RISORSE RIDOTTE PER IL NUOVO ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO

“Non solo non si investe sul nuovo organismo nel quale sono confluiti gli organismi ispettivi del ministero, dell’Inps e dell’Inail, ma si riducono le risorse in precedenza disponibili”

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Lettera di un ispettore del lavoro pervenuta il 7 novembre 2017 – Segue una mia breve risposta – In argomento v. il decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 149, che ha disposto l’unificazione dei servizi ispettivi del lavoro
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Gent.mo Senatore,
Le scrivo a distanza di mesi in merito all’Ispettorato Nazionale del Lavoro in quanto la situazione sta peggiorando, dopo nemmeno un anno dalla sua formale operatività.
Ispettorato Nazionale del LavoroLa clausola dell’invarianza di spesa, anzitutto, ha bloccato sin dall’operatività effettiva dello stesso INL – avvenuta dal 1° gennaio 2017 –, la possibilità di qualsiasi forma di crescita del neo costituito soggetto,  a partire da: risorse strumentali necessarie come l’unificazione delle banche dati – essenziale per evitare la duplicazione delle ispezioni nei confronti delle aziende -, formazione adeguata del personale, tutela del personale ispettivo – progressivamente sempre più colpito da aggressioni alla propria persona ed alle proprie cose, in particolare le auto, che gli ispettori mettono a disposizione per svolgere l’attività –, assunzione di  nuovo personale ispettivo – il cui numero è fortemente ridotto in particolare nelle Regioni del Centro-Nord – e di funzionari amministrativi.
I dati di tutto questo, peraltro, hanno iniziato a farsi sentire, considerato che solo nel 2017 secondo i dati diffusi dall’Anmil, si sono registrati ben 422.000 infortuni sul lavoro – di cui 682 mortali –, con un aumento del 4,7% rispetto allo scorso anno, cifre che riecheggiano morti e feriti di un Paese in guerra, piuttosto che quelli di un Paese civile. Questi numeri potrebbero essere addirittura più bassi di quelli effettivi, considerato che gli obblighi assicurativi vigenti in Italia coinvolgono solo il 70% della forza lavoro.
Nonostante nel corso di un incontro avvenuto presso il Ministero del Lavoro in data 3 ottobre u.s. con Cgil, Cisl e Uil, il Ministro Poletti avesse ribadito la propria volontà di portare avanti la costituzione dell’INL e di verificare la possibilità di far inserire risorse utili al suo funzionamento all’interno della legge di stabilità, veniva smentito il giorno successivo – in sede di trattative sul salario accessorio dei lavoratori – dallo stesso Segretario Generale del Ministero, che informava tutte le sigle presenti della volontà del MEF di tagliare per circa 6 milioni di euro il fondo di produttività del Ministero del Lavoro e delle sue due Agenzie, decurtandolo di circa la metà.
In buona sostanza, non solo non si investe su questo nuovo soggetto, ma si decurtano addirittura i fondi destinati a incentivare la produttività dei lavoratori. Quindi, nonostante secondo le statistiche Eurostat nel 2014 nel nostro Paese si sia verificato il 21% di tutti gli infortuni sul lavoro avvenuti in Europa – di cui il 32% mortali -, nonostante gli impegni assunti dal Ministro Poletti ad investire in un’operazione da lui voluta in nome della semplificazione dei controlli e dell’efficienza dell’azione ispettiva, questo nuovo soggetto non è messo nelle condizioni di poter svolgere appieno il proprio essenziale ruolo.
A seguito di ciò, è scaturito l’avvio di una serie di manifestazioni in tutti gli uffici territoriali dell’Ispettorato, con manifestazione nazionale svoltasi lo scorso 26 ottobre a Roma, dinanzi gli Uffici del MEF e dello stesso Ministero del Lavoro e proclamazione di sciopero bianco: gli ispettori del lavoro stanno revocando l’uso del mezzo proprio – indispensabile per svolgere l’attività ispettiva – e tutti i lavoratori si asterranno dallo svolgimento di ore di straordinario ovvero si atterranno in maniera pedissequa alla normativa prima di emanare un qualsiasi provvedimento. Ancora, gli uffici legali – composti prevalentemente da ispettori sottratti all’attività ispettiva, per carenza di funzionari amministrativi –, meditano di non offrire più, durante la mobilitazione, la difesa tecnica degli atti ispettivi sia nelle udienze in cui sono delegati sia negli atti processuali, visto che attualmente la stessa è prestata  a livello di “volontariato”, senza nessun riconoscimento specifico.
Di seguito alcuni articoli apparsi in questi giorni sulla stampa nazionale:

http://nuvola.corriere.it/2017/11/03/noi-ispettori-del-lavoro-senza-piu-risorse-ne-fondi/

http://www.ipsoa.it/documents/lavoro-e-previdenza/rapporto-di-lavoro/quotidiano/2017/11/04/ispettorato-nazionale-del-lavoro-una-chimera-per-le-imprese-e-non-solo

Non le riporto le decine di articoli apparsi sulla stampa locale, a seguito dei presidi e dei sit-in organizzati nei giorni scorsi in tutta Italia.
Le chiedo, pertanto, un suo intervento urgente per sensibilizzare il Governo su di un tema che l’ha vista partecipe, soprattutto in considerazione del passaggio della legge di stabilità in Parlamento, che appare quale unico sbocco immediato per iniziare a porre rimedio alla situazione attuale. […]
La ringrazio per quanto potrà fare e la saluto cordialmente.

(Lettera firmata da un Ispettore del Lavoro)

La sola cosa che posso fare è tradurre questa lettera – proveniente da persona di cui conosco da tempo serietà e affidabilità – in una interrogazione al ministro del Lavoro. Lo farò. Ma temo che questo non basterà perché l’unificazione degli Ispettorati del Lavoro disposta dalla riforma del 2015 e attuata dall’inizio di quest’anno incominci a dare frutti migliori. Sono convinto che si possa fare molto di più sul piano dell’efficientamento organizzativo della struttura e della migliore utilizzazione delle risorse disponibilit; ma questo non toglie che la riduzione dei fondi sia un errore da correggere.   (p.i.)

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