N. 548 – 12 luglio 2021

SALVARE LA SCUOLA CON L’OBBLIGO DI VACCINARSI
Una legge che, come nella sanità, prevedesse l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale scolastico sarebbe altamente auspicabile; ma la misura potrebbe anche essere adottata direttamente dal ministero, quale datore di lavoro, a norma dell’articolo 2087 del codice civile. Leggi il  mio articolo pubblicato venerdì su lavoce.info. Un lettore mi chiede come la mettiamo con le indicazioni contrarie del Garante della Privacy; qui la lettera e la mia risposta.

LICENZIAMENTI; LO SBLOCCO E GLI ERRORI DI SEMPRE
Alla parola “licenziamento collettivo”, subito scatta il riflesso pavloviano: sindacati, partiti e istituzioni, invece di rimboccarsi le maniche per ricollocare i lavoratori coinvolti presso le imprese che cercano e non trovano, magari compensando le eventuali perdite retributive, li incoraggiano a erigere le barricate e ad aggrapparsi con le unghie e coi denti alla struttura che sta chiudendo. Leggi la mia intervista a Le Figaro, pubblicata il 30 giugno.

CONTRATTO PER I RIDER: UN “SEMBRA” NON BASTA
Un decreto del Tribunale di  Bologna del 30 giugno pretende di risolvere la questione della disciplina applicabile al lavoro dei ciclofattorini senza indicare i confini della “categoria” cui si riferisce e prescindendo da qualsiasi verifica della rappresentatività dei sindacati concorrenti  in seno ad essa, solo sulla base di una (ritenuta) apparenza: leggi il mio commento “a caldo” a questa decisione, in corso di pubblicazione sulla rivista Lavoro Diritti Europa.

LA GIURISPRUDENZA COSTITUZIONALE SUI LICENZIAMENTI PER GMO
Commento delle sentenze n. 194/2019 e n. 59/2021 sulla riforma dell’apparato sanzionatorio per il caso di difetto o insufficienza del motivo economico addotto a giustificazione del recesso del datore di lavoro. È online la mia comunicazione al webinar promosso dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, in corso di pubblicazione sulla rivista Lavoro Diritti Europa.

TALIERCIO: QUANDO LA VITTIMA È PIÙ FORTE DEL CARNEFICE
La sua serenità seminò nelle menti dei carcerieri il germe di un pentimento che sarebbe maturato a distanza di tempo. Distrussero le sue lettere per non rendere pubblica la propria sconfitta. Leggi il mio editoriale telegrafico nel quarantesimo anniversario del sequestro e assassinio del direttore del Petrolchimico di Marghera.

IL GUAIO DELLA NOSTRA DESTRA, SOVRANISTA E ILLIBERALE
Col tramonto di Forza Italia, l’ala conservatrice in bilico tra Meloni e Salvini si caratterizza non solo per l’antieuropeismo, ma anche per il suo essere “liberale” soltanto a parole, sia in campo economico sia in quello dei diritti civili. Leggi il mio editoriale telegrafico per questa ultima Nwsl prima della pausa estiva.

TRE PROBLEMI PER IL MINIMUM WAGE ALL’ITALIANA
La prima difficoltà riguarda la struttura non trasparente delle nostre retribuzioni; la seconda nasce dalla diffidenza delle confederazioni sindacali maggiori; la terza dai gravi squilibri tra le regioni italiane, sia sul piano della produttività, sia su quello del costo della vita. Come provare a risolverle: leggi il mio articolo pubblicato sul Riformista di martedì scorso.

Maurizio Ferrera

LAVORO: L’ECCEZIONE ITALIANA
La knowledge economy aiuta a mantenere alti livelli di occupazione, ma l’Italia è ancora in mezzo al guado; e il suo tessuto produttivo non è in grado di produrre nuova occupazione: leggi il fondo di Maurizio Ferrera pubblicato sul Corriere della Sera la settimana scorsa. In argomento v. anche Non solo salari da fame, di Claudio Negro, della Fondazione Anna Kuliscioff.

Francesco Verbaro

PER ATTIRARE I TALENTI LA P.A. IMPARARI A PREMIARE IL MERITO
“[…] Perché la PA non è attraente? Perché non sa remunerare le competenze, le esperienze, i rischi e responsabilità. Ha retribuzioni di ingresso non competitive per i profili specialistici e percorsi di carriera condizionati dall’anzianità […] secondo il patto non scritto per cui ‘ti pago poco ma ti chiedo poco’ […]”. È online l’articolo di Francesco Verbaro pubblicato sul Sole 24 Ore di sabato scorso.

Barbara Notaro Dietrich

IL GIUSLAVORISTA E GLI ENIGMI, METAFORE DELLA VITA
Conoscere l’analisi logica e la sintassi aiuta
, ma il percorso può essere anche l’inverso: può essere anche il gioco dei rebus ad aiutare la conoscenza dei meccanismi della lingua; è online la recensione de L’ora desiata vola a cura di Barbara Notaro Dietrich pubblicata ieri sulla Gazzetta di Parma.

COS’È IL REBUS?
“[…] Con una scrittura semplice e chiara L’ora desiata vola spiega i procedimenti e i ragionamenti necessari sia per risolvere, sia per creare anche i rebus più difficili, con vari esempi di giochi creati dai migliori autori […]”: leggi la recensione del libro pubblicata su Penombra, per quel che ne so la più antica rivista di enigmistica italiana (ha compiuto due anni fa il primo secolo di vita).

Questo e il primo di una serie di rebus che, a partire da domani,
compariranno sul Corriere di Milano ogni lunedì fino a fine agosto.
A partire da martedì su questo sito comparirà
un post contenente via via la soluzione ragionata di ciascuno dei rebus pubblicati

I REBUS NEL GIOCO, NELLA POLITICA E NEL LAVORO

La pluralità dei significati di un testo parlato o scritto non è necessariamente un male: i rebus ci insegnano a vederne, al contrario, il fascino e la ricchezza. Con possibile beneficio in tutti i campi in cui la parola conta, compresi quello della politica e del lavoro: è online la mia intervista a cura di Alessandra Ricciardi, pubblicata sulla rivista Cubo dell’Università di Bologna.

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