PERCHÉ, PUR SALUTANDO CON GIOIA LA VITTORIA DI RENZI NEL PD, IL MIO POSTO RESTA IN SCELTA CIVICA

IL LAVORO DI AGGREGAZIONE DELL’AREA LIBERAL-DEMOCRATICA È INDISPENSABILE PERCHÉ ESSA PUÒ DARE UN CONTRIBUTO DECISIVO ALLA RIFORMA EUROPEA DELL’ITALIA

Intervista a cura di Fabio Paluccio, pubblicata dall’Agenzia di stampa ADN-Kronos, 9 dicembre 2013

Professore Ichino, come giudica l’elezione di Matteo Renzi a segretario del Pd?
La considero un fatto straordinariamente positivo, una svolta potenzialmente decisiva per le sorti del nostro Paese. Chiunque abbia a cuore la “riforma europea” dell’Italia, quale che sia la sua collocazione tra centrosinistra e centrodestra, non può che auspicare il successo del disegno di Matteo Renzi. Perché esso può portare con sé una profonda trasformazione dell’intero sistema politico italiano, nel senso dell’archiviazione di vecchie contrapposizioni novecentesche e delle relative incrostazioni culturali. Quindi nel senso di un bipolarismo più moderno, più costruttivo e maturo, centrato sui problemi reali.

Con l’elezione di Renzi ha intenzione di tornare nel Partito Democratico?
Non mi parrebbe una scelta giusta da parte mia, innanzitutto per rispetto di chi mi ha eletto in Lombardia e in Toscana nelle liste di Scelta Civica. In secondo luogo perché credo di poter svolgere oggi il ruolo più utile continuando il mio lavoro politico per l’aggregazione dell’area liberal-democratica: sono convinto che per la “riforma europea” dell’Italia, di cui lo stesso Matteo Renzi condivide gli obiettivi principali, l’apporto di questa area sia fondamentale. Dunque, porterò a termine il mio mandato parlamentare restando in Scelta Civica. E poiché sono un sostenitore della regola delle tre legislature, e questa è per me la terza, non ho intenzione di ricandidarmi alla prossima. Quando si scioglierà il Parlamento, dunque, tornerò a insegnare all’Università. Quel poco di competenza tecnica di cui dispongo resta e resterà sempre, comunque, a disposizione di chiunque persegua la grande riforma di cui l’Italia ha bisogno.

Dal punto di vista del lavoro quale proposta secondo lei Renzi dovrebbe subito mettere in campo nel partito e nel governo?
Il punto programmatico più importante, sul quale il programma di Renzi coincide con quello di Scelta Civica, riguarda l’emanazione del Codice semplificato del lavoro: un progetto che è già maturo sia sul piano tecnico sia su quello politico e che può essere varato davvero nel giro di pochi mesi. Nell’immediato Renzi dovrebbe puntare sulla sperimentazione regionale del “contratto di ricollocazione”, come strumento per coniugare il sostegno del reddito ai disoccupati con misure efficaci di reinserimento nel tessuto produttivo, valorizzando la cooperazione tra servizi pubblici e privati. Inoltre su di una sperimentazione immediata, in attesa del Codice semplificato, di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato più semplice, più flessibile e meno costoso.
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