LA POLITICA DEL LAVORO DEL M5S – 1. LAVORARE MENO A PARITÀ DI RETRIBUZIONE

LE ESPERIENZE FRANCESI DEL 1981 E DEL 2001 MOSTRANO CHE LA RIDUZIONE GENERALE AUTORITATIVA DELL’ORARIO DI LAVORO NON PRODUCE REDISTRIBUZIONE DELL’OCCUPAZIONE

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 433, 24 aprile 2017 – V. anche il secondo, sul tema: In pensione prima, tanto paga Pantalone – Sul tema “lavorare meno lavorare tutti” v. le considerazioni proposte vent’anni or sono, ma sempre attuali, ne Il mercato del tempo di lavoro       .
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Lavorare meno lavorare tuttiQuello stesso Movimento 5 Stelle che fino a qualche settimana fa proponeva la soppressione dei sindacati, oggi – sempre “in nome della rete” – si appresta a porre al centro del proprio programma di politica economica una parola d’ordine dei sindacati di trent’anni fa: “lavorare meno per lavorare tutti”. Che significa, in sostanza, ridurre in via autoritativa il limite massimo di orario settimanale, per redistribuire le occasioni di lavoro. Ridurre l’orario, beninteso, a parità di retribuzione; che in questo modo aumenti il costo orario del lavoro, poco importa: il M5S qui rispolvera la teoria dei sindacati di cinquant’anni fa, della “retribuzione come variabile indipendente” del sistema economico. Ma, soprattutto, il M5S mostra di ignorare gli esiti che una misura di questo genere ha prodotto, quando è stata adottata da un Governo nazionale con una legge di applicazione generale: per esempio in Francia nel 1981 e poi di nuovo nel 2001: gli studi in proposito indicano risultati occupazionali intorno allo zero. E ne spiegano i molteplici motivi. Sul lato dell’offerta di manodopera, innanzitutto: i disoccupati, nella maggior parte dei casi, sono tali perché mancano loro le competenze che gli occupati hanno. Ma ovviamente anche sul lato della domanda: proprio l’esperienza francese insegna che, se si costringono gli occupati regolari a lavorare per un’ora in meno, le imprese cercano per prima cosa di far fare loro lo stesso lavoro di prima in un’ora in meno; ma, se non ci riescono, non assumono certo un disoccupato per quell’ora mancante: semmai chiedono al già occupato un’ora di straordinario. Il M5S farà bene a considerare che, il più delle volte, “la rete” non conosce la storia; e la storia, in materia di politica del lavoro, ha molto da insegnare.

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