LA GLOBALIZZAZIONE E LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE

È NECESSARIO ARRIVARE A UNA FORMA DI GOVERNO MONDIALE DELLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE NATURALI E DI CONTROLLO SULLE ESTERNALITÀ AMBIENTALI – PER INCOMINCIARE, DOTIAMO L’UNIONE EUROPEA DI UN’AGENZIA CAPACE DI OPERARE IN MODO EFFICACE ALMENO SUL PIANO CONTINENTALE

Messaggio pervenuto il 7 novembre 2016 – Segue la mia risposta.

ambiente e globalizzazioneCaro professor Ichino, seguo con interesse il suo lavoro, che apprezzo e della cui diffusione la ringrazio. Mi sento di commentare che negli ultimi suoi interventi sul tema della globalizzazione e del cambiamento di paradigma politico, a fianco della dovuta attenzione per i losers, cioè all’introduzione di meccanismi di sostegno a posteriori per le posizioni di chi si ritrova danneggiato, sia vistosa la mancanza del tema del controllo preventivo delle esternalità ambientali, su cui è invece quasi impossibile intervenire a posteriori. Se, pur in un contesto globalizzato, le vecchie nazioni possono probabilmente rappresentare l’organismo che si assume l’onere di selezionare e sostenere i losers, mi pare che ora manchi un organismo in grado di assumere una funzione di regolazione dello sfruttamento delle limitate risorse naturali del pianeta. Non ritiene che sia un presupposto irrinunciabile allo sviluppo globale? Cordiali saluti
Marco Simonetti (Torino)

Condivido questa osservazione; ma osservo che l’unico modo per rispondere positivamente all’esigenza giustamente sottolineata da Marco Simonetti consiste nel portare la globalizzazione alle sue necessarie conseguenze sul piano istituzionale. Per esempio, incominciando coll’istituire una agenzia europea che svolga questa funzione, cui affidare anche il compito di promuovere la costituzione di un’agenzia mondiale dotata dei necessari poteri. Altrimenti non illudiamoci: la globalizzazione proseguirà comunque, più o meno rapidamente, ma sregolata.   (p.i.)

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