CHE COSA FARÀ ORA QUEL QUARANTA PER CENTO

PERCHÉ CONVIENE A TUTTI CHE CHI HA SOSTENUTO RENZI PROSEGUA LEALMENTE NEL PROPRIO RUOLO DI  CRITICA COSTRUTTIVA IN SENO AL PD

Secondo editoriale per la Nwsl n. 227, 10 dicembre 2012 – In argomento v. anche il diario del dopo-ballottaggio: The week after

È sicuramente più quel che unisce Bersani e  Renzi, di quel che li divide: altrimenti quest’ultimo non starebbe nel Pd e non inviterebbe chi lo ha votato a sostenere Bersani col proprio voto (almeno fino a quando lo stesso Bersani non compia – Dio non voglia! – scelte incompatibili con il ruolo dell’Italia come protagonista della costruzione della nuova Unione Europea). Ma Matteo è convinto che le promesse di tranquillità rivolte da Pierluigi agli insider siano sostanzialmente destinate a sacrificare gli outsider; che, se vogliamo rimettere tutta l’Italia al lavoro e allo stesso tempo dare più valore al lavoro degli italiani, dobbiamo abbattere alcuni muri tra domanda e offerta di manodopera che Pierluigi invece presumibilmente preferisce tenere in piedi; che la via indicata da quest’ultimo indulga troppo alle favole che lui stesso dice di voler rottamare e tenga conto troppo poco degli impegni che abbiamo assunto con i nostri partner europei; insomma, che nel suo discorso ci siano troppe promesse di conservazione dell’esistente. Se nei prossimi mesi queste preoccupazioni si riveleranno fondate – come ci sembra stia già avvenendo – e se Bersani non saprà correggere decisamente la rotta, sarà utile a tutti che nel frattempo chi ha votato Renzi abbia continuato a tessere la tela, con incontri periodici nazionali e locali aperti al maggior numero possibile di partecipanti (anche, ovviamente, esterni al Pd), mettendo in rete per mezzo di un portale a ciò dedicato siti e pubblicazioni telematiche che si collocano nello stesso ordine di idee, facendo un po’ il “cane da guardia” sui media, sostenendo lealmente il leader eletto con le primarie ma preparando il cambio di strategia per il momento in cui esso si renderà indifferibile. Certo, sarà meglio per tutti che questa svolta sia lo stesso Bersani a compierla. Il più in fretta possibile: la crisi sta precipitando.

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