N. 486 – 15 ottobre 2018

DI MAIO, SALVINI E I (POCO PATRIOTTICI) RISPARMIATORI
“Gli italiani facoltosi stanno spostando i loro patrimoni mobiliari oltre confine” (Il Sole 24 Ore di sabato, p. 2): ma non dovevano essere quelli che sottoscrivevano tutto il debito pubblico italiano, accogliendo l’appello patriottico di Salvini e Di Maio? Alcune cose sul funzionamento dei mercati finanziari che il ministro Tria dovrebbe spiegare ai due vicepremier: leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.

NICOLA ZINGARETTI APRE LE DANZE DEL CONGRESSO PD
Il senso del sostegno di Paolo Gentiloni al governatore del Lazio per la segreteria del Pd e il crinale rispetto al quale prima o poi lo stesso candidato dovrà scoprire le proprie carte: leggi il mio secondo editoriale telegrafico di oggi.

MARX 1818-2018: CHE NE È DELLA LOTTA DI CLASSE?
Il confronto tra Leonello Tronti e me a Firenze ha mostrato come, pur muovendo da punti di partenza apparentemente lontani e con approcci culturali diversi, si possa giungere a conclusioni sorprendentemente simili: sono online le slides_del mio intervento e il testo del suo.

LA PROTESTA GIUSTA DEI GIOVANI CONTRO IL GOVERNO…
Dopo il mio editoriale telegrafico del 1° ottobre, sono uscite due mie interviste sullo stesso tema:
– una su Vanity Fair: Che cosa aspettano i giovan a protestare contro questo furto del loro futuro?
– una sul Foglio: Il paradosso dei giovani che votano per chi li schiaccia sotto il debito.

… E QUELLA SBAGLIATA
La pratica delle occupazioni non è solo un vuoto rituale e un modo per fare vacanza o bisboccia: è soprattutto una pratica illegale e quindi diseducativa, che oltretutto ha deluso e allontanato dalla politica moltissimi ragazzi: leggi la lettera al_Foglio di un gruppo di professori, con la mia risposta

CHI PAGA I COSTI DELL’INAFFIDABILITÀ
Mentre la Corte costituzionale dà il suo contributo alla volatilità della legislazione del lavoro, la politica economica del Governo sfida irresponsabilmente la fiducia degli operatori internazionali. Ma una legge finanziaria che porti il deficit al 2,4 per cento non rientra nelle cose concretamente fattibili: leggi la mia intervista pubblicata da Italia Oggi la settimana scorsa.

Una seduta del Conseil constitutionnel francese

UN’ALTRA SENTENZA COSTITUZIONALE SUI LICENZIAMENTI
È quella pronunciata tre anni fa dal Conseil constitutionnel francese. Secondo la quale – in significativo e inusuale contrasto con quanto deciso ultimamente dalla Corte costituzionale italiana – è ragionevole e non contrasta con il principio di uguaglianza la disposizione che collega i limiti minimo e massimo dell’indennizzo per licenziamento ingiustificato all’anzianità di servizio del lavoratore (mentre è incostituzionale quella che fa variare i suddetti limiti in funzione dell’entità dell’organico aziendale). È online la parte della motivazione della decisione relativa a questa materia, seguita da una scheda sulla disciplina legislativa dell’indennizzo conseguente, oggi in vigore.

“DEVO ELABORARE LA TRISTEZZA PERCHÉ IL LIBRO È FINITO”
“[…] È una autobiografia corale: ora mi ha fatto venire in mente la Passione di Matteo di Bach. Un periodare ampio e articolato, su più livelli, ma in cui non ci si perde mai; lo si rilegge non perché si è perso il filo, ma per riapprezzarne la stesura, la logica, l’intreccio di concetti o di immagini […]”: è online una lettera per molti versi inconsueta, su La casa nella pineta.

LE AVVENTURE DEL SIGNOR VENERANDA
Sette episodi tratti dall’ormai classico 50 scontri con il signor Veneranda di Carlo Manzoni, messi in scena dall’ultima generazione dei frequentatori della pineta dei Pellizzi, in Versilia, rinnovando una tradizione ormai quasi secolare raccontata ne La casa nella pineta: è online il video della recita, in cinque parti.

TUTTE LE BUONE RIFORME HANNO IN SÉ IL RISCHIO DI SCONFITTA
Perché portano cambiamenti i cui frutti positivi sono destinati a manifestarsi nel medio e lungo termine, non nel breve termine entro il quale si svolge il prossimo turno elettorale: leggi l’ampia intervista pubblicata sul sito Luminosigiorni, in riferimento al mio ultimo libro La casa nella pineta.

AMORE E LIBERTÀ: L’ADDIO DI DON GIOVANNI BARBARESCHI
“[…] Ricordate sempre che la vita, questa nostra umana e banale vita di tutti i giorni, è un dono meraviglioso, perché è una possibilità infinita di amore e di libertà […]. Quando intuisci la grandezza e la profondità di un Amore che ha generato una creatura libera, allora senti nascere la gioia di essere una persona libera […]”. Don Giovanni Barbareschi, che è morto il 5 ottobre scorso, aveva lasciato un testo destinato a essere letto nel corso della sua messa funebre; ora è online insieme all’omelia di don Giuseppe Grampa nella stessa messa.

 

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