CHE MALE C’È NEL CONSUMARE A DEBITO?

DIALOGO A DISTANZA TRA UN RAGAZZO ITALIANO, SCONCERTATO DALL’ENORME SVILUPPO DEL CREDITO AL CONSUMO NEI PAESI ANGLOSASSONI, E UNO ZIO ECONOMISTA

Messaggi email scambiati tra il 23 e il 24 novembre 2012 – In argomento v. anche un altro scambio di opinioni in tema di finanza “buona” e finanza “cattiva”

.
.
CHE VERGOGNA INCENTIVARE LA GENTE A CONSUMARE A DEBITO!

Caro zio,
qui in Inghilterra, come in America, l’idea dominante è che sia sano incitare la gente a comprare cose con soldi che non si hanno.
Qui si può davvero comprare tutto senza una lira di anticipo, pagando in “comode rate”. Se prendi una qualsiasi carta di credito, il sistema che si applica “salvo tuo diverso avviso” è quello del pagamento rateizzato, con interessi ovviamente. Risultato: la gente si compra beni superflui che non può permettersi, e non ripaga.
E la cosa più sorprendente è che sembra che le banche non abbiano imparato nulla dalla crisi: ricevo telefonate ogni mese dalla mia banca, la quale mi chiede se voglio avere un prestito…e quando ho ricevuto la nuova carta di credito, il sistema normale, se non opti espressamente per un altro, era quello del pagamento rateizzato su 12 mesi. Inoltre, le strade, la TV ed internet sono
piene di pubblicità  di grosse catene di prodotti di qualsiasi tipo che ti permettono di comprare di tutto senza pagare subito.
Mi domando perché lo Stato non faccia qualcosa per impedirlo.
L.

MA CHE COSA C’È DI MALE NEL COMPRARE E VENDERE A PRESTITO?

Carissimo,
non condivido il tuo allarme, e neppure la tua ostilità nei confronti della finanza.
La finanza serve per trasferire risorse dal presente al futuro e dal futuro al presente;  e da chi ha risorse ma non ha idee a chi ha idee e non ha risorse.
Senza finanza non esisterebbe ricerca e progresso e saremmo ancora ad una economia agricola in cui potremmo vivere solo di quel che produce il nostro campicello e moriremmo di fame quando arriva la grandine e perdiamo il raccolto.
Per anni gli italiani si sono lamentati che per avere un mutuo bisognava possedere già la casa e che le banche prestavano i soldi solo ai ricchi o a chi aveva un ricco che garantisse. Ora tutti si lamentano dei mutui subprime, considerandoli come la fonte
di ogni male; ma sono proprio i mutui subprime che hanno consentito a un sacco di poveri americani di avere una casa.
E in questo momento di crisi, non dicono forse tutti i keynesiani che bisogna rilanciare i consumi? Perché non farlo anche con credito al consumo se questo aiuta a incrementare la domanda, a rendere più rapida la circolazione del denaro, e così a far ripartire l’economia?
Finanziare comporta dei rischi e rischio vuol dire che ogni tanto le cose vanno male. E poi ci sono anche i truffatori, ma quelli operano anche senza finanza. Dovremmo abolire i coltelli da cucina perché ogni tanto qualcuno li usa per uccidere la moglie o il marito? No. Per lo stesso motivo non ha senso sparare a zero sulla finanza solo perché ci sono dei truffatori, o c’è il rischio che qualcuno fallisca.
Prova a riflettere seriamente su come sarebbe un mondo in cui non si potesse prendere e dare a prestito, e in cui non ci fossero mercati finanziari per diversificare e ridurre il rischio necessario a finanziare nuovi progetti.
Prova a pensare a cosa succede quando depositi 100 sterline in banca: credi che la banca le metta  sotto il materasso?  Potremmo anche scomodare la parabola dei talenti…
Z.

NON CI SIAMO CAPITI…

Caro Zio,
Non ho mai detto che non si debbano prendere soldi a prestito. Ho semplicemente detto che la mentalità del prestito, del credito infinito con poche, pochissime garanzie è stata senza dubbio una delle cause della crisi, e che mi fa effetto vedere come ora, perlomeno qui in Inghilterra, sembra si stia andando di nuovo nella stessa direzione.
Poter prendere in prestito soldi per comprare una casa quando si vive per strada è una cosa sacrosanta. Poter prendere un prestito ad alto rischio per comprare una TV 52 pollici quando non si hanno nemmeno i soldi per comprare da mangiare, è tutta un’altra questione. E con questo non voglio dire che il benessere sia da vietare a meno che non ce lo si possa permettere, ma che le esagerazioni ci sono, e sono spesso troppe.
Cercare di garantire un certo benessere diffuso è una cosa. Stimolare il consumismo sfrenato prestando soldi con poche garanzie per cose futili è una cosa totalmente diversa, e mi stupisco come tu non possa essere daccordo su questo.
Non mi sogno di sostenere un ritorno ad un’economia di baratto: chiedo solo una gestione più sensata, più rispettosa (sia per le persone, sia per l’ambiente) e più sostenibile del sistema.
L.

SI PUÒ PROTEGGERE SENZA PRIVARE DELLA LIBERTÀ DI SCELTA

Carissimo,
perché vuoi paternalisticamente impedire a una persona di prendersi una TV 52 pollici e fare la fame, se così preferisce?  Proteggere i deboli non significa infliggere loro la capite deminutio.
E poi, chi lavora per produrre TV 52 pollici, secondo te, quale regime preferisce?
Vai a rivedere che cosa fu la crisi degli Assegnati in francia nel 700: con il tuo metro a quel tempo avresti detto che usare la carta moneta era una “esagerazione”.  Ti sembra possibile un mondo senza carta moneta? Eppure la carta moneta ha valore solo perché crediamo che abbia valore: Si regge sul nulla ma è un motore essenziale del sistema economico. Anzi, a ben vedere una condizione per la sua stessa esistenza, appena il sistema assume dimensioni superiori al cortile di casa.
Certo, il mercato conosce i suoi fallimenti; e occorre prevenirli, anche imponendo delle regole inderogabili. Ma l’idea che la sola economia “buona” sia quella della produzione materiale delle cose e della loro compravendita con effetti immediati e pagamento immediato , mentre la finanza costituirebbe un principio di corruzione del sistema, è un’ideamolto ingenua: non lasciartene fuorviare.
Z.

.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab