TRE DOMANDE AL MINISTRO DELL’ECONOMIA SULLA DIFESA DELL'”ITALIANITA'” DELLE NOSTRE IMPRESE

PARE CHE LA “FRUSTATA LIBERALIZZATRICE” E LA RIFORMA LIBERISTA DELL’ARTICOLO 41 DELLA COSTITUZIONE SIANO GIA’ STATE ACCANTONATE: IL GOVERNO, PER BOCCA DI TREMONTI, SI SCHIERA IN DIFESA DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI CONTRO LA CONCORRENZA DEGLI STRANIERI NEI MERCATI BORSISTICI E FINANZIARI (OLTRE CHE, CONSEGUENTEMENTE, NEL MERCATO DEL LAVORO)

Editoriale per la Newsletter n. 144, 21 marzo 2011 – Per approfondimenti sul tema rinvio, nell’Archivio dei miei scritti, alle slides della conferenza su  Come dare più valore al lavoro degli italiani e, per una esposizione più compiuta, al saggio Che cosa impedisce ai lavoratori di scegliersi l’imprenditore


Il ministro dell’Economia ha annunciato venerdì che intende varare un provvedimento per arginare le scalate straniere alle nostre imprese maggiori. Non è una novità: abbiamo già visto questa mobilitazione patriottica – per menzionare solo i casi più recenti – contro Abn Amro che voleva acquistare Antonveneta, contro AT&T che voleva acquistare Telecom Italia, contro la spagnola Abertis interessata alle nostre Autostrade, contro Air France-KLM interessata ad Alitalia, e in tanti altri casi ancora. Tre domande al nostro Astianatte (1) di via XX Settembre:
   – è davvero sicuro che gli imprenditori francesi, olandesi o statunitensi siano meno bravi dei nostri, meno limpidi nei loro piani e nel loro attaccamento al bene dell’impresa, meno capaci di valorizzare il lavoro degli italiani? (Molti dati disponibili sul risultato degli investimenti stranieri nel nostro Paese sembrano dire l’esatto contrario.)
   – come pensa che l’Italia possa risalire qualche posizione dal fondo della graduatoria europea, per capacità di attirare investimenti stranieri, se continua con questa politica ostile verso gli imprenditori stranieri?
   – come la mettiamo, poi, con la “frustata liberalizzatrice” e con la riforma liberista dell’articolo 41 della Costituzione? E’ congelando gli assetti proprietari delle imprese che il Governo intende rimettere in moto l’economia italiana?
Infine una domanda ai nostri sindacalisti: non sarebbe ora che i lavoratori facessero sentire con forza la loro voce contro queste politiche – rovinose per loro – di difesa dell’imprenditoria italiana contro la concorrenza di quella straniera, che finiscono per avere effetti depressivi anche sulla domanda di lavoro e sui livelli di trattamento?

Post-scriptum – Tremonti è comunque in buona compagnia: leggete che cosa scrive riguardo alla sua iniziativa Massimo Giannini su la Repubblica del 18 marzo, sotto il titolo Stop di Tremonti allo shopping francese. Quando si leggono questi articoli si ha l’impressione che la paralisi dell’economia italiana sia il frutto di una ferrea intesa bi-partisan, volta a tenerla ferma.  

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(1) Astianatte = Difensore della cittadella

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