CHI HA MESSO IL BAVAGLIO ALLA LEGA PER L’UNINOMINALE?

PERCHÉ DOPO LA SUA PRIMA E ULTIMA ASSEMBLEA DEL DICEMBRE 2010 (NELLA QUALE VENNE ELETTO UN CONSIGLIO DI PRESIDENZA DI CUI NON FACCIO PARTE) LA LEGA NON HA PIÙ DATO ALCUN SEGNO DI VITA?

Lettere inviate rispettivamente il 28 gennaio 2012, a Fulco Lanchester e Michele De Lucia (rispettivamente membro del Consiglio di Presidenza e Tesoriere della Lega per l’Uninominale), e il 10 novembre 2011 a tutti i soci della Lega per l’Uninominale – A nessuna delle due lettere ha fatto seguito neppure una riga di risposta, né da parte del Consiglio di Presidenza, né da parte del Tesoriere della Lega per l’Uninominale (cosa che mi sembra gravemente inammissibile sul piano politico, oltre che incomprensibile sul piano personale)

LA LETTERA DEL 28 GENNAIO 2012 A FULCO LANCHESTER E MICHELE DE LUCIA

Cari Fulco e Michele,
non potrò partecipare all’incontro che avete convocato per lunedì prossimo, in preparazione dell’assemblea del 20 febbraio, poiché tutti i miei lunedì sono sempre occupati da impegni fuori Roma. Mi sembra, però, che la prima cosa da fare in preparazione dell’assemblea sarebbe che almeno uno dei membri del Consiglio di Presidenza della Lega, oppure il Tesoriere, rispondesse alla lettera che ho inviato loro il 10 novembre scorso [v. qui sotto – n.d.r.]. Sono veramente sconcertato dal fatto che quella lettera sia caduta letteralmente nel nulla. Non vi sembra che, dopo un anno intero di inerzia totale degli organi dell’associazione, il darne una spiegazione – eventualmente autocritica – costituisca la premessa necessaria per qualsiasi discorso sul presente e sul futuro?
Cordialmente
Pietro

nn
LA LETTERA DEL 10 NOVEMBRE 2011 A TUTTI GLI ISCRITTI ALLA LEGA PER L’UNINOMINALE

Ai soci della Lega per l’Uninominale

Fra venti giorni sarà passato un intero anno da quando la nostra Associazione ha tenuto a Roma la sua prima e ultima assemblea. In quell’occasione, su proposta di Marco Pannella contraria a quanto avevo proposto io in veste di coordinatore uscente, è stato costituito ed eletto un consiglio di presidenza composto da cinque persone: Franca Chiaromonte, Maria Ida Germontani, Fulco Lanchester, Antonio Martino e lo stesso Marco Pannella. Da allora la Lega è stata totalmente inerte. Non è stata neppure convocata l’assemblea annuale prevista dallo statuto.
Nel corso di questo anno, dalla mia posizione di semplice iscritto, ho in un primo tempo cercato di attirare l’attenzione del consiglio di presidenza sulla necessità di darsi una struttura operativa più adeguata. Poi ho segnalato, senza ottenere alcuna risposta, l’opportunità che la Lega cogliesse l’occasione del referendum elettorale britannico del maggio scorso per sensibilizzare la nostra opinione pubblica su quel metodo civilissimo di discutere di questa materia. Infine ho più volte protestato, verbalmente e per iscritto, contro l’inspiegabile, totale silenzio della Lega in tutta la vicenda della promozione del referendum abrogativo della legge attuale.
A questo punto, vista l’inutilità di tutti i precedenti tentativi compiuti per vie interne, pur consapevole del danno che questa mia lettera aperta può produrre all’immagine della nostra Associazione, ritengo che sia venuto il momento di chiedere conto pubblicamente al consiglio di presidenza della sua inerzia totale. Lo invito pertanto a rispondere alle domande che seguono, in questa stessa forma e a tutti i soci.

1. L’inerzia della Lega è dovuta alle (peraltro prevedibilissime fin dall’origine) difficoltà di funzionamento dell’organo collegiale, o risponde a un motivo diverso?

2. Se il motivo è costituito dalla difficoltà di funzionamento, che cosa si aspetta a correggere la scelta organizzativa sbagliata compiuta dall’assemblea del 1° dicembre 2010 su proposta di Marco Pannella?

3. Se invece il motivo è un altro, che cosa si aspetta a discuterne con tutti i soci?

4. Il consiglio di presidenza si rende conto del danno grave che da questa lunghissima inerzia deriva per la stessa immagine della Lega e per le prospettive della sua azione futura?

5. Il consiglio di presidenza si rende conto, in particolare, della gravità dell’assenza di una qualsiasi presa di posizione della Lega sulla riforma elettorale di cui il Paese ha urgente bisogno nel delicatissimo momento politico attuale?

Chiedo che le risposte a queste domande siano date dall’organo di vertice della Lega entro una settimana a tutti gli associati, in preparazione dell’assemblea che deve essere senza indugio convocata a termini di statuto.

Saluto tutti cordialmente
Pietro Ichino

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