N. 543 – 3 maggio 2021

IL PRIMO MAGGIO NELL’ERA DEL RECOVERY PLAN
I servizi al mercato, le politiche attive e il “modello Milano” con lo Hub Lavoro, il mismatch fra domanda e offerta, l’annosa questione (non più differibile) dell’attuazione dell’articolo 39 della Costituzione sull’assetto istituzionale del sistema delle relazioni industriali e l’efficacia dei contratti collettivi di settore. Leggi la mia intervista a Firstonline per la Festa del Lavoro.

CHE FARE OGGI PER PROTEGGERE E PROMUOVERE IL LAVORO
Le cose necessarie subito: favorire i trasferimenti che aumentano la produttività del lavoro, attivare i percorsi che uniscono domanda e offerta, collegare strutturalmente politiche attive e passive (ANPAL e INPS), cambiare l’ultimo comma dell’articolo 39 della Costituzione per dare un assetto istituzionale trasparente al sistema delle relazioni industriali. È online lo schema del mio intervento introduttivo all’incontro promosso da Base il 24 aprile, nell’ambito dell’iniziativa Unire i riformisti, svoltosi stamattina.

Pasquale Stanzione

PRIVACY E COVID: ALTRI DANNI CAUSATI DAL GARANTE TALEBANO
Ora l’Autorità per la protezione dei dati personali si spinge a contestare il decreto-legge n. 52 sui pass vaccinali e a dichiarare illegittime le certificazioni di vaccinazione rilasciate dai medici di base. Per fortuna il nostro Governo (sulla scorta di Commissione e Parlamento UE) si guarda bene dal dargli retta. Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi.

A CHE COSA DOVREBBE SERVIRE IL 25 APRILE – 1
La Festa della Liberazione non può ridursi a un’acritica celebrazione dell’epopea partigiana: deve essere anche l’occasione per riflettere sulle gravi responsabilità delle forze antifasciste nell’avvento della dittatura. Leggi il mio editoriale telegrafico sull’argomento, pubblicato nel giorno stesso della Festa, che ha scatenato su Twitter e Facebook un putiferio di reazioni sdegnate, in alcuni casi anche violente, e contumelie.

Georg Wilhelm Friedric Hegel

A CHE COSA DOVREBBE SERVIRE IL 25 APRILE – 2
Risposta ragionata alle contestazioni suscitate dal mio invito a una riflessione sulle responsabilità (anche) delle forze antifasciste nell’avvento del regime mussoliniano: davvero discutere pacatamente sulle radici della catastrofe è un insulto alla Resistenza? È online anche il mio secondo intervento su questo argomento, del 26 aprile. Al quale nessuno dei miei contestatori ha saputo contrapporre neppure una sola parola di replica (forse è per questo che essi invocano chi la parola la tolga a me?).

L’ARRESTO DEGLI (ex?) ASSASSINI IN FRANCIA E I LEONI DA TASTIERA
Molti considerano come una forma di riprovevole accanimento la persecuzione giudiziaria nei confronti dei brigatisti rossi ancora latitanti; ma il virus della violenza terroristico-mafiosa mirata a “colpirne uno per educarne cento” è sempre in agguato. Ne è un esempio la reazione che ha fatto seguito sui social al mio articolo per la Festa della Liberazione. Leggi il secondo editoriale telegrafico di oggi.

BUSAJO CAMPUS E IL LAVORO CHE SALVA
Il messaggio di liberazione e di emancipazione lanciato da scuole come quelle di Barbiana ieri e oggi questa animata dai volontari di Soddo, alla periferia di Addis Abeba. È online il mio contributo a un libro dedicato a questa iniziativa, esempio eccellente del “gemellaggio” tra realtà europee e realtà africane indispensabile per lo sviluppo economico e civile del continente ner0.

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