PIANO BIPARTISAN PER INCENTIVARE IL LAVORO DEGLI OVER 65

SI ALLARGA IL CONSENSO SIL DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO NEL LUGLIO 2009
Articolo di Marco Rogari, pubblicato su Il Sole 24 Ore – 15 ottobre 2009

È stata messa nero su bianco la scorsa estate e da allora sta riscuotendo in Parlamento continui consensi. La proposta bipartisan per favorire la prosecuzione del lavoro agli over 65, elaborata da Giuliano Cazzola (Pdl) e Pietro Ichino (Pd), potrebbe diventare una comoda leva da attivare nel caso in cui il governo decidesse di intervenire nuovamente sul doppio fronte pensioni-lavoro. Gli ultimi a sottoscrivere il progetto, formalizzato da Ichino al Senato e da Cazzola alla Camera, dovrebbero essere due esponenti nel Pd: Matteo Colaninno e Massimo Calearo.
     L’obiettivo è chiaro: aumentare il tasso di occupazione nella fascia tra i 60 e i 70 anni con incentivi per imprese e lavoratori. In particolare viene proposto uno sconto per le aziende di due terzi della contribuzione previdenziale, che dovrebbe servire anche a produrre «la provvista necessaria» per una pensione supplementare in aggiunta a quella principale. Il testo prevede pure penalizzazioni soft per le imprese che si oppongono alla richiesta dei lavoratori di restare in servizio oltre il limite del pensionamento di vecchiaia. Penalizzazioni che si traducono in un’indennità di risoluzione del rapporto pari al 25% di una mensilità per ogni anni di anzianità di servizio, per un massimo di due mesi. Il tutto eliminando in via sperimentale l’automatismo del licenziamento per raggiunti limiti di età.
     Il progetto Cazzola-Ichino interesserebbe 7 milioni di lavoratori del settore privato, che avrebbero maggiore libertà di scelta tra l’uscita per il pensionamento e la continuazione dell’attività lavorativa anche grazie al minor costo del lavoro per le imprese. Vantaggi ci sarebbero anche per i datori di lavoro, che potrebbero continuare ad avvalersi di lavoratori con un elevato livello di esperienza a costi più contenuti e per le stesse casse dello Stato: il rinvio delle uscite verso la pensione garantirebbe infatti consistenti risparmi.
     Questo tipo di intervento, fanno notare Ichino e Cazzola, è in linea con le indicazioni dell’Unione europea sulla necessità di assicurare migliori condizioni di vita agli anziani e rendere più sostenibile il sistema previdenziale tenendo conto del progressivo allungamento dell’aspettativa di vita. Gli incentivi per facilitare la prosecuzione dell’attività lavorativa degli over 65 anni potrebbero anche raccordarsi con il meccanismo di tipo flessibile previsto dal disegno di legge presentato da diversi mesi da Cazzola per favorire l’innalzamento dell’età pensionabile nell’ambito di una forchetta compresa tra i 62 e i 67 anni. Questa iniziativa però non è appoggiata da alcun esponente dell’opposizione.

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