PERCHÉ HO VOTATO PER LA MOZIONE RENZI

ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE UE, COMPETENZA (E BILANCIO) UE SU DIFESA, IMMIGRAZIONE E CONFINI ESTERNI, RICERCA E  CONTRASTO ALLA DISOCCUPAZIONE NON STRUTTURALE, POLITICHE NAZIONALI CENTRATE SULL’OBIETTIVO DELL’INTEGRAZIONE CONTINENTALE: QUI STA IL DISCRIMINE FONDAMENTALE

Dichiarazione di voto al congresso del Pd, 26 marzo 2017 – In argomento v. anche l’articolo di Enrico Morando, viceministro dell’Economia per la presentazione della mozione congressuale Renzi-Martina   .
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La mozione Renzi è la sola, in questo congresso del Partito Democratico, che punta a un salto di qualità nella costruzione della nuova Unione Europea, proponendo tra l’altro l’elezione diretta del Presidente della Commissione; è la sola che persegue un impegno politico comune dei tre paesi maggiori dell’Unione – Francia, Germania e Italia – per attribuire al nuovo Governo europeo competenza, e un bilancio proprio, in materia di ricerca scientifica e tecnologica, difesa comune, controllo dell’immigrazione e dei confini esternicontrasto alla disoccupazione; ed è la sola che, anche ma non soltanto in funzione dell’integrazione dell’Italia nella nuova Unione Europea, non si rassegna a un ritorno ai metodi politici della “prima Repubblica”: per questo propone, con un sistema elettorale maggioritario, la coincidenza tra la carica di Segretario del partito e candidato al Governo del Paese, come accade in tutti gli altri Paesi europei maggiori. Infine è la sola a indicare la strada dell’attuazione integrale della riforma del lavoro del 2015, mentre la mozione Orlando propone esplicitamente addirittura di amputarne parti importanti. Attribuisco a ciascuno di questi punti una importanza decisiva per la strategia del Pd negli anni prossimi.

 

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