[…] Ho continuato a pensare a Costanza come a una donna di rara intelligenza e bontà, come la ricordo dal tempo in cui è stata mia allieva e laureata alla Università statale […]
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Lettera di Carlo Capra, professore emerito di Storia moderna nell’Università degli Studi di Milano, a Pietro Ichino, 11 maggio 2020, a seguito della morte di sua moglie Costanza – Gli altri scritti, documenti e dati sulla vita di Costanza sono reperibili nella pagina web a lei dedicata .
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Caro Pietro,
Sono stato doppiamente colpito dalla tua lettera a Costanza che ho letto sulle notizie di Repubblica. Dalla bellezza struggente della lettera, ma anche dal fatto che non sapevo nulla della sua malattia. Nella vecchiaia tendono ad allentarsi o a sciogliersi i rapporti e i legami risalenti a periodi più felici della vita, e così è accaduto a me, che ho continuato a pensare a Costanza come a una donna di rara intelligenza e bontà, come la ricordo dal tempo in cui è stata mia allieva e laureata alla Università statale. Mia moglie Maria Grazia soffre di varie patologie più o meno gravi, ma nessuna paragonabile alla condizione in cui Costanza è stata ridotta negli ultimi anni, e commuove pensare che tu non solo hai affrontato e sostenuto la prova, ma anche ne hai tratto motivi di approfondimento del tuo affetto. Non so dirti altro se non che mi sento veramente partecipe del tuo lutto, e che mi duole particolarmente che il disgraziato momento che attraversiamo non consenta nemmeno di ricordare degnamente Costanza. Coraggio, hai ancora tanto da dire e da dare, sia alla tua famiglia che a questa povera Italia.
Carlo Capra
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