAMBIATO IDEA

Brano estratto da un articolo di Stefano Fassina, responsabile nazionale dell’Economia per il Pd, pubblicato sull’Unità il 10 aprile 2012 sotto il titolo Come aiutare le imprese a fare sviluppo – Le novità programmatiche, rispetto all’Assemblea di Genova del 2010, contenute in questo articolo (peraltro non avallate da alcuna nuova assemblea del Pd) sono evidenziate in grassetto – Resta da chiedersi che cosa rimanga della strategia per la lotta al precariato enunciata dal responsabile dell’Economia lungo tutto l’arco dei due anni passati, durante i quali egli ha contrapposto al progetto flexsecurity l’idea di far costare di più il rapporti di lavoro precari come l’unica a suo dire efficace e praticabile – Appare significativa anche l’indicazione, contenuta nelle conclusioni dell’articolo qui sotto riportate, di rinunciare alle disposizioni contenute nel disegno di legge del Governo volte a impedire drasticamente l’abuso delle “partite Iva” nelle posizioni di lavoro sostanzialmente dipendente 

[…]
Che fare per migliorare il testo [del disegno di legge Fornero – n.d.r.]? Eliminare la contribuzione aggiuntiva sul contratto a tempo determinato e introdurre un tetto alla quota di tali contratti sul totale dei contratti di lavoro; eliminare la trasformazione ex lege delle committenze prevalenti; fiscalizzare tre punti percentuali di aumento della contribuzione pensionistica dei lavoratori parasubordinati; fiscalizzare un punto percentuale della contribuzione pensionistica dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e concentrare su tali forme contrattuali tutte le agevolazioni per l`occupazione; includere, secondo un principio sostanzialmente assicurativo, i lavoratori e le lavoratrici parasubordinate nell`Aspi; introdurre una retribuzione o compenso orario minimo in relazione ai minimi contrattuali del settore corrispondente; prevedere il concorso della fiscalità generale al finanziamento di un fondo nazionale di solidarietà in alternativa all`indennità di mobilità; infine, per «coprire» l`insieme degli interventi, rivedere alcune agevolazioni fiscali in vigore.
Grazie all`iniziativa del governo, è maturata tra Pdl, Pd e Terzo polo sufficiente condivisione dei problemi aperti per arrivare rapidamente a soluzioni condivise e efficaci.

 

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