N. 555 – 6 dicembre 2021

TELECOM, KKR E IL RIFLESSO PAVLOVIANO BI-PARTISAN
Come già quindici anni or sono, appena una multinazionale accenna a un proprio interesse per una grande impresa del settore delle telecomunicazioni (come per Alitalia, ferrovie, autostrade, banche e perfino industria alimentare) da destra e da sinistra scatta l’allarme in difesa dell’“italianità” dell’impresa: è online il mio primo editoriale telegrafico di oggi .
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N. 554 – 22 novembre 2021

Il ministro dellì’Economia Daniele Franco

LA DETASSAZIONE DEL LAVORO FEMMINILE NEL DDL FISCALE
Il Governo propone, anche se in una forma non del tutto esplicita, la misura delineata nel progetto Alesina-Ichino del 2009, e presentata l’anno dopo in Senato da Enrico Morando e da me, insieme a numerosi altri senatori democratici. Che sia la volta buona per avvicinarci davvero al tasso di occupazione femminile del 60% per il quale ci siamo impegnati a Lisbona nel 2000? È online il mio editoriale telegrafico di oggi.
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N. 553 – 8 novembre 2021

Giancarlo Giorgetti

LA DILATAZIONE “A FISARMONICA” DEL RUOLO DEL QUIRINALE
La Costituzione consente già oggi, in caso di necessità, un ampliamento del ruolo del Capo dello Stato in senso “semi-presidenzialistico”: lo si è visto sia con Giorgio Napolitano nel 2011-12, sia con Sergio Mattarella nel 2018-19. Ciò che propone il ministro dello Sviluppo, in linea con il mio editoriale del 25 ottobre, non comporta dunque affatto una riforma costituzionale. Torno sull’argomento con il mio primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 553.
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N. 552 – 25 ottobre 2021

PERCHÉ PER IL QUIRINALE DRAGHI È LA SOLUZIONE MIGLIORE
Il nostro sistema istituzionale ha una proprietà particolarissima: all’eventuale difetto di Palazzo Chigi supplisce il Quirinale; meglio dunque avere la persona che garantisce di più per il settennio sul colle più alto. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 551 – 11 ottobre 2021

DRAGHI E LO SPARTIACQUE POLITICO FONDAMENTALE
Perché l’alleanza con Lega e FdI è una follia che può portare FI alla scomparsa. E perché, viceversa, il Pd e le altre forze lib-dem devono fare esplicitamente del processo di integrazione europea il loro cavallo di battaglia comune. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.
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N. 550 – 27 settembre 2021

L’ERRORE DEI MEDIA SULLA GIUSTIZIA
Nota a margine della sentenza di Palermo nel processo “Stato-Mafia”: i giornalisti ignorano troppo spesso che le decisioni giudiziarie possono collocarsi in una zona grigia, nella quale non è affatto patologico, bensì del tutto fisiologico, che il giudizio di impugnazione abbia esito diverso rispetto alla fase precedente. Leggi il mio editoriale telegrafico per la Nwsl n. 550.
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N. 549 – 13 settembre 2021

LA GRANDE OCCASIONE PERSA DAL SISTEMA DELLE R.I.
Sul fronte dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid nelle aziende, la linea tenuta dalle confederazioni sindacali maggiori, guidate dalla Cgil, ha sancito una rinuncia esplicita all’autonomia e al rafforzamento del ruolo della contrattazione collettiva nel governo delle condizioni di lavoro. È online il mio articolo pubblicato venerdì su lavoce.info.
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N. 548 – 12 luglio 2021

SALVARE LA SCUOLA CON L’OBBLIGO DI VACCINARSI
Una legge che, come nella sanità, prevedesse l’obbligo di vaccinarsi per tutto il personale scolastico sarebbe altamente auspicabile; ma la misura potrebbe anche essere adottata direttamente dal ministero, quale datore di lavoro, a norma dell’articolo 2087 del codice civile. Leggi il  mio articolo pubblicato venerdì su lavoce.info. Un lettore mi chiede come la mettiamo con le indicazioni contrarie del Garante della Privacy; qui la lettera e la mia risposta.
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N. 547 – 28 giugno 2021

IL PECCATO DELLA SANTA SEDE
Attribuire alla rivelazione divina le posizioni culturali della Chiesa in materia di omosessualità, così come la sua arretratezza sul terreno della parità di genere, è nominare il nome di Dio invano. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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N. 546 – 14 giugno 2021

BLOCCO DEI LICENZIAMENTI: UNA STRANA PASSIONE BI-PARTISAN
Dove viene attivata la Cig-Covid, neppure l’impresa più gravemente in crisi ha interesse a licenziare. Né la proroga del divieto può giustificarsi – come sembra volerla giustificare il ministro del Lavoro – con l’attesa della “rifoma degli ammortizzatori”, di cui neppure lui stesso sa dire in che cosa consista. Leggi il mio editoriale telegrafico di oggi.
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