«LA SOLUZIONE É IL SINDACO DI FIRENZE?»

IL PD NON PUÒ DEFLETTERE DALL’ANDARE AVANTI CON L’AGENDA MONTI… MA PER QUESTO NON C’È SOLO MATTEO RENZI

Messaggio pervenuto in data 24 settembre 2012 – In argomento v. anche la lettera di Sara Finzi del 22 settembre, la mia risposta e la replica di Enrico Letta

Caro Prof. Ichino,
mi chiamo Alex Brentel e sono un “semplice” dirigente provinciale del PD di Treviso. Premetto che verso di Lei e le sue posizioni in tema di lavoro ho sempre espresso profondo interesse. Ho letto con interesse la risposta cha ha fornito alla Sig.ra Sara Finzi riguardo alla discussione interna avvenuta con il vicesegretario Enrico Letta in merito alle candidature del PD a queste primarie.
Nella mia esperienza politica (provengo fin dal 2000 dai DS) mi sono sempre riconosciuto nelle posizioni della cosiddetta area Liberal (in special modo ai quei tempi di Morando e Ranieri), ma all’atto della costituzione del PD (2007), mi sono impegnato a sostenere la candidatura di Enrico Letta, e poi ho proseguito in quel percorso sostenendo Bersani nel 2009. La figura di Enrico, in quel 2007, mi sembrava la più “riformista” delle altre, in quanto specie nella candidatura di Veltroni (molto apprezzata dall’area Liberal), vedevo oltre che una non discontinuità rispetto al passato del candidato (e i compagni Morando e Ranieri dovrebbeo ben sapere che Veltroni non si schierò mai con chi anche nel vecchio PCI combatteva per una sua evoluzione in senso socialdemocratico come ci ricorda sempre ed opportunamente Emanuele Macaluso), anche però una sorta di alleanza dietro il suo nome, che accoglieva tutto e il contrario di tutto.
Non le nascondo che, con la vittoria di Bersani nel 2009, non veda dei limiti di cultura politica e programmatica, che in taluni casi guarda al passato. E non mi nascondo che ci sia poco rispetto verso posizioni come le sue o di altri che hanno piena legittimità nel nostro partito ma non solo, per quanto mi riguarda sono anche giuste. Come non mi nascondo che a fronte di queste criticità, alcuni esponenti prestigiosi si siano allontanati e mi riferisco in particolar modo a Nicola Rossi. Ma pensiamo anche ad Irene Tinagli che si allontanò dal PD, se non ricordo male, ai tempi della segreteria Bersani. Quindi mi chiedo se la responsabilità di questa mancanza di coraggio nell’innovazione culturale e programmatica sia responsabilità solo di Bersani. Certo Bersani dovrebbe fare di più per garantire una pluralità vera nel partito, per mettere a tacere comportamenti a volte arroganti e inqualificabili adottati da qualche esponente della sua segreteria. E vedo inoltre un appiattimento a volte verso le posizioni assunte dai cosiddetti Giovani Turchi.
Detto questo, e mi scuso per la lungaggine, Crede, e con Lei tutta l’area che si riconosce ne “L’Agenda Monti” che la soluzione sia Matteo Renzi? Credete davvero che Matteo Renzi sia la persona e la candidatura che possa dare spazio ad una cultura politica di sinistra liberale nel PD? Ma di cosa parliamo scusate?
Fino a qualche mese fa, ho sentito proporre da Renzi solo argomenti riguardo la rottamazione (prevedo anche di deputati come Morando che secondo me dovrebbero rimanere ancora a lungo in parlamento) e solo da pochi giorni invece riguardo proposte programmatiche, che comunque non sono estranee alla cultura del PD.
Non ci sono solo i “giovani Turchi” che appoggiano Bersani. Certo, personalità come Enrico Letta (che non è molto distante dalle alcune sue posizioni mi sembra) oppure come Fassino dovrebbero incidere di più, specie nella proposta politica. E Bersani dovrebbe smarcarsi da certe posizioni “conservatrici”. Ma ripeto la soluzione è il sindaco Di Firenze? Molti citano Tony Blair e la sua battaglia dentro il labour. Ma Tony Blair è stato sempre un uomo di partito, che ha combattuto da dentro una chiara ed esplicita battaglia politica (come mi hanno sempre insegnato gli amici ad esempio di Libertà Eguale) e poi l’ha vinta. Le pongo una ulteriore domanda che molti militanti di base si pongono, ma Renzi chi lo ha mai visto nel partito? Alee assemblee nazionali o alle direzioni ecc.?
Sarò limitato, ma nella sua candidatura vedo molto opportunismo ed egocentrismo, e mi spiace che persone come Lei od altre che considero fondamentali per il nostro partito siano così vicine ad una candidatura che con una coerente e chiara battaglia riformista ha niente a cui spartire.
Concludo rinnovandole la mia stima personale e dicendole che è vero che il PD non può transigere dall’andare avanti con l’Agenda Monti, ma la mia piccola esperienza personale attuale da sindacalista (UIL) mi fa vedere come la gente si chieda molto “ Va Bene Monti  ci ha salvato e fatto recuperare credibilità in Europa, ma perché i costi della crisi devono pagarli sempre gli stessi”? Ecco, anche a queste domande dobbiamo essere capaci di rispondere ed è quello che Bersani sta cercando di fare.
Cordialità
Alex Brentel

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