NELL’OPPORSI A UNA RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA ISPIRATA AL MODELLO TEDESCO LA CGIL NON CONSIDERA CHE QUELLA STESSA RIFORMA PUÒ ATTUARSI ANCHE SENZA ALCUN ACCORDO E ALCUNA LEGGE, CON L’USCITA DELLE IMPRESE DALLA ASSOCIAZIONE IMPRENDITORIALE FIRMATARIA DEL CCNL
Intervista a cura di Nando Santonastaso per il Mattino, 6 giugno 2011
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GLI AMERICANI ALL’INIZIO HANNO GUARDATO MARCHIONNE CON DIFFIDENZA, MA L’HANNO MESSO ALLA PROVA, HANNO APPREZZATO I RISULTATI E ALLA FINE L’HANNO APPLAUDITO – GLI ITALIANI, INVECE, SI SONO DIVISI SU DISCRIMINANTI IDEOLOGICHE, COL RISULTATO DI METTERE IN FORSE L’ESPERIMENTO STESSO
Editoriale di Irene Tinagli pubblicato su la Stampa del 5 giugno 2011
ANCHE IL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA INDICA, TRA LE MISURE NECESSARIE PER RIMETTERE IN MOTO LA CRESCITA ECONOMICA DEL PAESE, L’APERTURA DEL SISTEMA AGLI INVESTIMENTI STRANIERI, IL SUPERAMENTO DEL DUALISMO DEL MERCATO DEL LAVORO E UNA RIFORMA DEL DIRITTO SINDACALE DI CUI DA TEMPO SI PARLA
Estratto dalle Considerazioni finali svolte dal Governatore della Banca d’Italia all’Assemblea ordinaria dei Partecipanti, Roma, 31 maggio 2011 – Segnalo le notevoli convergenze tra le indicazioni in materia di lavoro e relazioni industriali contenute in questo documento e quelle contenute nella relazione all’Assemblea di Confindustria di Emma Marcegaglia, del 26 maggio 2011
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IL CAPITOLO DELLA RELAZIONE ALL’ASSEMBLEA ANNUALE, NEL QUALE LA PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA DELINEA LE RIFORME DEL SISTEMA DELLA CONTRATTAZIONE E DEL MERCATO DEL LAVORO RITENUTE DAGLI INDUSTRIALI NECESSARIE PER RILANCIARE LA CRESCITA DEL PAESE
Pagine estratte dalla relazione di Emma Marcegaglia all’Assemblea annuale di Confindustria, Roma, 26 maggio 2011 (v. anche il testo integrale della relazione) – Le evidenziazioni in grassetto sono mie – Per un commento, v. la mia intervista all’Agenzia Adn-Kronos del 27 maggio – In proposito v. anche la presa di posizione della stessa Marcegaglia a Davos sul progetto flexsecurity, del gennaio 2009
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L’INTERESSANTE INTERVENTO DI UNO STUDIOSO DELLA STORIA DELLA CISL METTE IN LUCE GLI ARGOMENTI CHE MILITANO CONTRO UN INTERVENTO LEGISLATIVO SULLA RAPPRESENTANZA E LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
Messaggio di Giovanni Graziani, ricercatore della Fondazione Giulio Pastore, pervenuto l’11 maggio 2011, in parziale dissenso dalla mia Lettera sul Lavoro pubblicata sul Corriere della Sera del 6 maggio
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ALLA EX BERTONE, LA FIOM HA LA MAGGIORANZA ASSOLUTA FRA GLI ISCRITTI AL SINDACATO – UN SUO NO ALL’ACCORDO AVREBBE VOLUTO DIRE L’ADDIO AL PROGETTO DI RILANCIO DELLO STABILIMENTO
Articolo di Fabiano Schivardi, pubblicato su lavoce.info il 6 maggio 2011 – In argomento leggi anche, su questo sito, la mia intervista alla Stampa del 4 maggio 2011
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UNA ESPOSIZIONE COMPLETA DELLE PROSPETTIVE DI RIFORMA DELLA DISCIPLINA DEI RAPPORTI DI LAVORO E DEL SISTEMA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI, IVI COMPRESA LA NUOVA MATERIA DELLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI NELL’IMPRESA
Le diapositive utilizzate per la presentazione dei miei interventi introduttivi al Convegno su Nuovo Codice del Lavoro semplificato e Statuto dei lavori – Le prospettive di riforma del nostro diritto del lavoro e delle relazioni industriali, promosso dalla Camera Civile di Cremona, 9 maggio 2011
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NEGLI ULTIMI 60 ANNI IN TUTTI I CASI IN CUI VI È STATA CONTRAPPOSIZIONE SU QUESTIONI CRUCIALI TRA CGIL E CISL, ERA QUEST’ULTIMA AD AVERE RAGIONE – MA ULTIMAMENTE LA CISL HA SBAGLIATO RIFIUTANDO UN INTERVENTO LEGISLATIVO SU RAPPRESENTANZA E CONTRATTAZIONE
Articolo pubblicato sul Corriere della Sera, nella rubrica Lettera sul lavoro, il 6 maggio 2011 – A seguito di questo articolo ho ricevuto, dall’interno della Cgil, alcuni cortesi inviti a trasferire la mia iscrizione alla Cisl: sono on line due di quei messaggi con una mia risposta – In argomento leggi anche il mio editoriale Il falso fa più male dei candelotti, pubblicato sul Corriere della Sera il 7 ottobre 2010
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UN SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI ISPIRATO AL CONTRATTUALISMO IMPLICA SEMPRE LA POSSIBILITA’ CHE IL CONTRATTO NON VENGA STIPULATO: CIASCUNA DELLE PARTI CORRE IL RISCHIO CHE L’ALTRA RIFIUTI L’ACCORDO
Intervista a cura di Marco Alfieri e Tonia Mastrobuoni, pubblicata su la Stampa il 4 maggio 2011
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L’APPLICAZIONE DI UN CONTRATTO COLLETTIVO E NON DI UN ALTRO, IN OTTEMPERANZA A UNA SCELTA COMPIUTA DAL LAVORATORE, COSTITUISCE APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI LIBERTA’ SINDACALE: LA DIFFERENZIAZIONE DEL TRATTAMENTO CHE NE CONSEGUE NON PUO’ DUNQUE ESSERE QUALIFICATA COME DISCRIMINAZIONE ANTISINDACALE
Il Tribunale di Torino, in una sentenza del 26 aprile 2011, ha ritenuto che i lavoratori non iscritti a Cisl e Uil abbiano il diritto di rifiutare l’applicazione del contratto collettivo nazionale stipulato nel 2009 senza la Cgil, considerando ancora applicabile quello del 2008 firmato da tutti e tre i sindacati (affermazione corretta, che ripete quanto deciso anche dal Tribunale di Modena); ma ha poi stabilito pure l’obbligo per l’impresa di corrispondere anche a questi lavoratori dissenzienti l’aumento retributivo disposto dal secondo contratto, sostenendo che si sarebbe configurata altrimenti una “discriminazione antisindacale” ai danni dei lavoratori dissenzienti – Nel paragrafo che segue, estratto dal mio trattato su Il contratto di lavoro (Giuffrè, Milano, 2000, pp. 160-165), spiego perché le sentenze come questa torinese, a mio avviso, sono nettamente sbagliate
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