GIULIANO AMATO SUL PROGETTO FLEXSECURITY

UNA PRESA DI POSIZIONE FAVOREVOLE, DI PESO POLITICO ASSAI RILEVANTE, CHE SI AGGIUNGE ALLE APERTURE DI PIERLUIGI BERSANI DEL MAGGIO E GIUGNO SCORSO E A QUELLA PIU’ RECENTE DI IGNAZIO MARINO, TERZO CANDIDATO ALLA SEGRETERIA DEL PD. A QUESTO PUNTO, COLPISCE IL SILENZIO SUL PROGETTO FLEXSECURITY DA PARTE DI DARIO FRANCESCHINI

Il 16 settembre 2009 si è svolta a Roma, presso la sede dell’Enciclopedia Treccani, una tavola rotonda per la presentazione del Quaderno n. 3/09 della rivista ItalianiEuropei, intitolato “Il Lavoro” e contenente un mio saggio sul progetto per la transizione a un regime di Flexsecurity. Vi hanno partecipato Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Agostino Megale, Tiziano Treu e il sottoscritto.

Scarica dal sito di Radio Radicale il video della Tavola Rotonda

GIULIANO AMATO
[…] “E’ inoltre altrettanto vero, ma ci torneremo fra poco, che si può lavorare sui contratti per ridurre gli abusi della temporaneità. Ha tuttavia ragione Tiziano Treu quando esclude che le diversità possano essere imbrigliate con il contratto unico e sottolinea che l’unificazione possibile è solo quella della precostituzione di uno ‘zoccolo sociale’ unico, fatto di diritti fondamentali da immettere in ogni contratto che il mercato per parte sua voglia adottare, di forme universali di tutela del reddito, di politiche attive di mobilità. Il modello nordico, nei limiti in cui è applicabile anche al nostro Paese, è tutto qui. Ed è all’interno di tale modello che si collocano le proposte per il contratto unico del solo lavoro dipendente, volte a renderlo flessibile quanto serve per disincentivare il ricorso a quello temporaneo, o a quello per lavori a progetto, quando non ce ne sono le effettive ragioni. Il nostro Quaderno ospita sia la proposta di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, sia quella di Pietro Ichino, ravvisando soprattutto nella seconda (ma lo riconoscono anche gli autori della prima) una maggiore coerenza con il descritto zoccolo sociale. Essa, infatti, arriva a toccare l’intangibile articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, rafforzando con ciò l’incentivo alle assunzioni a tempo indeterminato, ma colloca la facilitazione così consentita del licenziamento in un contesto di cui devono far parte le politiche attive per la gestione della mobilità. E’ in una cornice di tal genere … che i vantaggi potrebbero ben compensare i rischi, come suggeriscono i dati sulle percentuali di successo dell’outplacement forniti nel Quaderno da Gabriella Lusvarghi” […]
(dall’editoriale che apre il quaderno, pag. 15)

MASSIMO D’ALEMA
[…] “Quando Pietro Ichino ci avverte che il vero grande problema oggi è la mancanza di protezione per metà della forza-lavoro, una metà formata soprattutto da giovani e donne, dice una cosa vera. … Questa questione merita di essere affrontata con coraggio, con il coraggio di non arroccarsi in difesa dello status quo” […]
(dall’intervento nella tavola rotonda)

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