STUDENTI ASINI? LICENZIATI I PROF DEL LICEO PUBBLICO (NEL RHODE ISLAND)

LA DRASTICA INIZIATIVA DI AZZERARE LO STAFF DEGLI INSEGNANTI E’ PREVISTA, PER LE SITUAZIONI DI GRAVE INEFFICIENZA DI ISTITUTI SCOLASTICI, DA UNA NUOVA LEGGE VARATA DAL GOVERNO FEDERALE – IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE: “COSI’ SI DIFENDONO I DIRITTI DEI NOSTRI RAGAZZI”

Articolo di Daniela Roveda su Il Sole 24 Ore del 26 febbraio 2010

Gli studenti vanno male a scuola. Il rimedio? Licenziare in massa gli insegnanti e persino il preside. Il liceo pubblico di Central Falls, un quartiere povero alla periferia di Providence in Rhode Island, ha preso proprio questa drastica iniziativa ieri nella speranza di cambiare le sorti di una scuola in condizioni disperate. E ha ricevuto in risposta le lodi dell’amministrazione democratica del presidente Obama. “Applaudo il provveditore agli studi del Rhode Island per il coraggio dimostrato nel difendere i diritti dei nostri ragazzi”, ha detto il ministro della Istruzione Arne Duncan. All’assemblea della scuola mercoledì sera sono volati insulti e minacce. Il sindacato degli insegnanti si è schierato con i professori licenziati accusando il provveditore di pretendere più ore lavorate senza paga; gli studenti non sono andati a scuola per protesta, ma i genitori sembrano divisi. “Gli insegnanti sono pagati troppo per quel poco che fanno”, ha detto un padre. “Le cose devono cambiare, ma forse si potrebbe trovare un compromesso, la gente qui ha bisogno di lavoro”, ha detto invece una madre. Il tasso di disoccupazione in Rhode Island, al 13 per cento, è più alto della media nazionale.
Il provveditore, Frances Gallo, resta irremovibile, e la legge è dalla sua parte. Anzi la legge è cambiata di recente proprio per consentire ai provveditori delle scuole pubbliche di tutta l’America di prendere “drastici” provvedimenti, pena il ritiro dei fondi federali erogati alle scuole peggiori. I drastici provvedimenti ammessi sono quattro: la chiusura della scuola; la cessione della gestione della scuola a un’organizzazione esterna; la riforma; o la riorganizzazione, un’opzione che include il licenziamento in massa. Dopo aver scartato le prime due opzioni, il provveditore ha tentato la strada della riforma, proponendo ai professori di dedicare più tempo all’insegnamento con lezioni dopo-scuola e un anno scolastico più lungo; in cambio, la promessa di non perdere il lavoro. Gli insegnanti hanno rifiutato, sostenendo che non sarebbero stati compensati per il lavoro extra.
Non si saprà forse mai come sono andate le trattative, ma il risultato è chiaro. Qualcosa andava fatto per una scuola in cui solo il 7 per cento degli studenti ha una conoscenza elementare della matematica, il 33 per cento è in grado di scrivere correttamente e il 55 per cento sa leggere a un livello paragonabile alla media nazionale. L’anno scorso solo il 58 per cento degli alunni era riuscito a finire il ciclo liceale quadriennale in quattro anni.
Sempre in base alle direttive federali, il provveditore ha la facoltà di riassumere gli insegnanti licenziati, ma non più del 50 per cento; gli altri dovranno cercarsi un altro lavoro. Il sindacato ha promesso di passare alle vie legali, mentre il provveditore ha lasciato intendere che vi è ancora uno spiraglio di speranza al tavolo delle trattative. Ma il vero messaggio di questa vicenda è che il liceo Central Falls potrebbe essere l’apripista di una nuova ondata di riforma delle scuole pubbliche americane, una politica disposta a piegare il sindacato per ottenere risultati. Con la benedizione dell’amministrazione Obama.

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