SE CHIAMPARINO VINCE DEVE SPERIMENTARE IN PIEMONTE IL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE

IL PROGETTO DI RIFORMA DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO IMPERNIATO SU QUESTO NUOVO STRUMENTO, GIÀ ATTIVATO NEL  LAZIO, SI AVVIA A ESSERLO ANCHE NEL PIEMONTE, SE A VINCERE SARÀ LA COALIZIONE PD-SC GUIDATA DA SERGIO CHIAMPARINO

Dichiarazione di Igor Boni, candidato nella lista PD alle elezioni regionali piemontesi, 15 maggio 2014 – In argomento v. il Portale del Contratto di ricollocazione

Di fronte al disastro accaduto in Piemonte, con dati da record negativo su disoccupazione e Cassa in deroga, occorre innovare anche e soprattutto su questo campo. La legge finanziaria consente di sperimentare a livello regionale il contratto di ricollocazione; io credo che Sergio Chiamparino, se come spero uscisse vincente dalla competizione elettorale, dovrebbe inserire tra i principali provvedimenti sul lavoro la proposta del prof. Pietro Ichino. Si tratta di uno strumento di welfare per contrastare la disoccupazione mettendo sullo stesso piano i lavoratori che hanno perso il lavoro. Dobbiamo fornire un’alternativa a chi ha perso il lavoro tra percepire il semplice sussidio o sottoscrivere su base volontaria un contratto di ricollocazione. Con questo contratto il lavoratore si impegna a collaborare attivamente al suo reinserimento. Il Centro per l’impiego valuta il suo livello di ‘occupabilità’, cioè quanto può essere difficile per lui trovare un nuovo lavoro, poi consegna al lavoratore un buono che lui può spendere presso uno degli operatori privati accreditati dalla Regione. L’operatore privato affida il lavoratore a un tutor individuale che lo segue attraverso un percorso intensivo di orientamento, riqualificazione e ricerca di un nuovo lavoro. Il lavoratore è obbligato a partecipare a queste attività e può rifiutare un nuovo lavoro solo se c’è una seria motivazione, altrimenti perde il diritto al sussidio. Per questa attività l’operatore privato viene pagato dalla Regione, con una quota che copre i suoi costi fissi e con una quota variabile, che però riceve solo se il lavoratore trova un nuovo lavoro che abbia una durata di più di sei mesi. L’operatore privato viene ricompensato non per i servizi che offre, ma solo per i risultati che ottiene”.

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