Mancano i dati per affermare che il dato è un primo effetto della decontribuzione strutturale disposta dalla Legge di Bilancio 2018; ma è certo che i nuovi contratti a termine si aggiungono a un lavoro stabile in aumento, e non lo sostituiscono
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Numero 32 del bollettino Mercato del Lavoro News della Fondazione Anna Kliscioff, 5 luglio 2018, a cura di Claudio Negro – V. in argomento anche il numero precedente dello stesso bollettino
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Si torna ad azionare i “tabelloni rotanti” della legislazione del lavoro, per il gusto del cambiamento purchessia
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Editoriale telegrafico pubblicato sul quotidiano Il Foglio il 4 luglio 2018 – In argomento v. anche La dignità del lavoro non dipende dall’inamovibilità Continua…
Al contrario, per certi aspetti l’eccesso di protezione della stabilità del “posto” talvolta favorisce una perdita di dignità del lavoro
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Editoriale pubblicato dal Corriere della Sera il 3 luglio 2018 – In argomento v. anche La lotta al precariato e le buone intenzioni che lastricano le vie dell’inferno e Consigli non richiesti al ministro del Lavoro Continua…
“Un intervento legislativo è indispensabile […] Su tutto il resto, mi parrebbe meglio promuovere un processo serio di contrattazione collettiva, che adatti le altre protezioni alle caratteristiche peculiari di questa forma di organizzazione del lavoro, rispettandole”
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Intervista a cura di Oscar Serra pubblicata il 26 giugno 2018 sul sito Lo Spiffero – In argomento v. anche Un diritto per il lavoro nella terra di mezzo Continua…
I contratti a termine in Italia sono in media con l’Area Euro – Sarebbe un bel guaio se il risultato dell’intervento restrittivo preannunciato dal Governo su questo segmento delle nuove assunzioni, invece che essere un aumento delle assunzioni stabili, fosse soltanto una perdita di occupazione
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Numero 31 di Mercato del Lavoro News, bollettino della Fondazione Anna Kuliscioff, a cura di Claudio Negro – V. in argomento anche il numero precedente del bollettino ripreso su questo sito
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Per tutelare di più i ciclo-fattorini si discute dell’introduzione di uno standard retributivo; ma non rientrando questa categoria nel lavoro subordinato tradizionale, occorre una buona dose di inventiva (e attenzione alle esperienze disponibili) perché la cosa possa funzionare
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Articolo di Andrea Garnero pubblicato su lavoce.info il 22 giugno 2018 – In argomento v. anche la mia intervista a La Stampa Su voucher e riders due logiche contraddittorie Continua…
Bene affidare alla contrattazione l’individuazione delle tecniche di protezione più adatte al lavoro mediante piattaforme digitali; ma sarà comunque necessaria una legge che regoli gli aspetti previdenziali e fissi uno standard retributivo orario minimo, determinato in funzione del costo della vita in ciascuna regione o macro-regione
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Intervista a cura di Nicola Pini, pubblicata su l’Avvenire del 19 giugno 2018 – In argomento v. anche l’intervista pubblicata il giorno prima su La Stampa Continua…
Da una parte il Governo si pone in contrasto frontale con la rivendicazione della Cgil, che nel 2017 promosse il referendum per sopprimere i buoni-lavoro, mentre dall’altra lo stesso Governo accoglie la rivendicazione della Cgil, che chiede l’applicazione integrale delle protezioni del lavoro ordinario ai riders della gig-economy
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Testo integrale dell’intervista a cura di Nicola Lillo, pubblicata con un taglio per motivi di spazio da la Stampa il 18 giugno 2018 – In argomento v. anche La svolta indispensabile su voucher e appalti, e l’editoriale telegrafico Chi ha paura del lavoro marginale? Continua…
Il dibattito sul divieto morale di questa sanzione disciplinare, considerata come una pena di morte per il lavoratore, sessant’anni dopo l’invettiva del Priore di Barbiana originata da un episodio verificatosi nello stabilimento della Pirelli Bicocca
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Lettera pervenuta il 9 giugno 2018 – Sull’incontro di venerdì al Centro dell’Incisione di Milano v. anche la lettera di Antonio Padoa Schioppa – Gli altri commenti, recensioni, lettere e articoli riferiti a La casa nella pineta sono raccolti nella pagina web dedicata al libro Continua…
Ha parlato di “abrogazione”, anche se di questo non c’è traccia nel “contratto” M5S-Lega; ma sa, il neo-ministro, che con il termine “Jobs Act” si indica un insieme di otto decreti legislativi, ciascuno dedicato a una materia diversa? Non sarebbe meglio dargli un’occhiata prima di parlarne in pubblico?
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Intervista a cura di Fabio Paluccio, pubblicata dall’Agenzia di stampa ADN Kronos il 4 maggio 2018 – In argomento v. anche La politica del lavoro e del welfare del Governo M5S-Lega Continua…