CRISI ALITALIA, SPECCHIO DELLA CRISI DI UN INTERO SISTEMA

I NODI AL PETTINE DI UN DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI GRAVEMENTE DIFETTOSO

Articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 21 settembre 2008

        L’applauso dei piloti e degli assistenti di volo, a Fiumicino, alla notizia della rottura della trattativa con la nuova compagnia Cai, col conseguente probabile fallimento di Alitalia, non è un “episodio paradossale”, come qualcuno ha detto: in realtà lo si può spiegare facilmente. Quelli che hanno applaudito fanno conto sull’intervento di una Cassa integrazione guadagni o su di un trattamento di disoccupazione speciale erogato proprio per consentire loro di attendere con calma il nuovo lavoro. Qualcuno dovrà pure, prima o poi, far volare gli aerei sulle nostre rotte al posto di Alitalia; e piloti e personale di volo non si sostituiscono così facilmente.
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ALITALIA E LA SVOLTA MANCATA NEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Intervista a cura di Lina Palmerini, pubblicata da il Sole 24 Ore il 18 settembre 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

PERCHE’ SPOSTARE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DAL LIVELLO NAZIONALE A QUELLO MACRO-REGIONALE

L’EFFETTO POSITIVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO TRA AZIENDE DIVERSE PRESUPPONE LA POSSIBILITA’ DI FORTI INTERAZIONI TRA DI ESSE

Articolo di Andrea Ichino pubblicato dal Sole 24 Ore il 24 maggio 2008

Le macro regioni, che a volte travalicano i confini politici degli Stati, hanno ormai identità economiche ben più definite delle Nazioni stesse. Lo dimostra una crescente letteratura economica che prende il nome di New Economic Geography (Overman and Puga, Economic Policy, 2002). Ma mentre in tutto il mondo i sistemi di relazioni industriali si avviano in modo sempre più deciso su questa strada, in Italia resiste una anacronistica contrapposizione tra contrattazione collettiva aziendale e nazionale.
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MONTEZEMOLO E IL SINDACATO

Intervista a cura di Giorgio Lonardi pubblicata su la Repubblica il 19 aprile 2008
Clicca qui per scaricare l’intervista dall’archivio di Pietro Ichino.

HIRE YOUR BEST EMPLOYER

Che cosa impedisce ai lavoratori italiani di scegliere per sé il meglio dell’imprenditoria mondiale
Milano, corso breve per il Dottorato in Scienze del Lavoro, 5 febbraio 2008

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CENTRALIZZAZIONE E DECENTRAMENTO NEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI

Quadro attuale e prospettive di riforma della struttura della contrattazione collettiva
Milano, corso breve per il Dottorato in Scienze del Lavoro, 12 febbraio 2008

icona-dwl5.png Scarica la presentazione (file Power point)

 

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UNA CAPORETTO DEL SINDACATO

CHE COSA SIGNIFICA LA ROTTURA CON AIR FRANCE PER IL FUTURO DEL SISTEMA ITALIANO DI RELAZIONI INDUSTRIALI
pubblicato dal quotidiano Europa il 5 aprile 2008

La rottura della trattativa tra sindacati ed Air France non porterà forse al fallimento di Alitalia, ma segna certo il fallimento del nostro sistema di relazioni industriali: una Caporetto, tanto più grave in quanto non si vede una linea del Piave.

Forse Jean-Cyril Spinetta non sapeva, quando ha aperto quella trattativa, che scelte del tipo di quelle previste nel suo piano non avrebbero potuto, di fatto, essere adottate senza il consenso almeno tacito di tutti e nove i sindacati che gli si sarebbero seduti di fronte; perché anche un sindacato rappresentativo del 4% del personale, se dissenziente, avrebbe potuto paralizzare la compagnia. Non sapeva che il nostro sistema di relazioni industriali sembra concepito apposta per premiare il sindacalismo irresponsabile, penalizzando quello pensante.
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CHI PER PRIMO HA TARPATO LE ALI AD ALITALIA

OVVERO: I PRIMI PASSI DELLA NOSTRA COMPAGNIA DI BANDIERA VERSO IL PRECIPIZIO

pubblicato su Il Riformista, 31 marzo 2008
(con l’aggiunta di una postilla dopo la rottura con Air France)

Lo stesso Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi ha ripetutamente intralciato la trattativa tra Alitalia ed Air France con annunci fantasiosi di cordate italiane inesistenti (poi derubricati ad “appelli patriottici”), nel 1994 era a capo del Governo che mise il primo grosso bastone nelle ruote del risanamento della nostra compagnia di bandiera, imponendole di accreditare al proprio interno il peggiore sindacalismo autonomo. E, nel 2005, era a capo del Governo che al piano di risanamento diede il colpo di grazia con un intervento sostanzialmente identico; e non mosse neppure un passo sulla via della privatizzazione. Le note che seguono sono una sintesi delle pagine dedicate a quella vicenda nel mio libro A che cosa serve il sindacato? (Mondadori, 2005; Oscar Bestsellers, 2007). Continua…

QUAL E’ L’INTERESSE COMUNE DI LAVORATORI E IMPRENDITORI.

Intervista a Pietro Ichino
pubblicata su La Stampa il 7 marzo 2008

Tra lavoratori e imprenditori ci può essere conflitto sulla spartizione del frutto del loro comune lavoro; ma questo conflitto deve risolverlo, in piena autonomia, il sistema delle relazioni sindacali. Alla politica spetta invece di realizzare l’interesse di tutti a che la torta da spartire sia più grande possibile; e fare che in questo grande “gioco a somma positiva” nessuno resti escluso.

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PER UNA NUOVA POLITICA DEL LAVORO

La serie di articoli in materia di politica del lavoro pubblicati dal Corriere della Sera nell’estate 2007

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