LA MIA OPINIONE SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA

PERCHÉ SONO PER SOPPRIMERE LA FUNZIONE SENZA SOSTITUIRE CHI FIN QUI L’HA SVOLTA

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 280, 20 gennaio 2014.

A chi mi chiede se sono favorevole alle dimissioni del ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo rispondo di sì. Per la ragione preliminare e assorbente che il suo dicastero non dovrebbe neppure esistere: esso è stato soppresso dal popolo sovrano con un referendum del 1993, quando si chiamava Ministero dell’Agricoltura e Foreste, per essere poco dopo intollerabilmente ripristinato come Ministero delle Politiche agricole e forestali. Il Commissario Carlo Cottarelli dovrebbe indicare questa tra le prime misure della spending review: perché un ministero statale, dal momento che la materia è di competenza dell’UE e delle Regioni? Poi c’è la questione del modo poco degno in cui il ministro pro tempore concepisce ed esercita la sua funzione politica, emerso in modo altrettanto poco degno. Ma non perderei proprio tempo a discutere di queste miserie: la questione va risolta sulla base della sola osservazione preliminare. Per questo, se fossi Enrico Letta, mi limiterei a sopprimere la funzione senza sostituire chi fin qui l’ha svolta.

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