RINVIARE SOLO SE SI DETERMINA UNA SPROPORZIONE TRA I TEMI DELL’INIZIATIVA E LA PREOCCUPAZIONE DELL’OPINIONE PUBBLICA PER IL RISCHIO DI UNA CATASTROFE ECONOMICA PLANETARIA
Lettera pervenuta il 12 ottobre 2008. Segue la mia risposta.
Caro senatore Ichino,
sono un quadro tecnico della Telecom e seguo con grande attenzione – se mi consente, persino con qualche partecipazione emotiva – il suo lavoro politico attraverso il suo sito: insomma, mi interessa molto quello che lei fa e pensa. Leggo in questi giorni che i suoi colleghi senatori del Pd Marco Follini e Nicola Rossi si sono dichiarati favorevoli a che la manifestazione del 25 ottobre prossimo venga disdetta, in considerazione del terremoto economico di questi giorni.
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PERCHE’ L’OPPOSIZIONE SEMBRA AVERE DIMENTICATO IL TEMA DEL LAVORO?
Lettera pervenuta il 10 ottobre 2008. Segue una risposta (non diplomatica) sul ritardo nella elaborazione della politica del lavoro del Pd
Egregio Professor Ichino,
mi permetto di rivolgermi a lei come cittadino ma anche come operatore del mercato del lavoro per chiederle il motivo per cui l’attuale opposizione pare si sia completamente dimenticata del tema del lavoro. Continua…
APPUNTI SU STATO E MERCATO, IN MARGINE ALLA GRANDE CRISI
Saranno pubblicati sul Magazine del Corriere della Sera del 16 ottobre 2008
1. ‑ Quando la casa brucia, prima spegni l’incendio; solo dopo cerca chi lo ha causato. ‑ 2. Se è la casa del tuo vicino che brucia, ti conviene aiutarlo a spegnere l’incendio anche se per questo non sarai pagato. ‑ 3. Quando va a fuoco la casa, persino il liberista più incallito è contento che arrivino i pompieri dello Stato a sirene spiegate. – 4. Finito il loro lavoro i bravi pompieri lasciano il campo. – 5. Dopo l’incendio, però, anche il liberista più incallito accetta volentieri regole di sicurezza più rigorose, e che i pompieri ne controllino severamente il rispetto.
IL MERCATO CONCORRENZIALE E’ UNA FORMA DI ORGANIZZAZIONE DELL’ECONOMIA MOLTO SOFISTICATA (E VULNERABILE), CUI SI ARRIVA AL CULMINE DI UN’EVOLUZIONE PLURIMILLENARIA
Articolo che uscirà su il Riformista il 13 ottobre 2008
All’origine c’era l’economia agricola di sussistenza; nel medioevo l’economia curtense; poi, con la prima rivoluzione industriale, i grandi mercati monopolistici, seguiti dai sistemi keynesiani ad alta partecipazione statale nell’industria e nelle banche. Un mercato veramente concorrenziale non esiste “allo stato di natura”: ci si arriva solo al culmine di questa evoluzione. Continua…
LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DPEF PRESENTATA DAL GOVERNO AL PARLAMENTO IGNORA TOTALMENTE LA GRAVISSIMA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA MONDIALE
La relazione di minoranza tenuta da Enrico Morando (Coordinatore del Governo-ombra) al Senato il 7 ottobre 2006.
Tutti i parlamenti del mondo, in queste ore, stanno discutendo della drammatica crisi finanziaria in atto, delle sue cause profonde e immediate, delle scelte che le istituzioni pubbliche e le autorità di regolazione dovrebbero mettere in atto per farvi fronte.
Tutti i parlamenti, meno il nostro. Continua…
RELAZIONI SINDACALI: PERCHE’ NON POSSIAMO RASSEGNARCI AL FALLIMENTO DEL NEGOZIATO
Gli ostacoli all’accordo tra Confindustria e sindacati sono superabili; e, in questo momento di crisi economica e finanziaria gravissima, nel quale occorre serrare le fila ed evitare qualsiasi spreco di risorse, superarli è di vitale importanza. V. in proposito il mio articolo pubblicato ieri su la Repubblica.
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UN CONTRIBUTO AL NEGOZIATO INTERCONFEDERALE: DUE IPOTESI DI CONFIGURAZIONE DELL'”ELEMENTO RETRIBUTIVO DI GARANZIA” IN FORMA DI “PREMIO DI DEFAULT“
Possibile formulazione della clausola dell’accordo interconfederale sull’E.R.G.
1. ‑ I contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria prevedono un premio di default legato a uno o più indici dell’andamento aziendale, destinato ad applicarsi nelle aziende nelle quali non sia applicata alcuna voce retributiva aggiuntiva rispetto allo standard minimo nazionale. Salvo diversa pattuizione esplicita in forma scritta, detto premio è assorbito fino a concorrenza in qualsiasi superminimo ad personam, o premio o altro importo comunque soggetto a contribuzione previdenziale di cui il singolo prestatore goda da meno di quattro anni sulla base di una pattuizione individuale, o per effetto di una erogazione unilaterale da parte dell’azienda datrice di lavoro, in aggiunta rispetto allo standard minimo nazionale. Continua…
GLI OSTACOLI ALL’ACCORDO SULLA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA SONO SUPERABILI. E, IN QUESTO MOMENTO DI CRISI GRAVE, SUPERARLI E’ NECESSARIO
Articolo pubblicato su la Repubblica del 5 ottobre 2008
Un sistema di relazioni sindacali che funziona bene è un grande gioco a somma positiva. Esso, producendo accordo e cooperazione, consente che si ingrandisca la “torta” da spartire; e la distribuisce in modo che tutti ci guadagnino. Nel momento attuale di gravissima crisi economica e finanziaria mondiale, il nostro Paese – già da tempo in affanno – avrebbe un estremo bisogno di attivare questo gioco a somma positiva. Ecco perché non possiamo rassegnarci al collasso del sistema di relazioni sindacali, che invece conseguirebbe a un fallimento del negoziato in corso tra Confindustria e confederazioni sindacali maggiori. Continua…
LA POSIZIONE DEL PD SULL’INTERA VICENDA, A CONFRONTO CON QUELLA DEL CENTRO-DESTRA
Gli interventi di Enrico Morando (Pd, coordinatore del Governo-ombra) e di Cesare Cursi (Pdl) nella discussione generale al Senato sulla conversione in legge del decreto-legge 28 agosto 2008 n. 134 (c.d. “decreto-Alitalia”), nella seduta pomeridiana del 1° ottobre 2008
PRESIDENTE (Bonino). È iscritto a parlare il senatore Morando. Ne ha facoltà.
MORANDO (PD). Signora Presidente, cosa sta succedendo nel mondo, ormai da mesi, nel settore del trasporto aereo? Anche sotto l’impulso dell’ultimo shock petrolifero si sta determinando una fortissima concentrazione dalle imprese operatrici in questo campo, nell’Unione europea così come negli Stati Uniti d’America, in Asia, in America Latina. Alla fine di questo processo, che sta correndo molto rapidamente, pochissimi grandi protagonisti competeranno tra loro in un mercato fortemente integrato non solo, come sto dicendo, dal lato dall’offerta ma anche dal lato della domanda.
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RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: CHE COSA ACCADE SE IL NEGOZIATO FALLISCE
In realtà tutti, dalla Cgil alla Confindustria, difendono la struttura fortemente centralizzata del nostro sistema di relazioni industriali. Ciononostante, il negoziato è sull’orlo del fallimento; e il suo fallimento metterebbe a grave rischio l’istituto stesso del contratto nazionale, col risultato di un brusco decentramento di fatto del sistema delle relazioni industriali. Su questo ennesimo paradosso italiano e su come è possibile venirne fuori V. il mio articolo che uscirà sul Corriere della Sera domani (martedì) e l’articolo un po’ più ampio in corso di pubblicazione sulla rivista mensile dell’Arel.
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