TOT SIDERA TOT SENTENTIAE. OVVERO: MOLTA CONFUSIONE DI IDEE NEL M5S

CHIEDO A TRE SENATORI DEL M5S DI SPIEGARMI COME SI CONCILII IL PROPORZIONALE (CHE ORA SOSTENGONO) COL RIFIUTO DRASTICO DI QUALSIASI ALLEANZA DI GOVERNO: ECCO LE TRE IMPRESSIONANTI RISPOSTE

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 407, 24 settembre 2016 – In argomento v. anche Cinque stelle per cinque contraddizioni  

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M5SIl M5S ci deve una spiegazione. Da diversi anni ha considerato e praticato come un principio inderogabile il rifiuto di allearsi con qualsiasi altro partito. Oggi lo stesso M5S sostiene che la legge elettorale ideale è quella perfettamente proporzionale, senza né ballottaggi né premi di maggioranza. Ora, poiché neppure il più sfrenato ottimismo può indurre i Cinque Stelle a considerare probabile di raggiungere la maggioranza assoluta dei voti alle prossime elezioni, come si concilia la rivendicazione di un sistema elettorale perfettamente proporzionale con il rifiuto di qualsiasi alleanza con altri partiti? Quale prospettiva credibile intendono offrire ai loro elettori? L’ho chiesto direttamente a tre di loro in Senato, chiamiamoli 5S1, 5S2 e 5S3, scelti secondo il criterio dell’incontro casuale in Aula o nei dintorni. Le risposte sono state, testualmente, le seguenti. 5S1: “Noi rifiutiamo le alleanze preventive, ma non abbiamo niente in contrario ad alleanze, anche via via diverse, sui singoli provvedimenti da approvare” (le chiedo: “dunque siete per un Governo assembleare?”; risposta: “Certo!”). 5S2: “Noi rifiutiamo le alleanze con i partiti attuali, screditati e corrotti; ma puntiamo a far nascere nuove formazioni politiche pulite, con le quali non avremo alcuna difficoltà ad allearci” (gli chiedo: “e se non nascono subito, che fate?”; risposta: “vuol dire che il governo lo faranno gli altri, o si andrà a nuove elezioni”). 5S3: “In realtà, se guardi bene, la nostra proposta non porta a un risultato proporzionale, perché i collegi sono molto piccoli, come in Spagna, e quindi basta il 40 per cento dei voti per superare il 50 per cento dei seggi” (gli obietto che in Spagna, con quel sistema sono ancora senza una maggioranza di governo dopo due elezioni; risposta: “come vedi, la Spagna sopravvive benissimo lo stesso: chi ha detto che occorre una maggioranza di governo?”). L’importante è avere le idee chiare.

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