LAVORO: UN PROVVEDIMENTO PARZIALE E UN PO’ TROPPO TIMIDO

L’INCENTIVO ECONOMICO, EROGATO IN QUESTO MODO, RISCHIA DI PRODURRE EFFETTI INCREMENTALI MOLTO RIDOTTI – RESTA APERTO TUTTO IL CAPITOLO DELLA RIMOZIONE DEI DISINCENTIVI NORMATIVI ALLE ASSUNZIONI CON RAPPORTO DI LAVORO DIPENDENTE REGOLARE

Comunicato-stampa di Scelta Civica, 26 giugno 2013

Il decreto-legge approvato dal Governo contiene soltanto una parte delle misure volte ad aumentare la domanda di lavoro, soprattutto a favore dei giovani. Le misure di cui abbiamo notizia vanno nella direzione giusta, cioè quella di ridurre alcune rigidità eccessive in materia di contratti a termine e in generale il costo del lavoro, agendo sul “cuneo” contributivo che tiene tra loro distanti costo aziendale e reddito del lavoratore. Va però rilevato il rischio che gli incentivi economici disposti dal decreto, esaurendosi rapidamente la copertura finanziaria, siano destinati a cessare dopo poche settimane dall’entrata in vigore del decreto; col risultato che essi potrebbero essere goduti da imprese la cui decisione di assumere è già stata presa, mentre non costituirebbero alcun incentivo a nuove assunzioni per le imprese che ancora non abbiano messo a punto il relativo piano.

Devono ancora essere varate le misure necessarie per eliminare il disincentivo normativo all’assunzione di lavoratori con contratto di lavoro dipendente regolare. In una situazione di gravissima incertezza anche sul futuro prossimo del nostro sistema economico, qual è quella attuale, è indispensabile consentire che il rapporto costituito oggi possa sciogliersi fra uno o due anni, se le cose saranno andate male, con un costo di separazione predeterminabile e di modesta entità, proporzionata all’anzianità di servizio. A questo mira la sperimentazione delineata nel disegno di legge n. 555/2013, presentato dai senatori di Scelta Civica, che auspichiamo possa essere fatto proprio dalla maggioranza. Un’altra riforma a costo zero, che può e deve essere adottata subito, consiste nella drastica semplificazione della normativa di fonte nazionale in materia di lavoro, mediante l’emanazione del Codice del Lavoro semplificato: una scelta ormai pienamente matura sia sul piano tecnico, sia su quello politico.

 

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