N. 420 – 16 gennaio 2017

Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda

Carlo Calenda

LA POLITICA INDUSTRIALE BUONA DI CUI L’ITALIA HA BISOGNO
Non misure “alla Trump” di difesa delle imprese insider contro le outsider, delle strutture produttive esistenti contro i new entrants, ma misure volte ad attirare nel nostro Paese gli imprenditori migliori, più capaci di valorizzare il lavoro degli italiani: leggi la mia  intervista pubblicata sabato sul sito l’Indro.

Corte costituzionaleUN COMMENTO A CALDO ALLA SENTENZA SUI REFERENDUM
Mercoledì scorso la Corte costituzionale ha compiuto la scelta più corretta sul piano giuridico-formale, che si rivela anche la più utile e opportuna nel delicato passaggio politico ed economico che il Paese sta attraversando, perche ci aiuta a guardare avanti: leggi la mia intervista pubblicata subito dopo l’annuncio della sentenza dall’agenzia di stampa La Presse.

A TESTA BASSA CONTRO LA RIFORMA DEL LAVORO: LA STORIA SI RIPETE
LEGGI TREU E BIAGIGià negli anni ’90 contro la liberalizzazione dei servizi al mercato del lavoro, poi negli anni 2000 contro la legge Biagi, una parte della sinistra politica e sindacale si è scagliata a testa bassa, salvo poi dimenticare del tutto quelle battaglie dopo averle definitivamente perse, e ripetere oggi lo stesso errore: leggi il mio articolo pubblicato martedì scorso sul Sole 24 Ore.

Trasparenza e Valutazione nelle p.a.

Legge-104SONO I DIRIGENTI INERTI A CONSENTIRE GLI ABUSI
La diffusione dell’utilizzo indebito dei permessi e delle esenzioni, nel settore pubblico, è la conseguenza di un management che non svolge la propria funzione di motivazione dei dipendenti e di controllo sui loro comportamenti, non esercita le proprie prerogative organizzative e disciplinari: leggi la mia intervista pubblicata l’8 gennaio scorso su Repubblica, a commento del servizio di Marco Ruffolo, L’Italia degli imboscati.

VOUCHER: GIUSTO IMPEDIRNE L’ABUSO, ABOLIRLI INSENSATO
buono lavoroIl 55% dei percettori di buoni-lavoro si divide tra chi ha un altro lavoro e percettori di ammortizzatori sociali; il 10% sono pensionati, il 14% giovani inoccupati. È sacrosanto stanare e prevenire gli abusi; ma  abolire i buoni-lavoro vorrebbe dire condannare quasi tutti coloro che oggi li percepiscono al lavoro nero. Leggi
la mia intervista all’agenzia di stampa La Presse pubblicata il 3 gennaio;
l’Amaca di Michele Serra pubblicata su la Repubblica il 30 dicembre;
la mia intervista al Corriere Fiorentino pubblicata il 29 dicembre;
l’articolo di Filippo Taddei pubblicato su l’Unità del 22 dicembre;
il saggio di Bruno Anastasia, Saverio Bombelli e Stefania Maschio, pubblicato nei WorkInps Papers, settembre 2016.

lavoce.infoREFERENDUM SUL JOBS ACT: UN’ARMA IMPROPRIA
I due profili di inammissibilità che il quesito sull’articolo 18 presentava – per difetto di unitarietà e per il contenuto non soltanto abrogativo, ma anche sostanzialmente propositivo –  erano già evidenziati in questi miei due interventi pubblicati prima di Natale:
l’intervista a l’Unità del 23 dicembre;
l’articolo pubblicato su lavoce.info il 22 dicembre.

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Una esecuzione capitale in Arabia SauditaCONTRO LE ESECUZIONI CAPITALI IN ARABIA SAUDITA
È uno dei paesi con il numero di condanne a morte più alto del mondo, anche in termini assoluti, con l’aggravante di un sistema giudiziario opaco, nel quale le garanzie per l’imputato sono, invece, ai livelli più bassi del mondo: leggi la lettera inviatami da tre associazioni che si battono per i diritti umani in questo Paese del Medio Oriente.

SIAESIAE: IL GOVERNO CONTRO L’ANTITRUST (E CONTRO SE STESSO)?
Il Ministro dei Beni culturali procede sulla via del rafforzamento del regime di monopolio Siae, in netta contraddizione con il parere dell’Autorità Antitrust: leggi l’interrogazione presentata da senatori di numerosi gruppi il 21 dicembre, a seguito della presentazione al Senato di uno schema di decreto sulla materia dei diritti d’autore e diritti connessi platealmente contraddittorio rispetto all’ordine del giorno approvato dal Governo stesso il 28 luglio scorso.

Repubblica 2PERCHÉ I MEDIA NON RENDANO LA POLITICA ANCOR PIÙ CONTUNDENTE
Nei Paesi anglosassoni ai giornalisti è vietato attribuire alla persona intervistata anche una sola parola che non sia stata detta; da noi, invece, è consentito attribuirle espressioni che ne rendono il pensiero un po’ più contundente: una piccola iniezione di faziosità di cui la politica non avrebbe bisogno. Leggi la lettera che ho inviato il 9 nennaio scorso al Direttore de la Repubblica, da lui inoltrata ai giornalisti del quotidiano con l’invito ad adottare uno standard di accuratezza più rigoroso nelle interviste, evitando gli eccessi di “polarizzazione” del pensiero degli interlocutori.
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AVVISO AI LETTORI
A seguito della sospensione dell’invio della Nwsl per le vacanze di fine anno, lunedì scorso ho ricevuto diversi messaggi di lettori che, avendo ricevuto l’ultimo invio il 19 dicembre, temevano di essere stati cancellati dalla mailinglist. Ricordo a tutti che in un’apposita sezione del sito sono raccolte e reperibili tutte le Nwsl, via via che escono: in quella pagina chiunque può aprire tutte quelle inviate, fino all’ultima. In ogni caso, chi ha il dubbio che il proprio indirizzo sia stato cancellato dalla mailinglist può reinserirlo direttamente, scrivendolo nella apposita finestrella che si trova in alto a destra in ogni pagina del sito, senza tema di duplicazioni: il sistema è programmato per eliminare automaticamente gli indirizzi doppi. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno manifestato la loro preoccupazione: fa piacere apprendere che la Nwsl è attesa!

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