DIVULGARE IL REDDITO SI PUO’, MA I RITRATTI DEI DIRIGENTI NO

MENTRE IL REDDITO E LE IMPOSTE PAGATE SONO UN FATTO SOCIALE, CHE NON PUO’ CONSIDERARSI “RISERVATO”, LA RIPRODUZIONE DELL’IMMAGINE DELLA PERSONA SENZA IL SUO CONSENSO E’ CONSENTITA SOLTANTO PER I POLITICI O LE STAR DELLO SPETTACOLO, CHE HANNO SCELTO DI SACRIFICARE UNA PARTE DEL PROPRIO DIRITTO ALLA RISERVATEZZA IN FAVORE DEL DIRITTO DI CRONACA

Intervista a cura di David Allegranti pubblicata su il Corriere Fiorentino, in data 21 maggio 2009

Stanotte i Cobas dell’Ataf – Spa pubblica dei trasporti locali di Firenze – hanno attaccato per tutta la città i manifesti con le foto, i nomi e gli stipendi dei dirigenti. Troppo dura la protesta?
RIgnoro totalmente il merito della vertenza. Quanto ai manifesti affissi in città dai Cobas, mi sembra che violi la privacy dei due dirigenti la pubblicazione delle loro immagini personali. Invece ritengo del tutto legittima la pubblicazione del loro reddito annuo, se l’informazione è corretta.
Perché è illegittimo pubblicare l’immagine e non pubblicare il reddito?
Perché il nostro ordinamento protegge il diritto di ogni individuo a che la propria immagine non venga riprodotta senza il suo consenso. Fanno eccezione soltanto i personaggi pubblici, come i politici o i divi dello sport o della televisione, la cui immagine può essere riprodotta anche senza il loro consenso, quando si tratta di esercizio del diritto di cronaca.
Ma la privacy non copre anche il reddito delle persone.
Su questo punto tra i civilisti c’è dibattito. A me pare che, essendo le dichiarazioni dei redditi pacificamente pubbliche, i redditi delle persone non possano essere considerati come dati “riservati”. Il reddito e le tasse che si pagano è un fatto eminentemente sociale, non può mai considerarsi “riservato”. D’altra parte, la democrazia è essenzialmente informazione sulle notizie che hanno un rilievo sociale. Dove non si possono conoscere i redditi di chi lavora non può funzionare un buon sistema di relazioni industriali.
A Torino, il leader Fiom Gianni Rinaldini è stato spintonato giù dal palco. Non è che questi episodi avvengono perché i sindacati confederali (ma anche il Pd) sono deboli?
Nei settori dei servizi pubblici il sindacalismo autonomo ha potuto mettere nell’angolo i sindacati confederali per un grave difetto di regole di democrazia sindacale. Anche alla manifestazione Fiat di Torino, a ben vedere, si è verificato un problema di democrazia sindacale: un gruppetto minuscolo ha preteso di imporsi con la violenza a migliaia di altri lavoratori.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab