PUBLIC POLICY: VENDOLA E LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA

HA SENSO CHE CI SI POSSA CANDIDARE SENZA PRENDERE UN IMPEGNO ESPLICITO A SOSTENERE IL VINCITORE, QUALE CHE SIA IL RISULTATO DELLA CONSULTAZIONE POPOLARE?

Intervista a cura di Gaetano Veninata pubblicata dall’Agenzia Public Policy il 2 ottobre 2012

Professor Ichino, oggi è arrivata la candidatura ufficiale di Nichi Vendola. Lei come guarda alle primarie, che tipo di competizione sarà?
Saranno una cosa seria se ciascuno dei candidati si impegnerà a rimanere dentro la coalizione, chiunque risulti vincitore. Vorrei sentire un impegno esplicito in questo senso da Nichi Vendola, e più in generale da Sinistra Ecologia e Libertà. Per ora non ho ancora sentito nulla di questo genere da parte loro.

Tra candidati ufficiali e ufficiosi, chi è quello – secondo lei – che incarna maggiormente l’agenda Monti?
Non conosciamo ancora i programmi di Pierluigi Bersani, di Bruno Tabacci, né di eventuali altri: mi sembra un po’ presto per un giudizio comparativo.

Lei ha rivolto sul suo sito un appello ai partiti in riferimento all’agenda Monti. Voi che avete promosso l’assemblea del 29 a Roma su “Il Pd e l’Agenda Monti”, in caso di alleanza certa tra Pd-Sel alle prossime elezioni, come vi muoverete?
In primo luogo chiederemo che Nichi Vendola assuma l’impegno di cui dicevo prima: l’impegno a sostenere il candidato premier che uscirà vincente dalle primarie, chiunque esso sia. A me sembra che chi non assume questo impegno non debba essere ammesso come candidato. Se Vendola assumerà quell’impegno, le primarie si concentreranno – molto opportunamente – sulla questione oggi cruciale: quella della “scommessa europea” dell’Italia, della strategia disegnata da Mario Monti, di uscita dalla crisi mediante la partecipazione da protagonisti alla costruzione della nuova Europa. Di fronte a un Berlusconi che, irresponsabilmente, qualifica l’euro come una truffa ai danni degli italiani e auspica l’uscita della Germania dal sistema dell’euro, un centrosinistra capace di fare convintamente propria la strategia europea disegnata da Monti potrebbe davvero conquistare una larga maggioranza degli elettori.

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