UNA MODIFICA DEL MIO “CONTRATTO” CON I LETTORI

L’AUMENTO IMPROVVISO DEL NUMERO DI VISITATORI DEL SITO, CHE HA PORTATO CON SÉ UN PROPORZIONALE AUMENTO DEL FLUSSO QUOTIDIANO DEI MESSAGGI, MI RENDE IMPOSSIBILE MANTENERE L’IMPEGNO ORIGINARIO DI RISPONDERE A TUTTI

Lettera aperta ai lettori ed elettori, 12 dicembre 2011

Cari amici, compagni, sostenitori e contestatori, o semplici visitatori di questo sito,
nel febbraio 2008, quando vi spedii la prima Newsletter, la mia mailinglist conteneva soltanto i trecento indirizzi degli amici e conoscenti potenzialmente interessati all’attività che mi proponevo di svolgere in Parlamento. Da allora quella lista di indirizzi è andata crescendo a un ritmo medio del 2-3 per cento circa ogni settimana, per effetto sia della raccolta di indirizzi nel corso di alcuni incontri pubblici, sia soprattutto dell’autoiscrizione spontanea da parte di visitatori, fino a raggiungere i 7500 iscritti nell’ottobre scorso. All’incirca lo stesso andamento ha avuto il numero giornaliero delle visite al sito, che dalle 30-40 iniziali era arrivata nel settembre scorso a circa 500, con punte di 1000 al lunedì, giorno della Newsletter; così come il numero giornaliero dei messaggi, che era arrivato a 100-150, dei quali più o meno un quinto richiedevano risposta. Fino a questo punto ho potuto mantenere l’impegno, esplicitamente assunto tre anni fa nei confronti di tutti gli interlocutori, di leggere attentamente i loro messaggi e gli eventuali allegati e di rispondere dicendo apertamente il mio pensiero in proposito. Lo ho fatto, anche con l’aiuto della mia assistente (per le istruttorie talvolta necessarie), impegnando personalmente in questo vero e proprio lavoro mediamente un’ora e mezza al giorno. Talvolta in modo laconico, ma ho sempre risposto a tutti: anche – e con particolare cura – ai messaggi che contenevano contumelie di vario genere o addirittura insulti (nella maggior parte di questi ultimi casi ho avuto la gioia di ricevere, a seguito della mia risposta, un messaggio di scuse, o quanto meno di dissenso non più espresso in forme offensive). In alcuni casi ho stretto una vera e durevole amicizia a distanza. Non sono, dunque, affatto pentito di questo gran lavoro svolto.
     In queste ultime settimane, però – probabilmente per effetto dell’uscita del mio ultimo libro, o forse in conseguenza del fatto che il progetto flexsecurity è entrato nell’agenda politica del Governo -, la situazione è bruscamente mutata. Da ottobre a oggi il numero degli iscritti alla mailinglist è spontaneamente aumentato a quasi 9000; il numero di coloro che visitano il sito è raddoppiato (mediamente 1000 al giorno da martedì a domenica, con punte del doppio al lunedì) e sta continuando a crescere. Fin qui tutto bene; ma quello che è diventato un problema è che sono raddoppiati anche i messaggi. Col risultato che, pur con tutta la buona volontà, non riesco più a rispondere a tutti.
     Questo è il motivo per cui, con grande dispiacere, devo proporre ai miei lettori una modifica del “contratto” iniziale: non posso più impegnarmi a rispondere personalmente a tutti come ho fatto fino a due mesi or sono.
     Questo non significa certo che non dobbiate più scrivermi; anzi, vi chiedo di continuare a farlo, perché i vostri messaggi mi sono preziosi per individuare i miei errori di comunicazione (e qualche volta anche di contenuto!). Mantengo dunque l’impegno a leggere tutto quello che mi scrivete; ma non sempre mi sarà possibile rispondervi con le informazioni o le spiegazioni che cercate. A quelli di voi che vogliono aiutarmi chiedo
 – di scrivermi messaggi il più possibile brevi, compatibilmente con ciò che mi vogliono comunicare;
 – di non scrivermi per chiedere pareri legali su casi personali (anche il messaggio di cortese ma inevitabile diniego richiede un po’ di tempo per essere scritto);
 – di non scrivermi soltanto per chiedere che cosa penso su questioni sulle quali si possono agevolmente trovare attraverso la home page del sito miei articoli o interviste;
 – di non scrivermi soltanto per inviare i rituali auguri di buone Feste: presi uno per uno sono una gentilezza, ma quando ne arrivano per email mille in una settimana diventano una iattura;
 – di non spedire comunque mai cartoline-email di auguri collettivi (che oltretutto, quando è evidente che sono state spedite impersonalmente, con un solo clic, a tutta una mailinglist, non manifestano alcun pensiero amichevole o affettuoso del mittente nei confronti del destinatario).
     Grazie a tutti per la comprensione!
                          Pietro Ichino

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