AUGIAS – CHE REBUS: IL PROFESSORE AMA GLI ENIGMI

“[…] Ho finalmente trovato il libro dove tutti i segreti dei rebus vengono svelati; a cominciare dallo speciale vocabolario valido solo lì per cui i puledri diventano ‘redi’ le ranocchie ‘ile’, gli scolapasta ‘coli’, un uomo o donna tra due carabinieri ‘reo’ o ‘rea’ senza tante storie […]”

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Recensione de
L’ora desiata vola a cura di Corrado Augias, pubblicata il 18 giugno 2021 sul Venerdì di Repubblica – Le altre recensioni, interviste, commenti e lettere sul libro sono raccolte nella pagina a esso dedicata

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          Corrado Augias

Confesso: amo i rebus, quei disegnini surreali dove avvengono cose impensabili, pieni di oggetti eterogenei, intercalati da qualche lettera. Ho finalmente trovato il libro dove tutti i segreti dei rebus vengono svelati; a cominciare dallo speciale vocabolario valido solo lì per cui i puledri diventano “redi” le ranocchie “ile”, gli scolapasta “coli” o “colini”, un uomo o donna tra due carabinieri “reo” o “rea” senza tante storie.

I rebus sono sicuramente il gioco enigmistico più divertente, però richiedono allenamento e per chi, come me, non ha molto tempo per praticarli un libro come questo diventa fondamentale. S’intitola L’ora desiata vola (Bompiani) ma la vera sorpresa è l’autore: Pietro Ichino. Nessuna omonimia, si tratta proprio del cattedratico di diritto del lavoro, più volte deputato del centrosinistra, avvocato e… maestro rebussista come ora scopriamo.

Il volume contiene molti esempi chiariti lettera per lettera, il primo sta addirittura in copertina: un signore segnato dalle lettere LO seduto a una tavola apparecchiata mentre si rade con un rasoio elettrico avendo davanti, infilato trai piatti, uno specchio. Ecco che allora il romantico titolo rivela la sua origine da tutt’altra situazione: “LO radesi (si rade) a tavola”; con diversa scansione “l’ora desiata vola”.

È il bello dei rebus e di tutti i grandi problemi enigmistici. Come spiega da par suo Stefano Bartezzaghi nella prefazione si tratta di giocare sull’ambiguità delle parole, sfruttandone significati riposti e doppi sensi. Esempio di grande bellezza: “Mezzo minuto di raccoglimento”. Le tre parole della breve frase hanno tutte un doppio significato, provi a cercarlo il lettore sapendo che la risposta dell’indovinello è: cucchiaino. Sono metamorfosi testuali a tratti meravigliose, scrive a ragione Bartezzaghi, possibili soprattutto in italiano dove la grafia corrisponde quasi esattamente alla fonetica delle parole. Dunque, almeno in questo, siamo fortunati. Approfittiamone.

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